COMPLESSITÀ - La completa e definitiva acquisizione della Porsche da parte del gruppo Volkswagen è sul tappeto da parecchio, ma in diverse occasioni a dichiarazioni d’intenti nette e decise in proposito sono poi seguiti rinvii espliciti o di fatto. Ciò per complicate vicende fiscali e legali che hanno fatto apparire l’operazione non facile e per certi versi rischiosa (per i costi che essa potrebbe avere).
COSTI FISCALI - Ora le valutazioni fiscali e legali sembrano aver messo a fuoco la situazione in maniera tale che il presidente del gruppo Volkswagen Martin Winterkorn alla recente assemblea annuale della Porsche ha esplicitamente affermato che la Volkswagen ha in programma di perfezionare la piena acquisizione della Porsche entro il 2014, seguendo le tempistiche più favorevoli sul piano degli oneri fiscali legati all’operazione.
TEMPI E “SCALATE” - La Volkswagen ha acquisito il 49,9% della Porsche AG nel 2009, per un importo pari a 3,9 miliardi di euro. Entro il 2014, i citati programmi di Winterkorn prevedono il passaggio alla Volkswagen del rimanente 50,1%. Se la definizione della manovra è stata ed è ancora in stand bye dipende in parte dalle normative fiscali, e in parte dal fatto che davanti ai tribunali d’America e di Germania giacciono cause intentate contro la Porsche per la sua fallita “scalata” del 2008 che mirava ad acquistare la Volkswagen. Le richieste delle controparti che hanno presentato le denunce comportano indennizzi nell’ordine di diversi miliardi di euro.
OSTACOLI GIUDIZIARI - In quel periodo, a quanto pare, numerosi investitori perdettero del denaro, a loro dire per un comportamento scorretto da parte del management Porsche. Questa vicenda ha rallentato il processo di acquisizione da parte della Volkswagen, per il timore che l’eventuale condanna della Porsche si tramutasse in un enorme salasso finanziario per la Volkswagen. Ora, a quanto pare, il problema sarebbe superato, tanto che il presidente della Volkswagen Martin Winterkorn a questo punto è parso quasi impaziente di procedere.