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Stellantis inaugura il suo primo Circular Economy Hub a Torino

Pubblicato 23 novembre 2023

Nel Circular Economy Hub di Mirafiori Stellantis darà nuova vita a motori, trasmissioni e batterie. L’obiettivo è imprimere un’accelerazione decisiva nella conversione “green” delle attività industriali del gruppo. 

Stellantis inaugura il suo primo Circular Economy Hub a Torino

DALLO STAMPAGGIO AL RICICLO - Meno rifiuti, più crescita, più innovazione. In una riga, è questo l’obiettivo dell’economia circolare. Per dare un’accelerata alla conversione “green” delle proprie attività industriali e alla produzione di nuovi modelli elettrici, Stellantis parte da un capannone dismesso del complesso industriale di Mirafiori, a Torino. Una volta, dalla porta 16 di corso Settembrini 53 si accedeva al reparto stampaggio; oggi, quell’area di 73.000 metri quadri ospita il primo Circular Economy Hub italiano del colosso guidato da Carlos Tavares, costato 40 milioni di euro e che prevede di dare lavoro a 550 addetti entro il 2025.

NUOVA VITA PER MOTORI E CAMBI… - Il Circular Economy Hub di Stellantis è già in funzione. Per ora, le attività riguardano soprattutto la rigenerazione completa di motori e trasmissioni provenienti dalla rete di assistenza di tutti i marchi del gruppo Stellantis. L’obiettivo è recuperare componenti usurati o difettosi, dandogli una seconda vita e offrendoli quindi a un prezzo più conveniente per i clienti, con una qualità in linea con quella dei ricambi nuovi. Ma come funziona, nella pratica, questo processo? I cosiddetti “tolti d’opera”, in questo caso propulsori e cambi giunti al termine del loro ciclo vitale, vengono privati delle parti in plastica, smontati e lavati con lavatrici industriali ad alta pressione o a ultrasuoni. Si recuperano teste, basamenti, alberi: l’obiettivo è salvare almeno il 60% del materiale proveniente dalla rete assistenziale. A valle di questo processo entrano in gioco isole di lavoro in cui il personale specializzato di Stellantis si occupa di assemblare manualmente i motori e i cambi rigenerati; nei prossimi mesi sorgerà una linea semiautomatica, con l’obiettivo di velocizzare le operazioni di montaggio e aumentare il gettito fino a 100 componenti al giorno. Ognuno di essi sarà sottoposto a un programma di test su banco prova, per verificare che la qualità finale rispetti i parametri di riferimento per i ricambi equivalenti.

… E PER LE BATTERIE - Nel Circular Economy Hub di Mirafiori Stellantis ha anche allestito un’area dedicata alla diagnosi e alla riparazione delle batterie che alimentano i motori di tutti i modelli elettrici del gruppo. Fino a dieci pacchi batteria al giorno vengono aperti e controllati per individuare eventuali difetti, e una volta effettuato il bilanciamento dei moduli della “pila” l’azienda garantisce il più alto livello di qualità finale possibile, immettendo gli accumulatori sul mercato come rigenerati a un prezzo più conveniente rispetto al nuovo.

AL CUORE DELL’HUB - Un’altra area di circa 5.500 metri quadrati attualmente in fase di allestimento ospiterà il cuore della logistica del Circular Economy Hub di Mirafiori. Qui avverranno sia lo stoccaggio dei componenti esausti sia la gestione di quelli rigenerati. La capacità di stoccaggio, considerando un’altezza utile di dieci metri, è di circa 3800 posti pallet. 

FINO A 45 “NUOVE” AUTO AL GIORNO - Nel Circular Economy Hub di Mirafiori, infine, Stellantis ha previsto un’intera area di circa 5.000 metri quadrati dedicata al ricondizionamento dei veicoli. L’obiettivo, entro aprile 2024, è di farne tornare in strada fino a 45 al giorno, smontando e bonificando sia parti meccaniche che di carrozzeria. Le operazioni, per ora, sono in una fase pilota, ma a regime sarà operativa una linea semiautomatica e gli operai lavoreranno su due turni.

