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Quanto si muore sulle strade nel mondo?

Pubblicato 20 gennaio 2020

Una ricerca ha analizzato i dati sugli incidenti stradali nei vari paesi del mondo, che hanno visto 54 milioni di feriti nel 2017 con 1,2 milioni di morti.

Quanto si muore sulle strade nel mondo?

STRATEGIE EFFICACI - La riduzione della mortalità stradale è un punto fermo per istituzioni e produttori di automobili, ma i risultati sono in linea con le aspettative? A fare il punto della situazione è un’ampia ricerca diretta dal Dottor Spencer James, a capo dei ricercatori scientifici dell’Università di Medicina di Washington, che insieme a decine di collaboratori ha confrontato i dati su incidenti mortali e con feriti in 195 Paesi del Mondo. L’obiettivo della ricerca (qui per saperne di più) era scoprire com’è cambiata la situazione fra il 1990 e il 2017, in modo da capire se l’evoluzione delle auto e le politiche a favore della sicurezza stradale hanno dato i frutti sperati. 

MENO DECESSI - Il numero di incidenti stradali con feriti è aumentato mediamente del 15,7% fra il 1990 e il 2017, ma in questo periodo la probabilità di morire dopo uno scontro è cresciuta solo nella Repubblica Centrafricana, in Giamaica, in Somalia, in Swaziland e negli Emirati Arabi. Questo dimostra che le politiche hanno in parte sortito gli effetti sperati, anche se la situazione resta molto grave in alcuni Paesi: in Repubblica Centrafricana, ad esempio, sono state registrate 75,6 vittime della strada ogni 100.000 abitanti. Non è migliora la situazione di Oman (con 43 decessi ogni 100.000 abitanti), Lesotho (41,2) e Haiti (37,9). La Cina è in 48° posizione, complice la popolazione di quasi 1,4 miliardi, ma nel 2017 sono stati registrati 261.802 decessi sulle sue strade: in nessun altro Paese al mondo ne sono stati registrati così tanti. All’estremo opposto della classifica c’è Singapore, con 3,53 decessi ogni 100.000 abitanti, davanti all’Irlanda (3,86), alla Svezia (3,88) e alla Svizzera (3,89). Dei primi 10 Pesi con il minor numero di morti sulle strade ogni 100.000 abitanti, Singapore è l’unico non in Europa. 

I PEGGIORI E I MIGLIORI - I paesi dove gli incidenti sono aumentati di più, nel periodo di 27 anni preso in esame, sono Sri Lanka (+143%), Cina (+130%) e Isole Marshall (+121%), mentre quelli in cui sono diminuiti maggiormente sono Portogallo (-41%%), Etiopia (-38%) e Sud Corea (-36%). Haiti invece conquista il poco invidiabile primato nella classifica con il più alto grado di probabilità di morte inseguito ad un incidente stradale: ogni 100 sinistri, in 15,6 si verifica la morte di una persona. Al secondo posto, con il 10,4%, c’è la Repubblica Centrafricana, davanti a El Salvador (7,3%) e all’Afghanistan (7,2%). In Slovenia, invece, la media è di 0,44%, contro lo 0,45% della Nuova Zelanda, lo 0,49% della Svizzera e lo 0,51% della Repubblica Ceca.

COSI IN EUROPA - La mortalità in Europa si è ridotta principalmente in Francia, Spagna, Portogallo, Svizzera e Austria, che hanno diminuito i decessi sulle strade fra l’80% e il 70% nel periodo dal 1990 al 2017, mentre Italia, Regno Unito, Germania, Polonia e Paesi Scandinavi hanno hanno visto un calo fra il 70% e il 60%. Con l’eccezione di Portogallo, Irlanda, dei Paesi Scandinavi e di alcuni Paesi dell’Europa Centrale (fra questi Austria, Croazia e Slovenia), dove i morti nel 2017 sono stati fra 100 e 1.000, nel 2017 i restanti Paesi europei erano nella fascia da 1.000 a 10.000 decessi l’anno. La situazione cambia parzialmente considerando i decessi in rapporto a 100.000 abitanti: Spagna, Regno Unito, Germania, Austria e nei Paesi Scandinavi sono nella fascia fra 0 e 5 vittime, mentre Italia, Francia, Polonia, Belgio e Portogallo occupano quella da 5 a 10.

