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Renault, spuntano i nomi degli “spioni”

07 gennaio 2011

Secondo indiscrezioni di stampa, Bertrand Rochette e Matthieu Tenenbaum avrebbero affiancato Michel Balthazar nel passare alla concorrenza informazioni riservate riguardanti lo sviluppo di auto elettriche. Per conto di chi? Mistero. Ma prende corpo una “pista cinese”.

MANAGER COINVOLTI - Sarebbero Bertrand Rochette e Matthieu Tenenbaum, rispettivamente capo della sezione prototipi e direttore del progetto di sviluppo delle vetture elettriche, gli altri due “alti papaveri” della Renault coinvolti nelle presunte attività di spionaggio industriale insieme al “big” Michel Balthazar, direttore delle operazioni di pre-engineering e membro del comitato di direzione della casa francese (qui la news). Questo, almeno, secondo quanto riportato dal quotidiano parigino Le Parisien. Fatto sta che lo scandalo ha portato alla sospensione di tre top manager, “per aver agito contro il codice etico della Renault, in modo da mettere a rischio, consciamente e deliberatamente, asset fondamentali del gruppo”, ha spiegato Christian Husson, direttore dell’ufficio affari giuridici della società controllata dall’Eliseo.

UN CASO NAZIONALE
- “La questione è seria, un fatto da guerra economica che mette a rischio l’intera politica industriale nazionale”, ha tuonato Eric Besson, ministro dell’Industria d’oltralpe, assicurando l’intervento dello Stato, al fine di “garantire e proteggere gli interessi delle sue aziende”. Per chiarire fino in fondo la faccenda, bisognerà comunque aspettare la conclusione dell’inchiesta. Per l’accusa, i tre dipendenti avrebbero passato informazioni riservate riguardanti le batterie, ovvero il “cuore” delle vetture a elettricità. Resta però ancora senza risposta una domanda cruciale: per conto di chi spiavano?

PISTA CINESE?
- Secondo il quotidiano Le Figarò, i servizi segreti impegnati a indagare sulle vicenda si starebbero concentrando su una non meglio precisata “pista cinese”. Interpellata dall’agenzia di stampa Afp, la Renault si trincea dietro un laconico “no comment”. Una cosa però è certa: il business dell’auto elettrica sarà uno dei principali terreni di scontro tra le case automobilistiche nel prossimo futuro. Una “fetta” che costituirà, secondo le previsioni degli esperti, un buon 10% del mercato mondiale dell’automobile. Non stupisce pertanto che la Renault e la consociata Nissan abbiano puntato molto sull’elettrico, investendo qualcosa come quattro miliardi di euro. Quattro i nuovi modelli in uscita entro la fine dell’anno prossimo: a metà 2011 dovrebbero arrivare il furgone Kangoo Express Z.E. e la berlina Fluence Z.E., mentre entro metà 2012 dovrebbe essere la volta delle “piccole” Twizy e Zoe.



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Ritratto di trautman
8 gennaio 2011 - 15:28
In Francia tutti difendono le loro aziende importanti,anche i servizi segreti si muovono per passare informazioni,alla faccia delle regole europee e del mercato.
Ritratto di gsalmy
9 gennaio 2011 - 15:59
chi di porcate ferisce, di porcate perisce. Meditate francesi, meditate.
Ritratto di HEC
10 gennaio 2011 - 17:18
Lo stesso vale per la Germania, Usa, Corea, Cina etc... Invece in Italia tutti ad attaccare Marchionne e a comprare auto straniere.. ... che quindi vuole giustamente scappare via. Idea: spediamo in Francia la FIOM !

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