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Ritratto di Goelectric
23 novembre 2023 - 16:30
Quindi l italia è l autoricambi di stellantis?
Ritratto di Tistiro
23 novembre 2023 - 17:02
Si
Ritratto di Blueyes
23 novembre 2023 - 18:51
1
dove una volta si facevano auto adesso si riciclano rottami...
Ritratto di AndyCapitan
25 novembre 2023 - 15:22
4
...ci fanno fare gli stracci.......
Ritratto di Tistiro
23 novembre 2023 - 17:03
Che poi il riciclo riuso è molto piu greeeeeen di rottamo-costruisco.
Ritratto di Polselli
23 novembre 2023 - 17:13
Approcciare il nuovo avvento elettrico con la rigenerazione delle batterie e la rettifica del motore è un passo imprescindibile in un mercato futuro dove (data la natura del bene altamente soggetto ad obsolescenza tecnologica) il possesso dell'auto sarà sempre di più sostituito da un pay-per-use e dove quindi la reimmisione dell'usato nel circuito diventerà sempre più un problema delle case costruttrici e non del consumatore come invece accade oggi.
Ritratto di Tistiro
23 novembre 2023 - 17:55
Problema un fico secco visto che si fanno pagare profumatamente per l' "use". Se acquisti e te la tieni paghi certamente meno che noleggiarla. Casi particolari a parte.
Ritratto di Polselli
23 novembre 2023 - 22:12
Io parlo ovviamente di elettriche. Comunque vedremo....
Ritratto di Gryp100
23 novembre 2023 - 21:05
Già sanno che ci sarà una grande richiesta di ricambi usati rigenerati soprattutto per il parco circolante italiano...stile cuba.
Ritratto di Velocissimo
23 novembre 2023 - 21:22
Disperati
Ritratto di Oxygenerator
24 novembre 2023 - 08:39
Ottimo. Ottimo Ottimo. Rigenerare è la parola vincente. Perché continuare a costruire i termici da nuovi quando si sa che si smetterà di produrli tra 11 anni, se non prima ? Diagnosi e riparazione delle batterie ok, ma il riciclaggio delle batterie dove lo fanno ?
Ritratto di AndyCapitan
25 novembre 2023 - 15:27
4
....lo fanno in ghana....come i cinesi...koreani e anglosassoni...se vuoi ti dico anche la citta'......agbogbloshie!!!! : )
Ritratto di Gordo88
25 novembre 2023 - 18:07
1
ahahahahahah
Ritratto di Kappa18
24 novembre 2023 - 09:26
Da terra di produzione a terra di servizi. Meglio che niente, certo, ma questo siamo diventati.
Ritratto di Trattoretto
24 novembre 2023 - 09:29
Secondo me con le elettriche il riuso/ricondizionamento è il futuro. Perché le componenti del powetrain durano molto di più. L'elettronica praticamente non si usura. Il motore elettrico dura una vita e l'unica cosa da sostituire sono i cuscinetti dopo 1 milione di km . In più ora son disponibili le batterie da 10 mila cicli. Si risparmia un botto perché basta sostituire le poche parti che si "sfondano", come sedili e ammortizzatori, e ravvivare la verniciatura della carrozzeria che svampisce col tempo.
Ritratto di ziobell0
24 novembre 2023 - 09:36
azzo quante parole per niente, però in inglese fanno più effetto, bravi, l'ufficio marketing merita l'aumento
Ritratto di Quello Li
24 novembre 2023 - 09:42
OTTIMA INIZIATIVA.
Ritratto di enricom
24 novembre 2023 - 14:13
Quindi la transizione auto Stellantis sarebbe: ai ricchi europei auto nuove e ai poveri italiani catorci riciclati?
Ritratto di AndyCapitan
25 novembre 2023 - 15:29
4
esatto....daltronde non abbiamo piu' terra fertile visto le politiche predatorie degli ultimi 23 anni....e ancora prima!
Ritratto di TheViking
25 novembre 2023 - 17:57
Il riutilizzo delle parti ancora valide dei propulsori è un concetto abbastanza diffuso in aviazione generale (dove l'evoluzione motoristica viene tenuta a freno dalla necessità di avere un'affidabilità impensabile per i motori automobilistici, basti pensare a quanti aerei di aviazione generale hanno un motore solo :-) ) Addirittura è possibile comprare motori "nuovi" ottenuti assemblando parti che all'80% provengono da vari motori usati diversi, che anziché essere manutenzionati e rivenduti come usati, vengono completamente disassemblati, ispezionati e le parti singole finiscono in deposito (o all'altoforno, se alla fine della loro vita o danneggiate) per poi essere riutilizzate per fabbricare un "nuovo" motore ("nuovo" perché ha un codice identificativo creato ad-hoc). Costa di più di un motore usato, ma è decisamente più conveniente di un motore nuovo (e si vola più tranquilli che non magari con un motore con già migliaia e migliaia di ore sulle spalle).