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La Renault valuta la cessione dell’AvtoVaz

Pubblicato 31 marzo 2022

Per evitare l’escalation di effetti negativi causati dalla sospensione delle attività in Russia, il Renault Group sta valutando delle contromosse, tra cui la cessione della sussidiaria che produce il marchio Lada a degli investitori locali.

La Renault valuta la cessione dell’AvtoVaz

SITUAZIONE MOLTO COMPLESSA - Se la sospensione delle attività della fabbrica nei pressi di Mosca, a seguito delle sanzioni internazionali imposte alla Russia per l'nvasione dell'Ucraina, è stato un duro colpo per le finanze del Renault Group (qui e qui, per saperne di più), ora si profila il problema AvtoVaz. Infatti, secondo alcune indiscrezioni, sembra che il costruttore stia cercando investitori locali a cui cedere il 69% della sua quota di maggioranza dell’AvtoVaz, sussidiaria attraverso la quale la Renault fabbrica il 30% dei veicoli immatricolati ogni anno in Russia a marchio Lada (nella foto sopra il modello Vesta). Un trasferimento, che aiuterebbe a svincolarsi da responsabilità legali sia con AvtoVaz che con i 45.000 dipendenti che lavorano nello stabilimento Renault di Avtoframos alle porte di Mosca.

UNA CONTROMOSSA COMPLICATA - L’operazione è però tutt’altro che facile. Infatti, la società russa Rostec State Corporation (ossia il socio di minoranza dell'Avtovaz), sarebbe il compratore designato, ma essendo colpita dalle sanzioni occidentali non può procedere all’acquisizione del pacchetto azionario di proprietà francese. 

UN’ESCALATION NEGATIVA - L’addio alla Russia si stima possa comportare un danno per le entrate del gruppo Renault per un valore di circa 2,2 miliardi di euro, a cui si potrebbe aggiungere la rinuncia dei contributi economici della AvtoVaz. La società che produce la Lada, infatti, detiene grazie a questo marchio una quota del 22% sul mercato locale, bacino economico che ha generato per le Renault circa il 10% delle entrate nell’anno fiscale 2021. Inoltre, l’AvtoVaz risulta molto profittevole dal punto di vista economico, è pari all’8,7%, il margine operativo registrato dall’azienda lo scorso anno. All’escalation di effetti negativi per la Renault, l’addio di Mosca potrebbe provocare anche l’espropriazione e della nazionalizzazione delle sue proprietà sul territorio, così come annunciato dalle autorità russe, che prevedono ritorsioni nei confronti delle aziende estere in fuga da Mosca.



