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Parco circolante: l’Italia è più “alternativa”

04 maggio 2018

Cresce la presenza di auto a gas e a batterie sulle strade nazionali che nel 2017 hanno raggiunto quota 8,88% con più di 3,4 milioni di unità.

Parco circolante: l’Italia è più “alternativa”

UN MERCATO “GASATO” - Sono 3.420.776 le auto “alternative” in circolazione in Italia. È quanto risulta da uno studio del Consorzio Ecogas effettuato su dati Aci che conferma la costante crescita dei modelli a gas e a batterie sulle strade della Penisola. Un comparto che nel 2017 rappresenta l’8,88% del totale delle vetture circolanti, pari a 38.520.321 unità, contro l’8,58 e l’8,33 registrati a fine 2016 e 2015, equivalenti a 3.249.122 e 3.110.200 vetture. A dominare il settore, come tradizione in Italia, sono le auto a gas, con quelle a Gpl a raggiungere da sole la quota del 5,99% del mercato con 2.309.020 unità (nel 2016 erano 2.211.368) e quelle a metano che sfiorano il milione (926.704 contro le 911.246 del 2016) raggiungendo il 2,41%. Crescite percentuali più alte per i modelli a batterie che, però, rimangono ancora una nicchia non raggiungendo nel complesso lo 0,5% del parco circolante nazionale. Le più presenti sulle strade italiane sono le ibride con motore a benzina, pari a 174.087 (0,45%) contro le 117.433 del 2016 e le 83.381 del 2015. Le elettriche pure sono 7.560 (0,02%), in aumento dalle 5.743 del 2016, e superano le ibride con motore a gasolio ferme a 3.405 unità (0,01%), poco più delle 3.332 computate nel 2016.

L’EMILIA-ROMAGNA LA PIU’ “VERDE” - L’analisi del Consorzio Ecogas fornisce pure i dati disgregati per Regione consentendo un’analisi più approfondita del settore “alternativo”. A dominare la classica assoluta è l’Emilia-Romagna con 529.273 unità, merito soprattutto dell’elevata presenza di modelli a metano: 211.932, quasi il doppio della seconda Regione in graduatoria, le Marche con 129.132 unità. Sul gradino del podio ci sono pure Lombardia (444.902 unità) e Veneto, che con 350.047 unità supera di poco la Campania (340.052). Seguono il Lazio (308.791), il Piemonte (284.846), la Toscana (244.931), le Marche (191.443), la Puglia (189.383) e la Sicilia (137.491). Fanalini di coda Sardegna, Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Molise e Valle d’Aosta, ultima con 4.216 auto “alternative” circolanti. In termini percentuali sul totale del circolante nelle singole Regioni vincono le Marche (18,84%) davanti a Emilia-Romagna (18,59%), Umbria (13,27%), Veneto (11,27%) e Campania (9,89%). Ultime Sardegna e Valle d’Aosta, entrambe sotto il 3%. Per quanto riguarda le singole alimentazioni alternative, l’Emilia-Romagna è al vertice del comparto a metano, mentre la Lombardia domina gli altri segmenti, grazie anche al maggiore parco circolante: 321.474 auto a Gpl, 51.464 ibride a benzina, 1.542 elettriche e 918 ibride diesel. 

Parco circolante auto con alimentazioni alternative Italia

Regione

Benzina
gas

Benzina
metano

Elettricità

Ibrido
Benzina

Ibrido
Gasolio

Circolante 
alternativo

% altern.

