SULLE TRACCE DELLA CLASSICA DEL CUORE - Chi ha nel sangue una grande passione per le auto d’epoca (e magari qualche soldino da parte…) avrà ben presente quel momento quasi ieratico della giornata in cui ci si mette comodi, si accende il computer e si comincia a navigare in rete a caccia di qualche buona occasione. Succede, a maggior ragione, in questi giorni di festa, in cui dedicarsi alla ricerca della macchina storica che ci tiene svegli la notte può rivelarsi persino utile per vincere l’ansia da abbuffata. Non ci credete? Provare per credere. La scoperta, però, in realtà neppure troppo recente, è che togliersi lo sfizio con vecchi modelli oggi tornati di moda comporta spesso spese assai superiori alle previsioni.
QUOTAZIONI IMPAZZITE - Chi il polso del mercato ce l’ha ormai da anni, scorrendo gli annunci sui portali web specializzati o sulle piattaforme di vendita interne ai social network se ne sarà accorto nel giro di pochi click. Nulla cambia, naturalmente, sulle care, vecchie riviste del settore, dove privati e commercianti, senza troppe distinzioni, cercano di vendere a peso d’oro auto che, fino a non molto tempo fa, faticavano a passare di mano persino al loro prezzo “giusto”. Figuriamoci con rincari a doppia cifra. E infatti, con le quotazioni attuali, mediamente impazzite con vertiginosi balzi verso l’alto, comprare (e quindi vendere) un’auto classica è diventato un mestiere complicato, che richiede, innanzitutto, una buona conoscenza generale del ramo e, ovviamente, della macchina in cima alla lista dei propri desideri.
PREZZI DA SUPERCAR - Un caso illustre, per aiutare a decifrare alcuni dei meccanismi talvolta imprevedibili che regolano le fluttuazioni dei prezzi, è quello della Lancia Delta Integrale Final Edition (nelle foto qui sopra) da poco messa in vendita a 268.000 euro dalla DK Engineering, azienda britannica specializzata nel restauro e nella compravendita di auto storiche di prestigio. In questa particolare circostanza sono la rarità del mezzo e il suo invidiabile stato di conservazione (è una delle 250 costruite dalla Lancia e l’odometro segna 5.550 km) a determinare un prezzo stratosferico, in linea, per intenderci, con quello di una Lamborghini Huracan STO nuova di zecca. Ma i valori, in linea di principio, sono schizzati anche per modelli decisamente più comuni. La corsa dei prezzi non ha una spiegazione univoca e ha anzi un’origine multifattoriale.
IL CASO MASERATI BITURBO - Cosa determina, quindi, la crescita più o meno rapida del valore di un mezzo storico? Un ruolo primario, per cominciare, lo riveste il marchio: sempre un brand di grande fascino e blasone finisce, col tempo, per spingere verso l’alto i prezzi anche di modelli considerati, quand’erano semplicemente “vecchi”, non molto desiderabili. Ce ne sono innumerevoli, ma un esempio che spiega meglio di altri questo ineluttabile processo è la Maserati Biturbo (nella foto qui sopra): la bella coupé Anni 80 del Tridente, la cui fama di macchina poco affidabile e costruita così così l’accompagna come un’ombra scura sin dalla nascita, fino a qualche anno fa si poteva comprare per un paio di migliaia di euro, mentre oggi, per un esemplare in buone condizioni, difficilmente se ne spendono meno di 8.000. A complicare il quadro, facendo impazzire un mercato in cui di per sé è sempre più difficile trovare la quadra tra domanda e offerta, ha contribuito, in quest’ultimo anno, la crisi dell’industria automobilistica innescata dalla carenza di microchip.
DA CRISI NASCE CRISI - La mancanza di tali componenti, indispensabili per costruire le auto moderne, ha costretto la stragrande maggioranza dei costruttori a rallentare e in molti casi persino a bloccare la catena di montaggio. Fabbriche chiuse ha significato consegne bloccate e, di conseguenza, un cortocircuito nella rete dell’usato. Le auto di seconda mano, in pratica, essendo le uniche disponibili con tempistiche ragionevoli per chi ha bisogno di una macchina, sono salite di prezzo, e con loro anche quelle d’epoca. Al punto che, per non pochi rivenditori, i modelli con un’età compresa tra i venti e i trent’anni sono diventati un nuovo business. Ritirate a prezzi stracciati da persone che, per i motivi più disparati, non possono più permettersi di tenerle, queste automobili finiscono così in vetrina a cifre sempre meno congrue. Per questo, per chi decide d’avventurarsi nell’affascinante mondo delle auto vintage, il consiglio di massima rimane quello di sempre: cercarle da privati, mostrandosi interessati, preparati e soprattutto appassionati. All’altro capo del telefono, infatti, può ancora capitare di trovare una persona che condivide la nostra stessa passione. E allora, forse, mettersi d’accordo sarà un po’ più facile.