Più alto tasso di mortalità

Central African Republic: 75.6 morti ogni 100,000 abitanti
Oman: 43.0
Lesotho: 41.2
Haiti: 37.9
United Arab Emirates: 37.5
Saudi Arabia: 35.0
Swaziland: 33.0
Tunisia: 32.1
Yemen: 31.4
Papua New Guinea: 30.7

Più basso tasso di moratalità

Singapore: 3.53 morti ogni 100,000 abitanti
Ireland: 3.86
Sweden: 3.88
Switzerland: 3.89
Malta: 3.97
United Kingdom: 4.02
Norway: 4.09
Iceland: 4.24
Greenland: 4.28
Andorra: 4.67

Più alto rischio di mortalità a seguito di incidente

Haiti: 15.6% dei feriti sono deceduti
Central African Republic: 10.4%
El Salvador: 7.3%
Afghanistan: 7.2%
Guatemala: 7.0%
Bolivia: 6.8%
Ecuador: 6.7%
Burkina Faso: 6.5%
Guyana: 6.4%
Dominican Republic: 6.1%

Più basso rischio di mortalità a seguito di incidente

Slovenia: 0.44% dei feriti sono deceduti
New Zealand: 0.45%
Switzerland: 0.49%
Czech Republic: 0.51%
Ireland: 0.52%
Singapore: 0.52%
Iceland: 0.55%
Andorra: 0.56%
Croatia: 0.57%



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Ritratto di Road Runner Superbird
20 gennaio 2020 - 17:25
È proporzionale al grado di ricchezza e civiltà . Nei paesi poveri e non civilizzati non ci sono norme o non vengono rispettate (e gli agenti di polizia sono corrotti) e i veicoli sono promiscui e non sicuri.
Ritratto di Jenna2007
20 gennaio 2020 - 17:30
Esatto. Non a caso i paesi scandinavi sono ai vertici delle classifiche della qualità della vita. Con l eccezione degli Emirati Arabi che anche essendo un paese ricco guidano come pazzi
Ritratto di Giuliopedrali
20 gennaio 2020 - 21:26
In realtà in asoluto il paese che ha investito (brutto termine dato l'argomento) di più in sicurezza stradale e ha davvero le strade messe più in sicurezza è il Regno Unito, meglio di Svizzera, Austria, Germania o Scandinavia. Essendo un isola e ricca sono riusciti a attuare tutta una loro politica.
Ritratto di Road Runner Superbird
20 gennaio 2020 - 22:21
Il manto stradale da quello che sento dalle parole dei tester non è il massimo e sono tartassati di autovelox, tuttavia essendosi svincolati dall'UE possono legiferare a loro piacimento.
Ritratto di Ivan92
21 gennaio 2020 - 06:04
10
@Giuliopedrali il Regno Unito ha il limite del tasso alcolemico di 0.8 per mille, questo significa che una persona adulta di 80 kg potrebbe bersi un litro di birra e guidare in totale legalità, cosa che non è assolutamente coerente con l'aumento della sicurezza stradale. A livello puramente statistico invece meglio del Regno Unito fanno sia la Svizzera che un paese Scandinavo (Svezia).
Ritratto di ziobell0
21 gennaio 2020 - 10:29
giusto, è tutta questione di civiltà. In Svizzera ci sarete andati tutti, non so se avete mai guidato in Irlanda...a parte qualche raro ubriacone c'è un livello talmente elevato di prudenza e rispetto delle regole che in pochi giorni anche un bergamasco delle valli diventerebbe più attento
Ritratto di Spock66
21 gennaio 2020 - 12:08
Da bambino (erano anni 70) capitava spesso di sentire di conoscenti (a volte anche amici) morti in incidenti d'auto..adesso (investimento di pedoni a parte) è una possibilità fortunatamente molto più remota, limitata spesso a casi estremi (guida sotto alcool/droga)..merito di auto molto più sicure dal punto di vista passivo + ABS/ASR (negli anni 70/80 erano delle bare viaggianti, i crash erano da paura, con auto anche grosse disintegrate come scatole di scarpe) e di un oggettivo maggior senso di responsabilità alla guida. Reputo invece quasi nullo il contributo delle "lucine" ADAS, pura follia di legislatori isterici..
Ritratto di Giulio Menzo
21 gennaio 2020 - 20:04
2
Concordo con te sull'ultima parte
Ritratto di Giuliopedrali
21 gennaio 2020 - 18:03
Spock66 : non è tanto vero, poi anch'io per fortuna non sento di gravi incidenti, però non è che il numero degli infortuni sia poi così drasticamente diminuito purtroppo, e anche le auto che si sono infinitamente più sicure di una volta però oltre una certa velocità ci si ammazza come niente uguale, purtroppo. E si c'è più consapevolezza ma esisite anche gente totalmente fuori dalle regole.
Ritratto di Giulio Menzo
21 gennaio 2020 - 20:06
2
Di solito dipende dal livello di civiltà della popolazione e dalla polizia più o meno attenta. Comunque non siamo messi malissimo noi
Ritratto di Angi0203
22 gennaio 2020 - 11:17
boh! devo dire che ce la potevamo risparmiare (spero che qualcuno l'abbia pagata di tasca e non di tasse). Significativa sarebbe una correlazione con il numero di automobili o percorrenza annuale. La correlazione con la popolazione (vedi Cina) significa, a mio avviso, poco o niente. L'unico dato interessante mi sembra il numero totale (1,2 x10^6). Soprattutto se confrontato con i morti per intossicazione da alcool (3 x10^6).

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