Secondo le statistiche più recenti, la stragrande maggioranza degli italiani con età compresa tra i 18 e i 74 anni è in possesso della patente e può guidare un’auto. Un documento ottenuto a fronte di studio e sacrifici, anche economici, necessari per affrontare e superare l’esame. Tuttavia un certo numero di queste persone, dopo aver ottenuto l’agognata tessera rosa, decide di lasciarla chiusa in un cassetto. In assenza di statistiche ufficiali è bastato fare una rapida ricerca tra amici, parenti e colleghi per constatare che la maggior parte di queste persone che non guidano sono donne. Che hanno preso la patente, ma poi non l’hanno quasi mai usata. Ma quali motivazioni ci sono dietro a una tale scelta?
Possedere e mantenere un’auto per molte persone è diventato un lusso. Tra bollo, assicurazione, carburante alle stelle e manutenzioni sempre più onerose, possedere una vettura è una spesa che in molti, soprattutto tra i più giovani, non possono o non vogliono più sostenere. Fanno due conti e la matematica non mente: soprattutto nelle grandi città dove le opportunità sono maggiori, è più economico affidarsi al trasporto pubblico, al car sharing o alla cosiddetta mobilità “dolce”. Scelte pragmatiche, dettate spesso dal portafoglio, che di fatto allontanano dal volante.
Il traffico caotico delle nostre metropoli, le frequenti difficoltà a trovare un parcheggio, le ZTL che spuntano come funghi e le multe sempre in agguato hanno talvolta trasformato l’esperienza di guida da piacere a incubo. Per chi vive e lavora in centro, l’auto è spesso più un intralcio che una comodità. E così, anche chi potrebbe, preferisce lasciare la macchina in garage, o non averla affatto.
La paura di guidare, in termini tecnici amaxofobia, è più diffusa di quanto si pensi. Molti, dopo aver superato l’esame con il cuore in gola, non si sentono sicuri ad affrontare la strada da soli. La mancanza di pratica genera insicurezza, l’insicurezza alimenta l’ansia e quest’ultima porta a evitare di guidare, in un circolo vizioso che allontana sempre più dal mettersi al volante. Un fenomeno che al giorno d’oggi, in un mondo dove ogni errore di manovra può essere ripreso da uno smartphone e finire sui social, si fa ancora più opprimente.
Tu conosci qualcuno che è in questa situazione?











































































