Circolante
(tutto)

Emilia Romagna

295.903

211.932

596

20.511

331

529.273

18,59

2.846.524

Lombardia

321.474

69.504

1.542

51.464

918

444.902

7,31

6.083.733

Veneto

234.336

95.578

610

19.125

398

350.047

11,27

3.104.735

Campania

257.833

78.999

178

2.955

87

340.052

9,89

3.438.004

Lazio

250.962

32.411

1.079

24.076

263

308.791

8,21

3.761.636

Piemonte

237.719

34.192

446

12.244

245

284.846

9,69

2.939.164

Toscana

146.822

86.818

720

10.326

245

244.931

9,82

2.494.972

Marche

59.429

129.132

108

2.719

55

191.443

18,84

1.016.165

Puglia

123.851

62.304

135

2.998

95

189.383

8,13

2.329.173

Sicilia

114.982

18.513

239

3.670

87

137.491

4,22

3.258.041

Abruzzo

57.571

26.198

64

1.853

44

85.730

9,85

870.648

Umbria

40.375

41.481

70

1.811

55

83.792

13,27

631.281

Trentino A. A.

26.080

8.528

1.369

8.831

334

45.142

4,29

1.052.472

Calabria

36.960

5.504

55

1.356

42

43.917

3,49

1.259.697

Liguria

28.558

9.078

77

3.254

49

41.016

4,89

838.182

Sardegna

25.822

476

111

1.768

26

28.203

2,72

1.037.785

Friuli V. G.

20.522

3.231

101

4.069

66

27.989

3,53

792.485

Basilicata

15.170

6.708

17

304

31

22.230

5,99

371.041

Molise

11.196

5.631

7

225

11

17.070

8,12

210.310

Valle d'Aosta

3.221

408

36

528

23

4.216

2,52

167.269

Non definito

234

78

 

 

 

312

1,83

17.004

Totale

2.309.020

926.704

7.560

174.087

3.405

3.420.776

8,88

38.520.321


Rielaborazione Consorzio Ecogas su dati Aci al 31/12/2017.



