NEWS

Seat: Luca De Meo lascia la presidenza

Pubblicato 07 gennaio 2020

Il manager italiano si dimette dal vertice della Seat dopo quattro anni di ottimi risultati. Si dice che all’orizzonte ci sia la carica di ceo della Renault.

Seat: Luca De Meo lascia la presidenza

SI DIMETTE - Luca De Meo lascia la presidenza della casa spagnola. "La Seat - si legge nel comunicato ufficiale - informa che, su sua richiesta e di comune accordo con il Gruppo Volkswagen, Luca de Meo si dimette dalla carica di presidente”. Sempre secondo le dichiarazioni ufficiali,   il manager milanese "rimarrà membro del gruppo fino a nuovo avviso” e sarà, per il momento, sostituito da Carsten Isensee, vice presidente della Seat con delega alle Finanze. Le dimissioni di De Meo e relativa sostituzione hanno decorrenza immediata poiché sono operative già da oggi.

SARÀ CEO DELLA RENAULT? - Questo è quanto emerge dalla nota della Seat che ovviamente non specifica i motivi che hanno condotto Luca De Meo a questa decisione. In realtà le prime voci ufficiose sul suo cambio di casacca hanno iniziato a girare con sempre maggior frequenza già da quale settimana. Nel futuro di De Meo, 53 anni, si dovrebbe profilare il prestigioso ma delicato incarico di ceo del Gruppo Renault dopo che il consiglio di amministrazione della Régie aveva  sfiduciato Thierry Bolloré licenziandolo pochi mesi fa. La scelta di De Meo sarebbe dovuta diversi fattori: parla cinque lingue (italiano, inglese, spagnolo, tedesco e, ovviamente, francese), ha 25 anni di esperienza, ha  iniziato la sua carriera in Renault, passando poi a Toyota, a Fiat e infine nel gruppo Volkswagen, dove ha raggiunto ottimi risultati proprio alla Seat. Secondo alcune indiscrezioni della stampa catalana, la Renault si sarebbe già accordata con De Meo.



