QUADRO DI SUCCESSO - A due giorni dalla diffusione dei più che lusinghieri risultati realizzati nel corso del 2015 (1,2 miliardi di utile netto, con aumento del fatturato e delle vendite) il gruppo PSA è al centro dell’attenzione per i tempi davvero rapidi con cui è riuscito a raddrizzare una situazione che pareva disperata. Le prime considerazioni rendono onore al merito al suo timoniere Carlos Tavares e al governo di Parigi per la sua determinazione dimostrata nell’assumere un notevole pacchetto azionario della società come sorta di garanzia sulla volontà di salvaguardare il gruppo (l’ingresso dello Stato è avvenuto assieme a quello di uguale misura della cinese Dongfeng). Ma oltre a questo aspetto però si guarda al futuro.
PROSPETTIVE DI ULTERIORE SVILUPPO - Il 4 aprile il consiglio di amministrazione del gruppo PSA presenterà il suo nuovo programma pluriennale, già battezzato “Push to pass” (spingi per sorpassare: omaggio alle corse automobilistiche, di cui Tavares è grande appassionato, anche schierandosi in gare di varie specialità) che già nel nome lascia intendere obiettivi di ulteriore crescita. Intanto sono cominciate le illazioni sulle possibili prossime mosse sul piano strategico.
AL CENTRO DELL’ATTENZIONE - Da un lato in Francia c’è chi ritiene che lo Stato non dovrebbe restare a lungo nell’azionariato del gruppo PSA, per lasciare la massima libertà di azione all’azienda, dall’altra vengono considerate le possibilità che la PSA cerchi partner per consolidare la ritrovata salute economica finanziaria.
DISPONIBILITÀ - In contemporanea con la diffusione dei risultati del 2015, non è mancata una dichiarazione in proposito di Tavares che ha affermato che “se ci saranno l’occasione e i vantaggi, siamo pronti a discutere con altre case costruttrici” aggiungendo però che “attualmente comunque non ci sono contatti in atto”.
FCA COME PARTNER? - Inutile dire che tra i protagonisti di questi ipotetici contatti viene citata la Fiat Chrysler Automobiles, il cui leader Sergio Marchionne da tempo sostiene la necessità di alleanze e consolidamenti societari al fine di condividere gli onerosi investimenti necessari per crescere sui mercati mondiali. A dare forza all’ipotesi c’è il fatto che il gruppo francese è totalmente sguarnito sul mercato americano e eccessivamente concentrato su quello europeo, dall’altro la FCA avrebbe nella PSA un partner che le offrirebbe prospettive sullo scenario cinese. Va ricordato che tra le due realtà esiste già una consolidata collaborazione nel settore dei veicoli commerciali.