NEWS

La Sovrintendenza interviene nell'asta delle auto Bertone

25 maggio 2018

I rappresentanti del ministero dei Beni Culturali hanno fatto valere il vincolo della vendita in blocco e della permanenza in Italia.

La Sovrintendenza interviene nell'asta delle auto Bertone

INTERVENTO DELLE BELLE ARTI - Alla vigilia del Concorso d’Eleganza di Villa d’Este mercoledì 23 maggio si è svolta ad Arese l’asta “Auto e moto classiche” (guarda il video qui sotto). La vendita ha totalizzato circa 1,6 milioni di euro, ma l’evento ha guadagnato l’onore delle cronache perché ha visto l’intervento della Sovrintendenza alle Belle Arti del Piemonte che ha in pratica condizionato o addirittura bloccato la vendita di numerosi lotti. 

L’ARCHIVIO È UN “UNICUM” - Al centro dell’attenzione della Sovrintendenza alle Belle Arti ci sono stati anzitutto i materiali relativi alla Bertone, l’azienda di design fallita qualche anno fa. Poco prima dell’inizio della vendita, gli organizzatori della Bolaffi si sono visti notificare un provvedimento della Sovrintendenza del Piemonte che ha imposto di vendere in un corpo unico tutti i documenti provenienti dagli archivi della Bertone. Ciò mentre ne era stata preannunciata la vendita in maniera disgiunta. La cosa ha portato alla realizzazione di 62 mila euro, valore che molto probabilmente sarebbe stato ampiamente superato se ci fosse stata la programmata vendita a piccoli lotti. E non solo: l’ingiunzione della Sovrintendenza ha fatto presente che, in quanto considerato di interesse artistico culturale, l’archivio è vincolato a restare in Italia, limitando così fortemente l’ambito dei possibili acquirenti. 

TUTTE TRANNE DUE - Quello delle Belle Arti del Piemonte non è stato l’unico intervento all’asta di Bolaffi ad Arese. Il secondo, con ben sette notifiche specifiche, ha visto protagonista la Sovrintendenza della Lombardia, la quale ha vincolato due modellini 1:5, sempre provenienti dalla Bertone, e ben sette vetture di marca italiana che erano in catalogo. Il provvedimento ha invece escluso, abbastanza inspiegabilmente, due vetture: la Bertone Pandion (nella foto in alto), aggiudicata per 575.000 euro, e la Bertone Nuccio, battuta a 330.000 euro. La vicenda ha destato più di una critica da parte degli addetti ai lavori perché getta una luce particolarmente sinistra sul futuro delle vendite di auto d’epoca in Italia.



Aggiungi un commento
Ritratto di Giuliopedrali
25 maggio 2018 - 21:19
Triste. Un auto come la Pandion (no Panda) avrebbe meritato molto di più, anche se a me non dice molto, è pur sempre un esemplare unico e molto originale. Visto cosa succede a un carrozziere italiano, tra l'altro mitico, a non essere in orbita cinese o comunque orientale...
Ritratto di Giuliopedrali
26 maggio 2018 - 12:21
Alla fiera Auto d'epoca di Padova, anni fa sono andato, vedi che il 90% delle auto storiche esposte che sono in vendita, prendono la via della Germania ecc.
Ritratto di Leonal1980
26 maggio 2018 - 16:15
4
Che tristezza!
Ritratto di PaoloPerego
28 maggio 2018 - 16:20
Buongiorno Condivido con tutti voi la tristezza e il dispiacere di vedere importanti esempi dell'eccellenza tecnica e di design italiana, non essere preventivamente e attentamente tutelati dallo Stato italiano (Sovrintendenza delle belle Arti o altro ENTE specificamente preposto). Molti Paesi, Aziende e Professionisti di settore, stranieri, ci invidiano questo patrimonio unico nel suo genere e ampiamente riconosciuto a livello mondiale e il nostro Paese non fa nulla per trattenerlo, mantenendolo integro, e valorizzarlo. Musei, Biblioteche tecniche storiche, fonti di ispirazione e di insegnamento estremamente utili e profittevoli ancora oggi per studenti, docenti, Università, ecc. E quante idee per creare attività e....nuovi posti di lavoro. Veramente una profonda tristezza....