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Sciopero dei benzinai fino al 18 giugno

16 giugno 2014

Le date di chiusura, gli impianti che erogheranno il servizio in autostrada e le cause che hanno portato allo sciopero dei benzinai.

Sciopero dei benzinai fino al 18 giugno
LE INIZIATIVE - Le Organizzazioni nazionali di categoria dei gestori iscritti alle sigle Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Fegica/Ansia Confcommercio, hanno dichiarato lo stato di mobilitazione generale annunciando un articolato programma di scioperi dei benzinai. Numerosi i disagi per gli automobilisti che dureranno fino alla fine del mese. In dettaglio, fino alle 19.30 del 17 giugno, resteranno chiusi i self service negli orari di apertura degli impianti, dalle 19.30 del 17 giugno alle 7.00 del 19 giugno ci sarà lo sciopero generale degli impianti di rete ordinaria mentre dalle 22.00 del 17 giugno alle 22.00 del 18 giugno saranno le aree di servizio autostradale a tenere le serrande abbassate. Dieci gli impianti che garantiranno la regolare erogazione del servizio: Secchia Ovest, Roncobilaccio Est, San Martino Est (A1), Po Ovest (A13), S.Eufemia Ovest, S.Eufemia Est, Rubicone Est, Rubicone Ovest (A14), Nure Nord (A21), Campogalliano Ovest(A22). 
 
PREZZI TROPPO ALTI - È invece prevista per il 18 giugno a Roma la manifestazione Nazionale dei gestori di rete ordinaria e autostradale. Dalle 24.00 del 21 giugno e fino alle 24.00 del 28 giugno non sarà accettato alcun mezzo di pagamento elettronico e saranno sospese tutte le campagne promozionali di marchio. Alla base dello sciopero, i prezzi alla pompa troppo alti, i comportamenti anticoncorrenziali e le discriminazioni commerciali che danneggiano consumatori e imprese di gestione. “Nell’indifferenza delle Istituzioni, le compagni petrolifere continuano ad imporre arbitrariamente ai gestori prezzi fuori mercato e comunque molto più alti di quelli praticati dagli impianti “no logo” che comunque vengono riforniti dalle medesime compagnie”, si legge nel comunicato diffuso dalle sigle sindacali.


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Ritratto di onavli§46
16 giugno 2014 - 23:02
per i gestori è sicuramente una protesta più che giustificata, i prezzi imposti dalle Compagnie Petrolifere sono alti e non certo dediti a corretti principi di concorrenza. Altresì lo Stato, dovrebbe letteralmente togliere accise sui carburanti, che hanno tanto il sapore dell'illecito. Per l'utenza, disagi per pochi, serbatoi pieni per parecchi comunque il giorno prima, e via così. Nulla cambierà, purtroppo.
Ritratto di andrea_76
17 giugno 2014 - 08:15
2
La cosa che fa ridere è che paghiamo ancora per la guerra dell'Abissinia, e in più ci paghiamo pure l'IVA sulle accise! Una tassa sulla tassa! Per fare una protesta perfetta, dovremmo fare tutti benzina in Svizzera, vedrai se lo Stato non si muove...
Ritratto di Asburgico
17 giugno 2014 - 09:55
Per arrivare in svizzera mi serve un pieno e un altro per tornare :D
Ritratto di onavli§46
17 giugno 2014 - 10:25
che sino a quando ci saranno soggetti, (in questo sito ve ne è uno che è emblematico nel essere invasato della buona riuscita di questi Governi fantoccio, peraltro neppure eletti Costituzionalmente) non si approderà mai, dico mai a nulla. Governi che "vivono" di annunciazioni, di squallide promesse di riforme, e di tentare sempre di ipnotizzare il cittadino ed il popolo tutto, che e purtroppo, non è più popolo sovrano, ma solo e solamente -suddito- dei poteri forti. Scandali, ruberie, collusioni illecite di ogni tipo, rendono sempre più questo nostro Paese simile ad una jungla, dove il più forte vince, ed il più debole perisce. I carburanti sono solo una piccola goccia nello "sporco mare" che ancora (e non si sa sino a quando) la nostra penisola galleggia, sopravvive con immani sforzi e rinunce di oltre il 75% della propria popolazione, per mantenere caste corrotte ed inette. del nulla fare. Il cambiamento sociale vi dovrà essere prima o poi. Abbiamo il 41% di disoccupazione giovanile, che non solo sopravvive grazie alla famiglia, che pur vive male, ma che comunque, con questo modus vivendi, non avrà MAI un futuro cui crescere, realizzarsi e sopratutto vivere dignitosamente. Tutto in questo nostro Paese, non funziona più, e ciò è una vergogna che dovrebbe assalire inesorabilmente, chi dice, che tutto sta migliorando.Ma forse, anzi sicuramente, dovrebbe prima migliorare se stesso. Un saluto.
Ritratto di Dick76
18 giugno 2014 - 11:43
1
Quoto in pieno il tuo commento. Qui non si tratta di scendere in piazza a distruggere tutto perchè non sarebbe giusto prendersela con le auto di poveri cittadini come noi o con eventuali beni statali. Qui si tratta di scendere per strada, radunarsi e salire nei palazzi dei poteri che contano e fare a pezzi ogni cosa, e per ogni cosa intendo anche quelle merde di persone che ogni giorno decidono il destino nostro e delle generazioni a venire. E a chi pensa "e poi?", io dico: e poi si vede. Ma intanto si dà un segnale forte a chiunque voglia prendere il posto delle suddette merde che il tempo di poter fare quel cazzo che ti pare è finito.