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Ritratto di Quello la
31 marzo 2022 - 16:39
Guarda un po'. Credevo si trattasse della provincia dell'impero e invece Autovaz frutta il 10% del gruppo e ha un ROI quasi pari a Porsche e superiore a VW. E poi a me piace la Niva e ancora di più mi piaceva il prototipo della nuova Niva :-(
Ritratto di america
31 marzo 2022 - 17:13
6
Come cambiano le cose in pochi mesi....il piano della Renault annunciato poco tempo fa è già messo fortemente in discussione secondo me. Chiaramente per motivi non imputabili a Renault
Ritratto di Sdruma
31 marzo 2022 - 17:18
3
ma nooo, venderanno qualche milione di elettriche al roseo mercato UE e via, visti i numeri del momento! Ovviamente dispiace per Renault, si scherza, però il 10% delle entrate generali, sono una rinuncia enorme.
Ritratto di AndyCapitan
1 aprile 2022 - 17:17
4
ma scherzi....autovaz fa anche furgoni e camioncini....per un mercato che era in forte espansione e conta pur sempre un bacino di 150 milioni di persone.....come volevasi dimostrarsi....le sanzioni distruggeranno l'europa non la russia!....auto elettriche?....si tessoroooo.....tutte le materie prime erano in ucraina e i cavi li fabbricavano li' per grosse percentuali....i prezzi lieviteranno di 10-15 mila euro a macchina....gia' la tesla e' aumentata 3-4 mila di listino.per mancanza di componenti!...
Ritratto di Vincenzo1973
1 aprile 2022 - 22:33
come volevasi dimostrare la russia ne sta uscendo con le ossa rotta. il loro gas nel giro di 2-3 anni se lo potranno tenere e visto che la Cina al massimo potrebbe assorbirne il 10%..viene da se che Andy non ha visto i giornali finanziari
Ritratto di Trattoretto
31 marzo 2022 - 17:57
I fatti parlano chiaro. La Renault è stata gestita da emeriti dilettanti allo sbaraglio. Questo è solo l'ultimo di una serie di errori madornali. LA UE aveva avvertito per tempo, già nel 2012, che le modifiche costituzionali introdotte su iniziativa di Putin minavano lo stato di diritto, consolidavano una corruzione mai ridotta, e sancivano la supremazia del diritto russo sugli accordi internazionali ratificati dalla Russia e sulle sentenze dei tribunali internazionali, compresi quelli commerciali. Insomma un quadro fosco che avrebbe convinto chiunque a ridurre l'esposizione in Russia.
Ritratto di Oxygenerator
31 marzo 2022 - 18:29
@ Trattoretto. Impossibile darle torto.
Ritratto di giulio 2021
31 marzo 2022 - 19:25
Però se la Storia con la S maiuscola non fosse andata in una certa direzione, Lada con tecnologia Renault / Dacia, con una nuova Niva e altri modelli così sarebbe davvero potuta essere un grande successo europeo, è quella forse la più pesante rinuncia.
Ritratto di preoccupato
2 aprile 2022 - 05:46
Concordo i nostri politici continuavano a houdere contratti con la Russia per le forniture di gas quando già sapevano che prima o poi doveva accadere l'imponderabile .I nostri politici e l'Europa hanno portato allo sbaraglio il nostro paese
Ritratto di alex_rm
31 marzo 2022 - 21:51
Mercato in cui renault stava andando bene,il piano di Di Meo sarà da rivedere al ribasso
Ritratto di Marcello7
1 aprile 2022 - 12:57
Hanno perso tempo solo a pensarci su
Ritratto di Road Runner Superbird
1 aprile 2022 - 13:36
Scommettere sul mercato russo è stato azzardato, la Russia è un nemico funzionale all'occidente e, prima o poi, sarebbe successo qualcosa da fare alzare una nuova cortina di ferro. Tuttavia in tempi non sospetti chiunque ci faceva affari. L'errore è stato non disimpegnarsi già alle prime avvisaglie, ovvero dall'annessione della Crimea e il peggioramento dei rapporti con le cancellerie d'Europa.
Ritratto di franck63
1 aprile 2022 - 14:07
E se fossimo noi il nemico funzionale di noi stessi? Secondo il tuo ragionamento avremmo dovuto disimpegnarci anche dalla Cina?
Ritratto di Road Runner Superbird
1 aprile 2022 - 15:01
No, perché la Cina è il nemico reale che mina l'egemonia statunitense e le sue province (come noi), ma ci sono troppi affari commerciali e finanziari per colpirla direttamente. Uno scontro allo stato attuale resta remoto, forse se occupa Taiwan, ma nemmeno alla Cina conviene isolarsi dall'occidente.
Ritratto di Road Runner Superbird
1 aprile 2022 - 15:07
Comunque si, siamo anche noi nemici di noi stessi. Viviamo in una dimensione post storica in cui rinneghiamo il nostro passato e ci colpevolizziamo di tutto, apparendo deboli verso il nemico, che utilizza la nostra autocommiserazione per la sua propaganda. Per cui cinesi, russi, arabi, si sentono piu' forti di noi.
Ritratto di AndyCapitan
1 aprile 2022 - 17:24
4
eh eh....franck 63....ci vai vicino....non ho visto grosse aperture da parte americana nel trovare soluzioni....questa guerra e' partita nel 2013....mica ora...e l'occidente si e' pericolosamente espanso verso est.....ora, pensare che le colpe siano sempre e solo da una parte e' molto ipocrita...si doveva scentere a tavolino da anni perche' abbiamo a che fare con un impero che si chiama russia....volenti o nolenti bisogna aprire un dialogo!
