Linea “spigolosa” e una bella agilità caratterizzano la Cupra Raval, la nuova, piccola elettrica che prende il nome da un quartiere di Barcellona. Lunga 400 cm, larga 178 cm e alta 152, la cinque porte della casa del gruppo Volkswagen debutterà a inizio 2026, probabilmente a febbraio, con prime consegne in estate e prezzi a partire da 26.000 euro.

Due le versioni, entrambe con il motore e la trazione anteriori. La prima ha 211 CV e un’autonomia media dichiarata di 450 km. Noi, invece, abbiamo guidato un esemplare di pre-serie ancora camuffato della VZ. Questa sigla, usata per tutte le Cupra più grintose e derivata dalla parola Veloz (veloce in spagnolo) contraddistingue la variante con 226 CV (e 400 km ufficiali di autonomia).
Non sono ancora state diramate informazioni sulla batteria, che stimiamo di almeno 50 kWh, mentre la piattaforma su cui è costruita la Cupra Raval è nuova: si tratta della MEB+, sviluppata dal Gruppo Volkswagen per i veicoli elettrici di piccole dimensioni e condivisa con le “cugine” Volkswagen ID.Polo e la Skoda Epiq, entrambe in arrivo nel 2026.

La Cupra Raval VZ che abbiamo guidato è già definita in ogni dettaglio; gli adesivi sulla carrozzeria servono per non svelare l’auto prima del debutto ufficiale, ma lasciano intuire il suo aspetto. Si tratta di un’auto aggressiva e ben “piantata a terra”, che ricalca la concept Cupra UrbanRebel (vedi foto più in basso), presentata nel 2022. Il frontale, appuntito e con fari triangolari, riprende quello delle altre Cupra; marcate nervature caratterizzano la fiancata, che termina con ampi parafanghi posteriori, Una fascia luminosa attraversa il portellone e racchiude i fanali e il logo illuminato.

Coperture su plancia e porte non ci hanno permesso di vedere l’interno della Cupra Raval, che però dovrebbe avere finiture ricercate, con le tinte opache e i dettagli in color rame, tipici della casa. Anche i sedili avvolgenti (di serie per tutte le versioni) hanno rivestimenti ricercati, mentre il cruscotto digitale ha una grafica futuribile, ma chiara. A sbalzo al centro della plancia si trova il grande display già usato in altri modelli del gruppo Volkswagen e che conserva la poco pratica banda tattile alla base del monitor per regolare il volume dell’audio e della temperatura del “clima”. Dietro, lo spazio ci sembra più che soddisfacente anche se in tre non si sta larghi.

La Cupra Raval VZ risponde senza incertezze e con precisione ai comandi del guidatore. Rispetto agli altri modelli del gruppo Volkswagen con la stessa meccanica, ha una messa a punto di sospensioni e sterzo più orientata alla guida dinamica, e il discorso vale ancora di più per la VZ, che ha ammortizzatori a controllo elettronico ed è ribassata di 1 cm. Il risultato è una grande rapidità negli inserimenti in curva, con il retrotreno che segue senza alleggerimenti che possano dare insicurezza. D’aiuto anche il controllo elettronico sui freni e sull’erogazione del motore per limitare il sottosterzo (la tendenza delle ruote davanti ad allargare la curva).

Lo sterzo è consistente in tutte e tre le modalità di guida (Comfort, Performance e Cupra), oltre che preciso e omogeneo nella risposta. Ben tarati i freni: il pedale ha una corsa corretta e l’impianto ci è sembrato potente. La frenata rigenerativa, quella che entra in gioco quando si solleva il piede dall’acceleratore, è regolabile su tre livelli tramite le palette dietro il volante: anche in quella più intensa il rallentamento non è così marcato da poter infastidire i passeggeri con strattonamenti. Nella Cupra Raval del test manca la funzione one-pedal, comoda nel traffico, che arriva ad arrestare l’auto senza premere il pedale dei freni. Tuttavia, i tecnici della casa spagnola hanno precisato che il dispositivo sarà presente sul modello definitivo, che andrà in vendita.
A prescindere dalla modalità di guida, le riprese sono pronte e molto rapide, ma anche progressive: una risposta del motore facile da gestire e che contribuisce alla piacevolezza nella guida.











































































