Stellantis investirà nei prossimi mesi 1,2 miliardi di euro nel suo stabilimento di Kenitra, in Marocco (nella foto qui sopra), per aumentare la capacità produttiva fino a 535.000 veicoli all’anno. Lo ha annunciato Samir Cherfan, direttore operativo del gruppo per il Medio Oriente e l’Africa, che ha sottolineato anche come l’azienda punti a incrementare la produzione dei piccoli quadricicli elettrici, come Citroën Ami e Fiat Topolino, da 20.000 a 70.000 unità all’anno. Oltre alle compattissime elettriche guidabili già da 14 anni, nello stabilimento marocchino si produce anche la Peugeot 208 e la sua variante elettrica e-208. Inoltre Stellantis prevede di produrre a Kenitra anche i motori ibridi e veicoli a tre ruote, per esempio il Fiat Tris (qui per saperne di più). Il numero di lavoratori impiegati nel sito marocchino dovrebbe salire così da 3.500 a 6.500.
Inaugurato nel 2019, l’impianto africano ha raggiunto una capacità produttiva di 200.000 veicoli all’anno nel 2020. Secondo il primo ministro marocchino Aziz Akhannouch, Stellantis aumenterà il tasso di approvvigionamento locale fino al 75%, rispetto all’attuale 69%. Con l’espansione produttiva di Stellantis, stando a quanto riferito dal ministro dell’Industria Ryad Mezzour, il Marocco dovrebbe riuscire a raggiungere la quota di un milione di veicoli prodotti in un anno: infatti, oltre a Stellantis, il Paese africano ospita infatti anche uno stabilimento della Renault a Tangeri, dove vengono prodotte in particolare vetture a marchio Dacia con una capacità produttiva di oltre 400.000 veicoli all’anno.
L’annuncio dell’aumento della produzione in Marocco ha fatto rumore anche in Italia, dove il governo cerca da tempo di rilanciare la produzione nazionale per arrivare a quel milione di veicoli all’anno che sembra ormai raggiungibile dal Paese africano. Del resto, nel Piano Italia annunciato alcuni mesi fa dai vertici di Stellantis alle istituzioni italiane, il gruppo aveva promesso di raggiungere il milione di veicoli in Italia entro il 2030. Il dipartimento Economia della Lega si è detto sconcertato, definendo “assurda” la scelta di Stellantis di investire miliardi in Nord Africa e assumere lavoratori in Marocco. Critiche arrivano anche da Carlo Calenda, leader di Azione, che ricorda proprio l’impegno preso sulla produzione in Italia e chiede conto a John Elkann.