All’assalto dell’India con le low cost. Ma gli indiani le vogliono?

ANNO NUOVO, LOW COST NUOVA - La Renault ha confermato la notizia pubblicata recentemente dal quotidiano francese La Tribune: nel 2012 inizierà a sviluppare un’utilitaria a basso prezzo da vendere in India. Secondo il portavoce della casa francese, si tratterà di un lavoro congiunto tra i tecnici della Renault e della Nissan (che sono alleate dal 1999) per produrre “piccole auto che si situeranno al di sotto, come gamma e come prezzo, della Renault Pulse o della Nissan Micra, ma senza finire nell'ultra low cost. Il prezzo sarà nettamente superiore ai 2.500 euro”. Tenendo conto che una Micra, in India, ha un listino “base” di 5.900 euro, è ragionevole pensare che per portarsi a casa la futura low cost gli indiani dovranno sborsare circa 4.000 euro. Questo nuovo progetto si affianca a quello che la Renault-Nissan sta portando avanti con la casa indiana Bajaj (produttrice di moto e veicoli a tre ruote simili all’Ape della Piaggio) per un veicolo ultra-economico. Ma, come confermato dalla Renault, “Bajaj deve lavorare per noi su un veicolo ultra low cost, ma per ora non è stato presentato alcun progetto che risponda alle attese dell'alleanza''.

 
LA NANO CAMBIA UN POCHINO - Nel frattempo, la Tata, colosso indiano che oggi possiede anche marchi “nobili” come Jaguar e Land Rover, ha dato una rinfrescata alla sua Nano (nelle foto), la prima auto “ultra low cost” (venduta in India per 140.000 rupie, ovvero circa 2.000 euro). Il due cilindri adesso ha 38 cavalli invece di 35, inoltre sono stati aggiunti il servofreno e, per migliorare la tenuta di strada, una barra antirollio anteriore; piccole modifiche riguardano anche la dotazione (si possono avere la chiusura centralizzata e gli alzavetro anteriori elettrici). Basteranno questi miglioramenti (senza alcun aumento di prezzo rispetto alla versione precedente) a catturare un maggior numero di clienti? Vedremo. Di certo, a oltre due anni dall’inizio della produzione, la Nano è stata venduta in 130.000 esemplari: pochini, se rapportati ai 250.000 all’anno previsti inizialmente dalla Tata.