PRESSIONI - Secondo il quotidiano inglese The Guardian, i paesi Germania, Gran Bretagna e Francia avrebbero svolto azioni di pressione politica sulla Commissione europea affinché non procedesse nella riforma del sistema di misurazione delle emissioni delle auto. O quanto meno lo facesse tenendo conto di qualche “aggiustatina” che lasciasse un certo margine di manovra per avere test meno severi, per non dire “aggiustabili”.
POCHI MESI FA - I paesi in questione qualche mese fa avrebbero fatto presente ai rappresentanti della Commissione europea, che la riforma del sistema, prevista per il 2017, poteva anche essere attuata mantenendo alcuni aspetti dell’attuale sistema. In pratica quei punti sarebbero i varchi attraverso cui si può far risultare le auto più “verdi” di quello che sono nella realtà, o meglio: nel loro uso normale. Perché la questione è ormai chiara: con una data regolazione i motori rispettano gli standard ambientali desiderati.
ACCUSE DOCUMENTALI - A sostegno di quanto afferma, The Guardian rende pubblici documenti in base ai quali risulta evidente l’azione dei paesi citati. La tesi del giornale è poi rafforzata dalle opinioni dell’organizzazione Transport & Environment, che lavora per favorire una mobilità ambientalmente compatibile e che di fronte alle reazioni degli stessi paesi di fronte allo scandalo che ha coinvolto la Volkswagen ha messo messo in evidenza il loro comportamento contraddittorio. Il quotidiano inglese riporta infatti una dichiarazione di un esponente di Transport & Environment secondo cui “è inaccettabile che i governi che giustamente chiedono un'inchiesta sullo scandalo Volkswagen contemporaneamente agiscano dietro le quinte per manipolare i test sulle emissioni”.
I RILEVAMENTI - Il nuovo capitolo “politico” dello scandalo che sta scuotendo un po’ tutto il mondo della'uto, introduce il tema dei controlli dei motori, cioè le pratiche di omologazione. Il sistema attuale si basa sui rilevamenti effettuati in base al NEDC (New European Driving Cycle) che si svolge sui rulli, dura una ventina di minuti e simula una percorrenza di 11 chilometri, ad andature diverse. Il sistema NEDC è usato dal 1970, con aggiornamenti apportati nel 1996. L’Unione europea ha in programma di introdurre un nuovo sistema nel 2017, e l’argomento è motivo di discussione e scontro.