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PSA Peugeot Citroën: ora un nuovo piano di sviluppo

24 febbraio 2016

Dopo aver completato la ristrutturazione prima dei tempi fissati ora dalla PSA si attende un nuovo piano di espansione.

PSA Peugeot Citroën: ora un nuovo piano di sviluppo
RILANCIO RIUSCITO - Salvato nel 2014 dallo stato francese e dalla cinese Donfeng, entrati nel capitale con un 14% ciascuno, il gruppo francese PSA Peugeot Citroën, sotto la guida di Carlos Tavares, fa segnare i primi utili da tre anni a questa parte, dopo aver chiuso una fabbrica, tagliato posti di lavoro e avviato piani di razionalizzazione della gamma. Il gruppo PSA ha presentato i risultati economico-finanziari del 2015 mettendo in mostra esiti davvero positivi, soprattutto se si considerano le condizioni estremamente negative in cui si trovava solo un paio d’anni fa, quando era arrivato sull’orlo del fallimento.
 
NUMERI POSITIVI - Il fatturato realizzato nel corso del 2015 è stato di 56,3 miliardi di euro, di cui 37,5 derivato dalla produzione automotive, in aumento rispetto ai 36 miliardi del 2014. L’ utile operativo è di 2,733 miliardi, di cui 1,871 generati dal settore automotive (i conti del gruppo comprendono i risultati della società Faurecia, specializzata nella componentistica, e le attività finanziarie). Il dato dell’utile operativo è in forte crescita rispetto al 2014, quando il risultato non andò oltre i 797 milioni. Da questi numeri è scaturito un utile netto di 1,202 miliardi di euro contro una perdita di 555 milioni del 2014.molto interessante è infine il dato della liquidità: era stato programmato un “caso flow” (flusso di cassa) di 2 miliardi per il 2017 ma il gruppo già nel 2015 ha raggiunto la cifra di 3,8 miliardi.
 
SUCCESSI DI VENDITE - I veicoli venduti nel mondo sono stati 2.973.000, tenendo conto di auto e veicoli commerciali, compresi quelli prodotti dalle due joint venture cui il gruppo partecipa in Cina. In proposito, va detto che il fatturato automotive inclusi i risultati delle joint venture cinesi arriva a 42,695 miliardi. I risultati migliori sono stati conseguiti in Europa, dove il gruppo ha venduto 1,864 milioni di veicoli, con un incremento del 5,9%. A mettersi in evidenza è stato soprattutto il marchio Peugeot, con 1,056 milioni di veicoli venduti, con un incremento del 9,4% sul 2014. Anche le situazioni negative della Russia e del Sudamerica non hanno inciso molto sul risultato complessivo.  In Cina i risultati delle due joint venture attive sono stati sostanzialmente stabili, con solo un lieve calo dello 0,9%, a 736 mila veicoli. Come altri fattori positivi sono da registrare le iniziative di espansione nei paesi dell’Africa mediterranea, con nuovi impianti di produzione e crescita delle vendite, e l’accordo con le autorità iraniane per il riavvio della produzione in loco di 100 mila vetture.
 
PREMIO AI DIPENDENTI - Fatto abbastanza singolare dei conti PSA per il 2015 è il contrasto tra la decisione di non distribuire dividendi agli azionisti, preferendo utilizzare l’utile per consolidare il debito, e il riconoscimento ai dipendenti di un premio di 2.000 euro per i risultati raggiunti. 1.310 euro sono relativi appunto al bonus previsto dagli accordi di produttività siglati da azienda e sindacati. 690 euro provengono invece dai fondi che il gruppo aveva accantonato per le liquidazioni del suoi top manager e che nel dicembre scorso è stato deciso di non elargire più.


