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“Push to pass”: il piano della PSA fino al 2021

05 aprile 2016

La PSA Peugeot Citroën cambia nome in PSA Groupe e annuncia il piano industriale 2016-2021.

“Push to pass”: il piano della PSA fino al 2021
AMBIZIONI GLOBALI - Un nuovo modello all’anno per i prossimi cinque anni, per ognuna delle tre marche del gruppo, per ognuna delle grandi aree del mondo dove la PSA è presente (Europa, Asia, Africa, America Latina). È questa l’estrema ma significativa sintesi  del nuovo piano programmatico della PSA, che comprende i marchi Peugeot, Citroën e DS, oltre a numerose attività industriali e di servizio. E a proposito del gruppo va detto anche che da oggi cambia nome: non è più PSA Peugeot Citroën, ma semplicemente PSA Groupe. Un cambiamento che vuole significare appunto la molteplicità di attività in cui è impegnato la società.
 
NOVITÀ IN TUTTO IL MONDO - L’impegnativo programma industriale è stato annunciato dall’amministratore delegato, Carlos Tavares (nella foto sopra e qui sotto il video). Il piano di un modello per regione, per marca, per anno scaturisce da una serie di progetti in cui ci sono 26 autovetture, 8 veicoli commerciali (tra cui un pick up da una tonnellata), 7 veicoli ibridi ricaricabili e 4 veicoli elettrici. Di che soddisfare le diverse aspettative dei vari mercati mondiali. Il piano varato oggi a Parigi vuole essere esplicitamente una manifestazione di volontà di crescita. È stato intitolato “Push to pass”, espressione inglese che nel mondo delle corse significa “spingi per sorpassare”. Il riferimento al sorpasso, all’andare oltre è un quasi esplicito riferimento all’andare oltre a quanto realizzato negli ultimi due anni, quando il gruppo è passato dal baratro del fallimento a una buona condizione di salute industriale ed economica.
 
ALTO DI GAMMA PER GUADAGNARE - Perché gli appuntamenti con le novità hanno anche (se non soprattutto) anche risvolti economici: secondo quanto illustrato da Tavares, per il 2018 il gruppo PSA dovrà realizzare un aumento del 10% del fatturato registrato nel 2015. Ciò con un margine operativo medio del 4%. E dal 2018 al 2021 gli obiettivi di Tavares prevedono un ulteriore incremento di fatturato pari al 15%. In sintonia con le tendenze in atto nelle strategie di un po’ tutti i grandi gruppi, anche la PSA mira a incrementare la produzione e le vendite dei modelli alto di gamma, che sono offrono la maggior redditività. Tavares ha indicato in “almeno il 20%” la quota di profitto che dovrà scaturire appunto dai modelli più prestigiosi e cari. Per la cronaca, a proposito di profitto Tavares ha anche anticipato che nel piano quinquennale è anche prevista la distribuzione di un dividendo pari almeno al 25% dell’utile.
 
Il nuovo logo del gruppo PSA.
 
OPERATORE DI SERVIZI - La motivazione addotta per la scelta del cambio del nome del gruppo (puntare su varie attività oltre alla sola produzione di veicoli) trova testimonianza nel programma “Push to pass”, così da giustificare l’affermazione che il gruppo PSA è impegnato nel business della mobilità e non soltanto in quello della proposta di auto e furgoni. Così i prossimi anni vedranno PSA Groupe impegnato nelle attività di assistenza multimarca, nella vendita dell’usato, anche in questo caso non soltanto delle marche del gruppo, e infine anche nelle attività di car sharing. Dunque una presenza a 360 gradi in tutto ciò che è appunto mobilità.
 
PIANO PRODOTTI - Per quel che riguarda i piani industriali, l’impegno maggior previsto dal programma “Push to pass” è quello che riguarda la Citroën, per la quale si parla di un obiettivo di crescita del 30%. Ciò contando su un forte rinnovamento della gamma: 12 i nuovi modelli programmati per il Doppio Chevron entro il 2021, di cui 7 entro il 2018. Importante è anche quanto programmato per la DS, in cui evidentemente il gruppo crede con convinzione. Entro il 2021 saranno 5 i nuovi modelli del marchio di prestigio del gruppo, oltre a lancio massiccio del servizio di conciergerie “DS always by my side”, per godere dell’automobile senza alcuna preoccupazione.
 
LUNGA MARCIA VERSO GLI USA - Interessante è poi quanto previsto per la strategia decisa per avvicinarsi al mercato americano, dove le marche del gruppo sono lontane da tempo. Non ci sarà una proposta dei modelli Peugeot, Citroën o DS, ma il gruppo PSA avvierà un’attività di operatore nei servizi di mobilità, forse in collaborazione con il partner Bolloré. Se questa prima fase darà risultati positivi, il gruppo abbinerà ai servizi di mobilità anche la fornitura di veicoli del gruppo. Dopo di che, se le due fasi citate avranno dato esiti positivi, potrebbe esserci la “discesa” sul mercato americano delle tre marche del gruppo. Nel complesso si tratta di un piano che riguarderà il prossimo decennio.
 
GRANDI RISPARMI - I piani economici non si basano soltanto sul miglioramento degli obiettivi di vendita. Tra i traguardi fissati da “Push to pass” c’è anche un corposo miglioramento degli aspetti industriali, con l’obiettivo di migliorare i costi di produzione con un risparmio medio di 700 euro a veicolo.  Infine, nei traguardi del gruppo PSA per i prossimi cinque anni non manca la guida autonoma, con appuntamento per il 2021 per il lancio sul mercato della nuova tipologia di auto.


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Ritratto di lucios
5 aprile 2016 - 16:21
4
Secondo me la Citroen deve tornare al suo vecchio stile: auto hatchback filanti, in stile DS o CX.
Ritratto di Ercole1994
5 aprile 2016 - 16:41
Non so perchè,ma appena ho visto il nuovo logo PSA, mi è venuto in mente quello FCA.
Ritratto di Storm Sentry
5 aprile 2016 - 21:07
Anche a me!!!!!!! Lo volevo giusto scrivere io ma a quanto pare sono stato anticipato
Ritratto di bombolone
6 aprile 2016 - 17:38
I dati di bilancio sembrano darti torto. Tavares ha salvato il gruppo PSA
Ritratto di Niko46
6 aprile 2016 - 00:54
3
Provassero un po' a migliorare anche i servizi offerti ai clienti, tipo concessionarie con venditori competenti, assistenza seria e con uffici degni di una casa automobilistica e non del mercato ortofrutticolo, attività riservate ai clienti, ecc... Tipo ciò che fanno alcune di quelle case considerate premium i cui clienti acquistano auto a prezzi decisamente superiori al valore dell'auto in virtù dei servizi accessori offerti...
Ritratto di caronte
4 settembre 2016 - 21:20
È solo una notizia normale ma non eclatante