INVASIONE CINESE - Il mercato russo non poteva rimanere scoperto per molto tempo. Così nell’ultimo anno, dopo l’abbandono da parte dei marchi occidentali come effetto delle sanzioni a Mosca per l’invasione dell’Ucraina, le auto cinesi non hanno impiegato troppo tempo ad arrivare nelle concessionarie e sulle strade russe. Ciò nonostante una riluttanza da parte dei russi verso le case automobilistiche cinesi e un aumento dei prezzi.
QUADRUPLICATA - I brand cinesi (Haval, Chery, Geely e altri) ora si avvicinano al 40% delle vendite di auto nuove in Russia. Una quota praticamente quadruplicata rispetto ai primi due mesi del 2022, gli ultimi prima dell’invasione dell’Ucraina, in cui le auto cinesi rappresentavano meno del 10%. Le aziende orientali avrebbero quindi sfruttato a pieno lo spazio lasciato dai marchi europei, giapponesi e coreani.
VOGLIA DI OVEST - L’agenzia Reuters ha parlato con diversi clienti russi, che hanno lamentato una qualità mediamente inferiore delle auto cinesi rispetto a quelle occidentali. Per avere una qualità maggiore alcuni automobilisti russi si rivolgono a quei marchi cinesi che hanno legami con altri brand occidentali: per esempio le vetture della Geely (nella foto il modello Tugella), che sfruttano tecnologie della Volvo.
MENO AUTO NUOVE - Fa tuttavia pensare il crollo delle vendite delle auto nuove in Russia, sceso del 58,8% nel corso del 2022. Il motivo di questo drastico calo è dovuto in parte a un tenore di vita più basso da parte della popolazione ma anche al desiderio di veicoli di produzione occidentale, che ha portato le persone ad acquistare maggiormente le auto usate.