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Ritratto di Agl75
5 maggio 2018 - 14:31
Bei dati che mostrano al solito una realtà molto differenziata per regione (e aggiungo sarebbe anche interessante vedere se tra Emilia e Romagna la % di metano è significativamente differente). Dal canto mio, sulle autostrade, vedo la solita massiccia presenza di Diesel, indispensabile per chi macina molti km/anno
Ritratto di MAXTONE
5 maggio 2018 - 19:38
Goditi questa visione finché dura perché il diesel è in crollo verticale in EU.
Ritratto di Leonal1980
5 maggio 2018 - 21:05
4
Se con metano spendi la metà perché non dovrebbe essere più adatta per chi manica km? basta un App nel telefono per mettere i metano sulla mappa, compresi gli h24 in autostrada.
Ritratto di Agl75
5 maggio 2018 - 22:03
@Leonal1980: il problema è che i punti metano hanno una distribuzione molto variabile in Italia e all’estero sono rari come oasi nel deserto. Il che significa che un’auto aziendale non potrà mai essere a gas per chi segue mercati esteri. Dove lavoro ci sono tre auto totalmente elettriche destinate solo a brevi spostamenti in città (banche, poste, ecc...) e hanno un’autonomia che definire ridicola è poco. @maxtone: fosse per me solo benzina che però da noi costa un botto e quindi si è costretti a Diesel o altro.
Ritratto di stefanotorino
6 maggio 2018 - 13:10
Innanzitutto per la manutenzione, cambiare il contenitore non è una passeggiata, è poi se finisco di lavorare alle 21.00 e ho finito il metano dovrei entrare in autostrada fare il pieno poi uscire e tornare a casa? Se poi ho l'autostrada vicino sennò? Viaggio a benzina e addio risparmio...
Ritratto di otttoz
5 maggio 2018 - 17:12
giusti i gas in attesa dell'elettrico,ottimo ibrido elettrico/gas.
Ritratto di GeorgeN
5 maggio 2018 - 17:42
cosa sarebbe il "non definito"??
Ritratto di GeorgeN
5 maggio 2018 - 17:43
e cmq aborro le elettriche che inquinano più del diesel... inquinano 2 volte: nel momento della ricarica inquinando a valle dove c'è la centrale termoelettrica e nel momento dello stoccaggio batterie esauste...
Ritratto di MAXTONE
5 maggio 2018 - 19:34
Infatti quando sono a piedi o in bici e un bel diesel mi fa inalare per bene ciò che emette dallo scarico, soprattutto ripartendo da uno stop e accellerando come se il guidatore fosse a Le Mans (modo tipico di guidare degli itaGLIani) devo dire che gioisco del fatto di non avere una Tesla che non emette nulla e non fa alcun rumore (perché anche l'inquinamento acustico è importantissimo e i diesel producono una musica celestiale).
Ritratto di stefanotorino
6 maggio 2018 - 13:14
Sono diesel vecchi, i nuovi ti ammazzano al pari della benzina o gpl/metano. Ma se vogliono ammazzare i diesel, perché non invertono i costi del carburante alla pomp4? Con la benzina a 1,399 e diesel 1,599 magari il diesel resterebbe solo ai camionisti. È perché non lo fanno?
Ritratto di stefanotorino
6 maggio 2018 - 13:16
I diesel producono musica celestiale... ma attorno a voi avete solo diesel anni 90? Con la golf di prima a volte dovevo dare gas perché mi sembrava di avere il motore spento... Non si possono fare certi paragoni... allora aboliamo gli scooter e le moto, specie Harley visto il super casino che fanno a tutte le ore..
Ritratto di lucios
6 maggio 2018 - 22:54
4
E' quello il fatto: tutti ragionano coi diesel pre-euro4. Se girassero da euro4 in su, l'aria sarebbe più respirabile. Inoltre, come mai, tutto ad un tratto l'aria delle città è diventata più pulita da qualche settimana? Sarà che sono state spenti definitivamente i riscaldamenti delle case?
Ritratto di Leonal1980
5 maggio 2018 - 21:08
4
Si perché le centrali (che non è il 100% della produzione) non hanno filtri migliori delle marmitte vero? Che primitivo.... tu sei uno di quelli che butta la cartaccia per terra sicuro, ma lo sai da te.
Ritratto di Challenger RT
6 maggio 2018 - 00:43
Le centrali elettriche non producono un'inquinamento così capillarmente diffuso e fuori controllo come quello che esce da milioni di auto diesel in Europa e soprattutto in Italia. Non ci sono paragoni tra i danni delle une e delle altre. La diffusione dei diesel è stata causata solo dalla folle e suicida politica fiscale che da sempre permette la vendita del gasolio ad un prezzo più basso della benzina. I danni che si dovranno pagare in futuro faranno rimpiangere a molti quegli sporchi centesimi risparmiati!
Ritratto di GeorgeN
6 maggio 2018 - 18:11
comunque sia, le centrali elettriche inquinano abbastanza a fronte dell'attuale richiesta di fornitura elettricità... figuriamoci a fronte di richiesta ricarica batterie di milioni di auto elettriche, finiremo come Taranto inquinata dall'Ilva con un aria irrespirabile... e le batterie esauste dove andranno??? ci avete mai pensato?? Un auto a benzina non inquina quando un diesel che produce nox e polveri sottili a livelli industriali.... preferisco le ibride a benzina/gpl...
Ritratto di Agl75
6 maggio 2018 - 20:25
@GeorgeN: in realtà il discorso è molto più articolato rispetto alla semplificazioni che ha portato. Partiamo col ricordare che oltre alle specificità del tipo di motore e del carburante per cui è prodotto (per esempio, un motore a benzina produrrà più CO2 rispetto ad un diesel per km percorso a parità di cilindrata e casa produttrice ma un diesel è responsabile dei NOx), c’è anche da considerare che una centrale elettrica è più facilmente controllabile in termini di emissioni di migliaia di auto. Vero che la rete elettrica italiana andrebbe fortemente modernizzata per renderla totalmente idonea ad alimentare migliaia di colonnine. Altrettanto corretto preoccuparsi dello smaltimento o rigenerazione delle batterie.