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Renault, Nissan e Governo francese “fanno pace”

12 dicembre 2015

Approvato un accordo di stabilizzazione dei rapporti dell'Alleanza Renault-Nissan con chiarimento del peso dello Stato francese, azionista della Renault.

Renault, Nissan e Governo francese “fanno pace”
CRISI DISINNESCATA -  Dopo otto mesi di tensione, con qualche battuta di sommessa polemica da parte di rappresentanti delle parti interessate, la Renault, la Nissan e il Governo francese hanno raggiunto un’intesa sul modus vivendi dell’Alleanza Renault-Nissan e sul peso della partecipazione dello Stato francese nella Renault. Quanto la situazione richiedesse una messa a punto è reso esplicito già dal nome dato all’intesa: “Accordo di stabilizzazione dell’Alleanza Renault-Nissan”, a conferma che qualche problema di instabilità evidentemente c’era.
 
L’EQUILIBRIO DELL’ALLEANZA - All’origine dei malumori e delle incertezze c’era il fatto che il governo di Parigi nei mesi scorsi aveva accresciuto la sua quota azionaria in Renault portandola al 28%. Ciò con la volontà di far approvare dalla società il regime del voto doppio per gli azionisti più fedeli (come appunto è lo stato francese nella Renault) previsto da una recente legge per le società la cui assemblea decide di adottare tale norma statutaria. Va ricordato in proposito che il rapporto tra le due case automobilistiche, risalente al 1999, vede la Renault detenere il 43,4% delle azioni Nissan e quest’ultima possedere il 15% delle azioni Renault senza diritti di voto. In questo contesto l’aumento del peso dello Stato francese in Renault aveva suscitato preoccupazioni diffuse nel partner giapponese per il timore che in prospettiva ci potessero essere ingerenze nella vita della Nissan. 
 
I PUNTI ESSENZIALI DELL’ACCORDO - L’accordo di stabilizzazione tra Renault e Nissan è stato approvato dal Consiglio di amministrazione della Renault dopo un confronto costruttivo tra i grandi azionisti della società, cioè lo Stato francese e appunto la Nissan. I punti salienti dell’accordo sono: 1) mantenimento del principio dei diritti di voto doppi in seno alla Renault, che diventeranno effettivi dal 1º aprile 2016, ma con contemporanea sottoscrizione di un contratto tra lo Stato francese e la Renault in base al quale il doppio diritto di voto è plafonato al 17,9% o al massimo fino al 20% in caso di quorum insolitamente elevati. 2) Non attivazione dei diritti di voto per la Nissan nella società Renault. 3) Sottoscrizione da parte delle società Renault e Nissan di un contratto che prevede la non ingerenza della Renault nella governance della Nissan, mantenendo cioè la pratica attuata nei 16 anni di esistenza della Alleanza”.
 
QUANDO IL VOTO DOPPIO È LIMITATO - In un comunicato della Renault è anche precisato che la limitazione del doppio diritto di voto per i rappresentanti dell’azionista Stato vale per tutte le questioni che sono di competenza dell’assemblea generale ordinaria “con l’esclusione delle decisioni relative alla distribuzione dei dividendi, la nomina e la revoca degli amministratori rappresentanti dello Stato; le cessioni che interessino più del 50% delle attività della Renault; eventuali convenzioni regolamentate non approvate dai rappresentanti dello Stato”.
 
LO STATO AZIONISTA - Più in generale il plafonamento del doppio diritto di voto cessa nell’eventualità “di situazioni a carattere eccezionale - recita il comunicato - come sono la modifica o la rescissione dell’accordo Rama (intesa fondamentale per l’Alleanza Renault-Nissan); il recupero da parte della Nissan dei suoi diritti di voto in seno alla Renault; l’annuncio di una offerta pubblica di acquisto per la Renault; il superamento della soglia del 15% sia in quota azionaria che in diritti di voto da parte di un terzo azionista, Nissan compresa.” Quanto all’impegno di non interferenza della Renault nella governance della Nissan è stato precisato che riguarda “le decisioni degli azionisti Nissan a proposito alla nomina, alla revoca e alla remunerazione dei membri del Consiglio di amministrazione della Nissan stessa, così come le risoluzioni proposte da un azionista e non approvate dal Consiglio di amministrazione Nissan”.
 
GHOSN GRAN MANOVRATORE - Va detto che Carlos Ghosn (nella foto qui sopra, a capo sia della Renault che della Nissan) si era sempre detto convinto che sarebbe stato trovato un accordo perché l'Alleanza Renault-Nissan funziona ed è vantaggiosa per entrambe le parti. Del resto le polemiche non sono mai diventate accese e le possibilità c’erano, perché da parte dei sostenitori della Nissan si sottolineava che oggi il giro d’affari della casa giapponese pesa molto di più di quello della Renault, mentre dall’altra parte si ribatteva che quando la Nissan era in difficoltà le andò benissimo essere salvata dalla Renault controllata dallo Stato francese. E alla fine ha avuto ragione Ghosn: l’Alleanza continua e si svilupperà perché è conveniente per tutti. E a proposito di Ghosn, è a dire che il Consiglio di amministrazione della Renault ha tenuto anche a votare la piena fiducia in lui.


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Ritratto di Pelide
12 dicembre 2015 - 12:31
Da italiano ho sempre pensato che le intromissioni dello Stato fossero dannose per lo sviluppo dell'azienda ( dipendenti superflui, raccomandazioni, derive ambientaliste, fannulloni ecc...) Devo dire peró che in questo contesto mondiale di crisi finanziaria e continuo aggiornamento di normative antinquinamento, Renault potrebbe trarre dei vantaggi sulla concorrenza grazie al peso del governo francese.
Ritratto di jonny holiday
12 dicembre 2015 - 15:02
Se parliamo di gruppi che hanno marchi di tutto rispetto, hai perfettamente ragione. Nel caso renault, invece è solo controproducente.. BTW Se a detenere le tecnologie (vedere alla voce: mandare avanti la carretta) della <<Nissan-renault group BV (holland..)>> sono i jappo, lo stato francese non può fare molto..

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