NUOVI ASSETTI - Cambia l’azionariato del gruppo automobilistico francese PSA, comprendente Peugeot, Citroën e DS, oltre ad altre partecipazioni in Francia e all’estero. L’APE, Agenzia delle partecipazioni dello Stato, facente capo al ministero del tesoro, ha ceduto il suo pacchetto di azioni della PSA alla banca d’investimento Bpifrance. Ciò non significa che li Stato francese sia uscito dalla proprietà del gruppo automobilistico guidato da Carlos Tavares. Tutt’altro, dal momento che Bpifrance altro non è che banca d’investimento facente capo allo Stato. In sostanza, cambia la titolarità, ma rimane immutata la presenza pubblica nel gruppo PSA. Le azioni in questione rappresentano il 12,7% della proprietà della PSA, con il 18,5% dei diritti di voto.
COSA CAMBIA - Apparentemente la novità non cambia ben poco, giusto solo l’avvicendamento dei due rappresentanti dell’APE con altri due della Bpifrance in seno al Consiglio di sorveglianza e nel patto a tre con la famiglia Peugeot e il gruppo cinese Dongfeng. In realtà il cambiamento ha un significato rilevante. Con esso infatti il governo di Parigi esprime la volontà di restare nella compagine azionaria del gruppo Peugeot Citroën, lasciando cadere l’ipotesi di un'uscita a breve, conseguente al risanamento avvenuto della società.
BUON AFFARE - L’affidamento del 12,7% delle azioni alla gestione della Bpifrance costituisce un buon affare per le casse dello Stato. La transazione dall’APE alla Bpifrance ha un controvalore di 1,92 miliardi di euro, che significano un profitto di 1,12 miliardi per l’APE (cioè le casse del ministero del Tesoro). Un bel risultato in assoluto e ancora più bello se si considera una risposta alle tante critiche che furono rivolte al governo quando tre anni fa decise di intervenire nella PSA creando le condizioni per l’intervento dei cinesi della Dongfeng nella PSA, che furono convinti appunto dalla partecipazione nell’operazione dello Stato francese.
VOLONTÀ DI RESTARE - Ma non solo. La sistemazione del 12,7% delle azioni PSA presso la banca pubblica di investimento Bpifrance è da considerare rilevante anche - se non soprattutto - perché testimonia inequivocabilmente la volontà del governo di Parigi di rendere permanente la partecipazione pubblica nella PSA. Una presenza che si accompagna a quella analoga, sia pure con storia diversa, nel gruppo Renault, che il governo parigino non dà segni di voler ridurre, anche a dispetto del partner Nissan e del vertice della Renault.