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Tutti i dettagli sul piano della Fiat

23 dicembre 2009

I programmi della Fiat presentati da Sergio Marchionne al Governo prevedono investimenti da circa otto miliardi di euro nei prossimi due anni e una considerevole ristrutturazione degli stabilimenti della Fiat.

OTTO MILIARDI IN DUE ANNI - Dopo le anticipazioni di ieri (leggi qui la news), torniamo a parlare del piano presentato al Governo dalla Fiat, da cui arrivano notizie positive e negative. Da un lato, il numero uno del Lingotto ha sottolineato che la Fiat investirà otto miliardi di euro (due terzi di questi in Italia) nei prossimi due anni, dall'altro ha anche confermato che a partire dal 2012 lo stabilimento di Termini Imerese non produrrà più auto. Secondo il numero uno della Fiat, in tempi di crisi bisogna razionalizzare le risorse. Per questo, non è possibile che in Italia cinque stabilimenti abbiano prodotto nel 2009 solo 650.000 vetture, quando in Polonia il solo stabilimento di Tichy ne produce un volume di poco inferiore.

IL FUTURO DI TERMINI IMERESE - La chiusura delle line produttive di Termini Imerese non suscita certo la felicità dei sindacati, ma Marchionne ha sottolineato che è disposto a mettere la fabbrica siciliana a disposizione di altri investitori. L'importante, secondo i sindacati, è che la Fiat e la Regione Sicilia riescano a garantire almeno buona parte degli attuali 1.300 posti di lavoro della fabbrica in provincia di Palermo. Per questo, è possibile che dal 2012, lo stabilimento venga convertito per operare nel campo delle energie rinnovabili o della componentistica per auto.

Marchionne ha anche sottolineato che lo stop alle linee produttive di Termini Imerese permetterà di concentrare al meglio gli investimenti sugli altri quattro impianti italiani. Due di questi subiranno modifiche importanti nei prossimi anni. Mirafiori verrà completamente riorganizzato e reso più flessibile con un piano di formazione per tutti i 5.840 addetti. Stessa sorte per Pomigliano d'Arco che, dal 2011, produrrà la nuova Panda.

17 MODELLI IN POCO TEMPO - Il piano prodotti presentato da Marchionne prevede 17 modelli nei prossimi due anni. L'anno prossimo arriveranno solo tre modelli: la nuova Fiat Doblò, l'Alfa Romeo Giulietta e la versione Fiat di una Suv Chrysler. Nel 2011 arriveranno, invece, due modelli fondamentali, come le nuove Panda e Ypsilon (che condividono l'ossatura) a cui si aggiungerà una piccola monovolume.

Tra due anni inizieranno a concretizzarsi le sinergie tecniche con la Chrysler. Dalla Casa di Detroit arriveranno cinque nuovi modelli, due prodotti negli stabilimenti Bertone (leggi qui la news), e tre direttamente dagli Usa. Le novità Fiat non arrivano solo dagli Stati Uniti. In questi giorni Alfredo Altavilla, braccio destro di Marchionne e numero uno di Fiat Powertrain volerà a Belgrado per concludere l'acquisto degli stabilimenti della Zastava, in Serbia, dove verrà prodotta una piccola auto sulla piattaforma della Panda e che potrebbe chiamarsi Topolino, in ricordo della piccola Fiat del passato (leggi qui la news).

C'È A CHI NON PIACE - Intanto le associazionI dei lavoratori esprimono il loro più totale dissenso in merito al piano. Gugliemo Epifani, segretario della Cgil, sostiene che “non si può esprimere un giudizio positivo sul piano della Fiat perché si basa sulla chiusura di Termini Imerese". Inoltre, sempre secondo i sindacati,  la richiesta del governo di aumentare la produzione in Italia da 650.000 a 900.000 auto non avrebbe un significato particolarmente positivo. Riporterebbe soltanto i livelli della produzione a quelli del 2007. In più gli investimenti da otto miliardi di euro sarebbero completamnte in linea con quanto speso negli anni precedenti. Pertanto, sempre secondo i sindacati, la Fiat non starebbe facendo nulla di straordinario.

LA SITUAZIONE DELLA FIAT - Marchionne ha, però, sottolineato che la volontà della Fiat di agire con responsabilità sociale si deve conciliare con i costi industriali dell'azienda e con la situazione congiunturale in cui il mercato dell'auto si trova. In Europa, secondo Marchionne, il mercato scenderà da 13,5 a 12 milioni di autovetture nel 2010. Inoltre a ciò si aggiunge un andamento non positivo degli altri settori in cui opera la Fiat: dai veicoli commerciali a quelli industriali, passando per le macchine agricole e quelle da cantiere. “La situazione”, ha concluso Marchionne, “non è migliore di sei mesi fa”.

 

La ristrutturazione delle fabbriche italiane della Fiat
Stabilimento Modelli prodotti attualmente Cosa cambierà
Mirafiori (Torino) Punto, Idea, Multipla, Alfa Romeo MiTo, Lancia Musa Fino all'anno prossimo rimangono le attuali linee produttive. Dal 2011 arriva una nuova monovolume compatta
Cassino (Frosinone) Croma, Bravo, Lancia Delta Nel 2010 partirà la produzione della Giulietta. Previsti invetimenti in diversi reparti
Pomigliano (Napoli) Alfa Romeo147, Gt e 159 Ci sarà una ristrutturazione importante. Inoltre nel 2011 partirà la produzione della nuova Panda
 Termini Imerese (Palermo) Lancia Ypsilon La produzione si chiude con il dicembre del 2011. Prevista la riconversione per altri settori o l'utilizzo da parte di investitori stranieri
Melfi (Potenza) Fiat Grande Punto e Punto Evo Confermato l'assetto produttivo dell'impianto. Aumenterà la produzione della Punto Evo e calerà quella della Grande Punto.