Aggiungi un commento
Ritratto di Pompilio
7 gennaio 2020 - 20:30
Auguri . Mi sembra un manager in gamba.
Ritratto di bravehearth
9 gennaio 2020 - 16:28
Me lo vedo al colloquio con la Renault, con occhiali scuri e barba finta per non farsi riconoscere...
Ritratto di 82BOB
7 gennaio 2020 - 20:52
2
In bocca al lupo!
Ritratto di Gianni.ark
7 gennaio 2020 - 22:52
E' senza dubbio un bravo menager, farà sicuramente bene. Avrebbe fatto comodo anche a FCA per dopo Marchionne...
Ritratto di treassi
8 gennaio 2020 - 08:02
C'era già... ma quelli bravi li cacciano in Fiat...
Ritratto di palazzello
8 gennaio 2020 - 08:10
Non è stato cacciato, se ne è andato lui volontariamente per nuove esperienze!! sennò vorrà dire che prima è stato cacciato da Renault poi da Toyota poi da Fiat e poi dalla volkSwagen!!!
Ritratto di Blueyes
8 gennaio 2020 - 09:51
1
anche il cervello è stato cacciato dal cervello del troll...a capodanno non hai raccolto un po' di botti inesplosi così non eri più qui a scrivere menghiate?
Ritratto di NITRO75
8 gennaio 2020 - 12:03
Concordo non lo avrà sicuramente cacciato nessuno, ma nemmeno nulla hanno fatto per tenerselo. Se hai un professionista capace, dovresti essere in grado di tenertelo, facendo delle contro offerte per quanto ragionevoli s'intende. Quindi in Fca ad oggi lasciamo tutto in mano ai francesi, perchè se non ho capito male anche Manley si sta dirigendo verso altri lidi…..Mi pare che il gruppo ormai parli sempre più francese e, non vorrei essere antipatico, ma i francesi sono molto più nazionalisti di noi italiani.
Ritratto di zero
8 gennaio 2020 - 12:52
@NITRO75 Come ormai è chiaro a tutti, alla fine gli Agnelli-Elkann e i francesi della famiglia Peugeot e dello stesso stato francese avranno - nel nuovo gruppo italo-franco-americano - una partecipazione praticamente paritaria (con anzi una leggerissima prevalenza degli italiani), mentre il cda sarà un 5+5 con l'undicesimo Tavares che sta lì non in perché ex-PSA ma perché... si chiama Tavares.
Ritratto di Giovanni Rana
8 gennaio 2020 - 11:37
L'Ad Della Renault-Nissan deve essere più ministro diplomatico au Service de la France che un imprenditore. In quel vaudeville mariage à trois Renault-Nissan-Mistupisci lo vendo un po male.
Ritratto di ELAN
8 gennaio 2020 - 15:33
1
Credo se ne sia andato per andare a prendere più soldi, la Renault lo voleva e gli avrà fatto un'ottima offerta. Dico questo perchè la sua esperienza con SEAT mi pareva appena iniziata, soprattutto con i nuovi progetti CUPRA.
Ritratto di Porsche
8 gennaio 2020 - 16:14
ormai è qualche anno che era in Seat
Ritratto di GeorgeNN
8 gennaio 2020 - 16:40
Forse lui, al posto di Manley (post-Marchionne), avrebbe fatto di meglio e con serietà.
Ritratto di GeorgeNN
8 gennaio 2020 - 16:44
Chissà per quale motivo si è dimesso. Forse perchè ha capito di che pasta è il gruppo vag: un costruttore di matrioske
Ritratto di Giovanni Rana
8 gennaio 2020 - 17:10
Volendo criticare, il successo recente di certe case auto e loro manager è dovuto chiaramente alla scelta coraggiosa di rinnovare la gamma con modelli SUV. I marchi per troppo tempo assenti in questi segmenti hanno lasciato via libera agli altri. De Meo è consapevole di questo fattore di successo anche in Seat e sa benissimo che partendo da adesso sarà difficile mantenere la crescita del marchio. Anche perche l'elettrico è una scelta forzata dalla regolamentazione anti CO2, e per un marchio low cost la transizione verso l'elettrico sarà molto difficle, specialmente in paesi dove la demografia il potere d'acquisto non aiutano (Francia, Germania, Spagna, Italia).
Ritratto di palazzello
9 gennaio 2020 - 10:14
Comunque io penso che lasciare il gruppo volkswagen per la Renault non sia una grande svolta per me. Mi sembra un passo indietro e magari mi sbaglio. Certo che ci vuole coraggio se farà questa scelta il caro Luca de Meo. Sarà il tempo a dirci chi ha ragione.
Ritratto di Giulio Menzo
10 gennaio 2020 - 13:48
2
De Meo è sempre stato bravissimo,quindi gli auguro buona fortuna
Ritratto di Marsalach
18 gennaio 2020 - 16:28
1
Non si è dati capire perché lascio la FIAT accanto a Marchionne, che lo stimava tanto con tante occasioni. Le dovuti ragioni ci saranno state. Ma se si guarda ai tanti piani strategici della FCA fatti, cambiati, cancellati, ma a fine discussione senza vetture nuove da vendere, non si può imputare la brava gente se scelgono di andarsene - fuori dal paese, dalla concorrenza - a scapito per il proprio paese. E una realtà tanto italiana ormai di fare solo notizie per svendite di gruppi (come Pirelli alla ChemChina, Telecom Italia, Pozzi-Ginori, Pernigotti, etc etc.) e ancorpiù di chiusure o trasferimenti di produzione come ora di Primgi (Tunisia) ed altri. Il clima per chi non lavora allo stato (con salario sicuro e puntuale) è più che pessimo con in aggiunta una pressione fiscale fuori da ogni realtà. Cosi rimangono i giovani preparati tramite istituzioni (università, etc.), pagate dal contribuente, che devono emigrare per fare fortuna e trovare prosperità. La politica del coltivare lo Status Quo, preservare il proprio posto e mangiare a scapito del contribuente senza sentire il dovere di soluzioni, valori ed impulsi veri, non pagano nessuno. In tanti gli industriali ormai hanno lasciato il paese dietro di se (pressione fiscale, leggi, acquisti di stato di prodotti esteri a scapito di produzione nazionale, lentezza, burocrazia, ponti crollanti, giustizia, etc.etc.), mentre la brava gente deve seguire la strade di un signor De Meo. Queste sono le realtà italiane, con un altro Governo non eletto! Ben venga l'incarico per la Renault. In Italia questa gente trova poco da masticare, se vogliono fare con orgoglio.