SMENTITA - A proposito dello scandalo Dieselgate, i responsabili della Volkswagen hanno più volte asserito che la decisione di adottare un software irregolare, anzi illegale, era stata di pochissimi tecnici, così come pochissimi erano le persone a conoscenza della sua esistenza. La tesi ora è stata clamorosamente smentita da una inchiesta condotta dal quotidiano tedesco Suddeütsche Zeitung, secondo cui la realtà è totalmente diversa da quanto sostenuto dai vertici della casa automobilistica. E quanto riportato dal giornale tedesco in pratica è ciò che avrebbe appurato l’inchiesta interna promossa dalla Volkswagen stessa e i cui risultati la casa automobilistica ha promesso di comunicare. Infatti i reporter del Suddeütsche Zeitung non hanno fatto una loro indagine sull’accaduto, ma sostanzialmente sui risultati ottenuti dal lavoro di indagine della stessa Volkswagen.
DAL 2006 - In questo quadro il Suddeütsche Zeitung ha riportato che l’inchiesta ha stabilito che il software incriminato è stato adottato la prima volta nel novembre del 2006. L’iniziativa di utilizzare un "device" in grado di diminuire le emissioni in fase di test sui banchi a rulli rispetto al reale utilizzo su strada - messo a punto è prodotto dalla Bosch - fu presa all’interno della Volkswagen. Alla base della decisione ci fu la convinzione che le autorità non sarebbero state in condizioni di rilevare l’esistenza del software manipolatore. Sempre secondo quanto riportato dal Suddeütsche Zeitung.
SILENZIO CON I DIRIGENTI - L’inchiesta avrebbe anche appurato che l’idea nacque di fronte alle difficoltà esistenti per raggiungere gli obiettivi desiderati (rispetto dei limiti di emissioni dei NOx, ma anche mantenimento di prestazioni e consumi interessanti, non nei test di omologazioni ma nella guida su strada). Tutto ciò senza comunicare nulla ai top manager. Questo perché una distorta cultura aziendale non prevedeva che ci fossero cose impossibili, e nessuno si sentiva di dire che invece qualcosa di impossibile esisteva. In pratica gli uomini del reparto tecnico avrebbero ceduto alle pressioni del top management affinché fosse trovata una soluzione alle esigenze del mercato americano.
IN TANTI AL CORRENTE - Ricordando che fino al 30 novembre scorso la Volkswagen ha garantito l’impunità a chi avesse fornito informazioni utili a ricostruire la vicenda, dall’indagine del Suddeütsche Zeitung, risulterebbe infine che molti sapevano del software. Addirittura uno dei tecnici del reparto ricerca e sviluppo avrebbe commentato dicendo che la vicenda era “un segreto di Pulcinella”. Va però anche detto che l’articolo del quotidiano tedesco riferisce di un testimone che ha raccontato di essere andato a parlare con un top manager, ma quest’ultimo neanche lui se la sentì di dire di no.