Ritratto di lucios
1 aprile 2022 - 15:09
4
Speriamo solo che i francesi, se prendono sta scoppola, non pretendano poi il sacrificio a noi, chiedendoci di rinunciare dall'oggi al domani al GAS russo!
Ritratto di AndyCapitan
1 aprile 2022 - 17:27
4
siamo in una grave situazione ragazzi...speriamo solo che non si propaghi questo modus operandi generale se no l'europa si trovera' stritolata tra piu' potenze....
Ritratto di Giulio Menzo
1 aprile 2022 - 17:33
2
completamente d'accordo, speriamo che nessuno più come Renault altrimenti si finisce dalla padella alla brace
Ritratto di lucios
3 aprile 2022 - 08:54
4
L'europa si deve dare una svegliata. E' vissuta nel suo benessere per troppo tempo. Ora deve cammniare da sola. In primis dicendo agli americani che vuol essere meno USA-dipendente. Altrimenti saremmo solo ed esclusivamente il loro zerbino.
Ritratto di giuliog02
1 aprile 2022 - 19:24
Anche i Francesi consumano gas russo. Il 20% del loro fabbisogno viene dalla Russia, i.e. sono molto meno dipendenti di noi. Comunque, per sbrigarsi a togliersi dalle ambasce, loro, che hanno quattro rigassificatori (noi tre), si sono affrettati a dare disposizioni per un quinto che sarà off-shore. Questo perchè quelli a mare si realizzano in minor tempo che quelli a terra. Tempo previsto per la realizzazione del loro off-shore: 18 - 24 mesi. A differenza della Francia noi avremmo la possibilità di aumentare la produzione interna, ambientalisti e perditempo permettendo. Lo scorso anno furono prodotti solo 3,34 miliardi di mc di gas naturale, ma il picco di produzione nel 1994 fu di ben 21 mrd! Con un poco di buona volontà a 6,5 dovremmo arrivarci in breve tempo. Non è molto, ma aumentando l'importazione via i tre metanodotti a Sud, e i tre rigassificatori esistenti, con una riduzione su consumi non indispensabili in un tempo ragionevole potremmo essere fuori dalle secche. C'è anche da pensare a costruire i due rigassificatori già approvati di Gioia Tauro e di Porto Empedocle, la cui realizzazione è ferma per le solite beghe italiote (questo per lo meno per quello di Porto Empedocle, che dovrebbe avere una capacità di rigassificazione di 8 mrd di mc/anno). Fra qualche anno si potrà disporre anche del gas proveniente dai giacimenti Zhor e Leviathan tramite il gasdotto EastMed-Poseidon con una portata di 10-12 mrd di mc/anno.
Ritratto di Vincenzo1973
1 aprile 2022 - 22:35
il gas italiano non e' un problema ambientalista e' un problema di costi, e' antieconomico...oggi andrebbe bene, ma fino a ieri lo era
Ritratto di giuliog02
2 aprile 2022 - 10:08
Tutto dipende da un equilibrio tra costi dei diversi fornitori, quello di estrazione nazionale e il fabbisogno. Se riusciremo a coprire il fabbisogno con le importazioni aumentando al massimo l'importazione tramite i tre gasdotti mediterranei e i tre rigassificatori, magari riducendo temporaneamente certi consumi, OK allora non si estrarrà. Ma se non riusciamo a coprire il fabbisogno in questo modo e non acquistiamo il gas russo, l'aumento dell'estrazione del gas naturale estraibile nel nostro territorio diverrà necessario. Bisogna tener conto del possibile acquisto a breve di un rigassificatore offshore, che tra trattative e installazione richiederà 6 - 8 mesi. Fra tre anni ci potranno essere altri due rigassificatori e poi il gasdotto EastMed-Poseidon che porterà a soluzione il problema.
Ritratto di Vincenzo1973
4 aprile 2022 - 09:15
qualsiasi soluzione mi sta bene, basta non dare piu soldi ai russi, e questo lo penso non da un mese...popolo che merita nulla
Ritratto di dreamerofcars
2 aprile 2022 - 15:22
Le cose peggiorano da 30 anni, ultimamente i peggioramenti accelerano. Evidentemente le politiche intraprese sono fallimentari. L'Euro e' una sola per noi, la globalizzazione e' fallita, puntare tutto sulla finanza ci ha portato dove siamo oggi. Lo schema Ponzi sta venendo giu'. Ed e' solo colpa nostra e delle nostre pazzate.
Ritratto di Lorenz99
3 aprile 2022 - 16:14
DE MEO SE RIESCE A VENDERLA, CONVIENE COMPRI PARTECIPAZIONI IN AZIENDE DI ARMAMENTI USA,GRAZIE A BIDEN,FARANNO AFFARI D'ORO CON LE TASSE DEI COLONI UE.L'EUROPA È BENE CHE COMINCI A USCIRE DALLA NATO E CREI UN PROPRIO ESERCITO UNICO MAGARI ,AGGREGANDO UK, E INIZI A RIPORTARE LE PRODUZIONI QUI DA NOI, PERCHÉ SE PRODUCI NESSUNO TI BOICOTTA O TI ATTACCA, E IL GAS PURTROPPO PER ORA BISOGNA PRENDERLO DAI VARI DITTATORI ASIATICI E AFRICANI, MA FINANZIANDO LA RICERCA, SI POTRÀ INCREMENTARE CON RINNOVABILI A MAGGIOR RENDIMENTO. INUTILE GIOCARE AGLI ECOLOGISTI, SE POI SI DEVE RINUNCIARE ALLA LIBERTÀ E ALLA INDIPENDENZA ECONOMICA. CON LE INDUSTRIE DISMESSE SI PERDONO COMPETENZE ED ECCELENZE DI DECENNI, CREANDO SOLO MISERIA E INSTABILITÀ SOCIALE.