IL “BREVE TERMINE” TIRA - Dopo un 2010 non entusiasmante, nei primi mesi del 2011 il settore noleggio auto è tornato a crescere, ma la ripresa viene frenata dalla fiscalità: è quanto emerso dalla decima edizione del Rapporto Aniasa (rappresenta l’industria dell’autonoleggio), presentato stamane a Milano in conferenza stampa. Il primo trimestre 2011 ha visto le immatricolazioni (le auto comprate dalle società di noleggio) salire del 38,5% sull’analogo periodo del 2010, a quota 88.301 contro 63.764. La stima per tutto il 2011 è di 280.000 immatricolazioni, cioè +5% sull’anno scorso. A incidere, è soprattutto il noleggio a breve termine (cioè di qualche giorno), con un +6% nel trimestre, mentre quello a lungo termine (macchine in affitto da 12 a 60 mesi, alle aziende e al popolo della partita Iva) vede un leggerissimo incremento.
TROPPA PRESSIONE - Tuttavia, secondo Paolo Ghinolfi, presidente dell’Aniasa, la crescita viene frenata dal fisco italiano, più pesante rispetto al resto d’Europa. “Da noi, l’auto aziendale è penalizzata: la detraibilità Iva dei costi di noleggio per le aziende è ferma al 40%, rispetto al 100% degli altri paesi del Vecchio Continente. E la deduzione dei costi è ben al di sotto della media dell’Unione europea”. Ghinolfi ha poi parlato di “mazzata dell’Ipt”, come abbiamo illustrato qui: “L’aumento della tassa da versare alle province al momento dell’acquisto di un’auto comporterà maggiori oneri diretti (da nuove immatricolazioni) e indiretti (dalla vendita dell’usato) per il settore: 60 milioni di euro”.
CHE COSA CHIEDONO - L’Aniasa è in contatto con il ministero dell’Economia (commissione per l’attuazione del federalismo) “per ottenere”, ha spiegato Ghinolfi, “una marcia indietro sul tema Ipt”. Inoltre, le società di noleggio chiedono la detraibilità Iva al 100% e di alzare il tetto dei costi deducibili. In questo modo, stando ai calcoli dell’Aniasa, le immatricolazioni del settore noleggio aumenterebbero (più 50.000 l’anno), e ne gioverebbe anche l’erario. Che già incassa dal noleggio 1,5 miliardi di euro l’anno.