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Ritratto di domenicofevi
24 febbraio 2016 - 17:46
Buone notizie e aspetto di vedere la nuova c3 e l'erede della 208... ;)
Ritratto di napolmen4
24 febbraio 2016 - 17:48
..senza paura perche' eventualmente ce' il governo francese con la UE che copre....
Ritratto di Il demagogo
25 febbraio 2016 - 19:28
mica come la fiat che non ha mai ricevuto alcun soldo dallo stato
Ritratto di Gianni.ark
24 febbraio 2016 - 21:52
Ogni tanto si vedono aziende amministrate bene...
Ritratto di P206xs
25 febbraio 2016 - 08:31
1
Bene! d'altronde i prodotti sono validi ed i prezzi competitivi! se lo meritano!
Ritratto di tomkranick
25 febbraio 2016 - 08:50
Salvato nel 2014 dallo stato francese e dalla cinese Donfeng, entrati nel capitale "Con un 14% ciascuno, il gruppo francese PSA Peugeot Citroën, sotto la guida di Carlos Tavares, fa segnare i primi utili da tre anni a questa parte, dopo aver chiuso una fabbrica, tagliato posti di lavoro e avviato piani di razionalizzazione della gamma ora-un-nuovo-piano-sviluppo." Insomma un salvataggio in extremis, però in molti credono che il gruppo sia fortissimo
Ritratto di marcoron
25 febbraio 2016 - 11:50
Come la Fiat insomma.
Ritratto di tomkranick
25 febbraio 2016 - 17:45
Fiat omnia vincit, la si mette in ogni commento. Il mio ragionamento (incompleto, ahimè, non ho avuto tempo e modo di modificarlo ed argomentarlo, sorry) però è stato capito da s46. Intendevo ragionare non tanto sull'intervento del capitalista cinese (siamo nella globalizzazione, giusto?) ma sull'intervento statale e sulla capacità tutta francese di lavare i panni sporchi in famiglia e sul loro "nazionalismo grandeur" che li porta a difendere le industrie nazionali ad ogni costo (andando anche incontro a disagi sociali enormi, la chiusura di fabbrica) e a fare la voce grossa nell'ambito della politica europea.
Ritratto di Il demagogo
25 febbraio 2016 - 19:30
quindi piuttosto che chiudere una fabbrica è meglio far fallire l'intero gruppo in modo da chiuderle tutte? Effettivamente così ci sarebbe uguaglianza tra i lavoratori
Ritratto di tomkranick
25 febbraio 2016 - 19:40
Ma scusa ho detto così, che dovevano chiudere in toto e fallire? Non ho proprio discusso il loro piano, ho soltanto detto che hanno sacrificato sul piatto della bilancia il piatto più debole (la chiusura di uno stabilimento) a favore di un bene/causa maggiore (la sopravvivenza del marchio). Non ho detto niente di strano, sono informazioni di pubblico dominio
Ritratto di Il demagogo
26 febbraio 2016 - 14:48
dovresti fare l'AD allora. E fiat sarebbe fallita molto prima di psa se non fosse per i miliardi forniti dallo stato. Per coerenza immagino che tu condanni anche quelli?
Ritratto di tomkranick
26 febbraio 2016 - 15:03
Guarda, non ho capito a chi ti riferisci, ma noi qui stiamo discutendo sul fatto che i francesi abbiano salvato la loro azienda diventando un azionista della stessa (cosa che non si è verificato nel caso fiat) in barba ai regolamenti europei;stiamo discutendo nel nostro piccolo di gestione di un azienda automobilistica che per fortuna è in ripresa. Da un punto di vista morale, quello che lo stato francese ha fatto è solo autoconservazione, autarchia, in parole più semplici salvare a tutti i costi un' azienda e i suoi dipendenti. Poi io non ho ancora capito perchè da tanto fastidio che della gente ritrovi il lavoro con aiuti di stato (fiat, psa, opel ecc)
Ritratto di Il demagogo
26 febbraio 2016 - 17:45
quando lo stato salva le banche però ci si indigna
Ritratto di tomkranick
27 febbraio 2016 - 10:27
Peccato che banca e azienda automobilistica siano due cose diverse