 



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Ritratto di FrecciaItalia
23 dicembre 2009 - 12:57
Analizzando il piano si può dire che Fiat e Lancia (grande curiosità per la nuova Thema) godono di fiducia, mentre la famigerata "minaccia" di congelare gli investimenti Alfa Romeo si è perfettamente realizzata. A parte la Giulietta, nulla di nuovo con il marchio del biscione è previsto entro due anni. Niente sostituta della 159, niente sportiva, niente spider, niente ammiraglia, niente di niente. Unico contentino la 8c GTA, splendida supercar da collezione per sceicchi e miliardari (sarà questo l'unico futuro possibile?). Evidentemente Marchionne prima di investire un euro sull'Alfa, vuole prima vedere se la Giulietta vende. In ogni caso una situazione che oscilla tra lo scandaloso e il disarmante.
Ritratto di Oscar
23 dicembre 2009 - 13:39
in fondo queste notizie si sapevano già, speriamo che grazie alla chrysler la fiat tenga l'alfa
Ritratto di El bocia
23 dicembre 2009 - 20:41
ma ditemi voi se lo stato deve perdere tempo con questi cialtroni...c'è gente che non ha di che mangiare perchè deve pagare il mutuo e questi "ministri" stanno a parlare di 3000 operai...mi dispiace x loro ma in italia siamo 60 milioni di persone...
Ritratto di kaleyro
23 dicembre 2009 - 22:43
...nente per Alfa...e la MiTo GTA? e la nuova ammiraglia? Come si può dare appeal al marchio facendo passre l'idea di una casa che non investirà, che non possiede progetti a lungo termine e che non vanta modelli sportivi di spicco?? Bisogna saper accendere la passione,la fantasia e dare l'idea che il marchio sia vivo! Nulla di tutto ciò, ahimé,pare profilarsi per Alfa...
Ritratto di FrecciaItalia
24 dicembre 2009 - 03:01
C'è poco da criticare Marchionne dal punto di vista manageriale: se le auto di un marchio non vendono, è inutile investire "a vuoto". Se la Giulietta venderà già avranno con la Mito due progetti di successo ed una linea di sviluppo chiara 8c--->MiTo--->Giulietta. Speriamo bene.
Ritratto di 19miki90
24 dicembre 2009 - 13:04
4
No questa non l'ho veramente capita... nemmeno la lancia vende eppure vedo tanti investimenti per la lancia nessuno per l'alfa... Con il potenziale che ha l'alfa potrebbe veramente diventare un punto di forza del gruppo fiat, ma se nessuno ci mette i soldi é normale che vada tutto a rotoli...Riguardo alla 8c gta mi sembra una grandissima cavolata... piuttosto che buttare soldi per un'auto di cui si venderanno 100-200 esemplari usateli per sviluppare qualcosa di buono!!
Ritratto di kaleyro
24 dicembre 2009 - 13:18
che per vendere bisogna sviluppare. Far comprendere all'automobilista che si appresta a scegliere un'auto di un marchio superiore. Per far ciò è necessario proporre una vasta gamma di modelli e motorizzazioni competitive con le tedesche (es. una MiTo GTA, una berlina tipo A4 con motori anche molto spinti), un SUV. Non basta Giulietta e MiTo. Avere 2 modelli competitivi fa percepire povertà. Di 8c non c'è nemmeno bisogno di parlarne: è una supercar nemmeno a listino che non tange la gente comune.
Ritratto di maverick1980
25 dicembre 2009 - 11:46
Perchè in Fiat non hanno pensato a fare un monovolume tipo Renault scenic su base Beavo e Delta?nel 2010 esce di produzione la Multipla (a me non è mai piaciuta) e la rimpiazzano con il Doblò? alla Renault non rimpiazzano lo scenic con il Kangoo! oltretutto hanno ancora in listino la Ulisse e la Phedra che ormai sono datate !
Ritratto di italia
26 dicembre 2009 - 18:03
FIAT GROUP era destinata allo sfascio pochi decenni orsono, ridotta a un'azienda vuota di idee e contenuti. Un azieda dove i proggetisti lavoravano molto nei corridoi per l'aumento dello stipendio e zero sui tavoli da proggetazione, un'azienda quasi venduta a GM. Poi un po tutti sappiamo come andata e meno male che è andata con GM avrebbe chiuso da un pezzo. Solo che il tempo perso in anni di immobilismo piu un disastroso stato finanziario non permettevano e non permetono super rivoluzioni, non dimentichiamo che per creare nuovi modeli civogliono nuovi telai o meglio nuove piattaforme uguale a ingendi investimenti.
Ritratto di vincenzo77
27 dicembre 2009 - 19:50
appena uscirà andrò a provarlo:-) sicurament5e promette bene!!!
Ritratto di carmelo.giannotta
2 gennaio 2010 - 12:55
Al di là delle considerazioni in relazione al piano finanziario ed alla politica degli investimenti da parte del gruppo Fiat, và evidenziato come in tale politica ecomica sia stata esclusa la Sicilia, penalizzandola con la dismissione di Termini Imerese. Pertanto, da siciliano non posso che esortare i siciliani a non acquistare categoricamente produzioni Fiat.