NEWS

Suzuki Swift, c’è un po’ di Italia nel suo stile

03 aprile 2017

La Swift aggiorna il suo look personale e simpatico. Ne parliamo con Tetsuya Ozasa, il responsabile del centro stile con sede a Torino.

Suzuki Swift, c’è un po’ di Italia nel suo stile

DAL 2004, SI DISTINGUE - La Suzuki Swift è entrata nel catalogo della casa giapponese fin dagli anni 80, ma è solo con la quarta edizione (arrivata nel 2004, la vedi nella galleria fotografica) che questo modello è diventato una piccola icona di stile. Pur riprendendo alcuni spunti stilistici dalla Mini lanciata nel 2001 (il tetto piatto, il parabrezza piuttosto verticale con i montanti neri, le fiancate più larghe rispetto alla zona dei finestrini), tutto il resto era innovativo e formava un insieme gradevole, simpatico e armonioso: il cofano motore corto, arrotondato e spiovente, sul quale si allungavano i fari a sviluppo verticale; le fiancate lisce, mosse solo da passaruota dolcemente modellati; la coda “pulita”, con le luci che riprendevano la forma di quelle anteriori. 

CINQUE PORTE, MA SEMBRANO TRE - L’auto è piaciuta, tanto che questi elementi sono rimasti, sia pure aggiornati, nella quinta serie del 2010 per poi essere ripresi anche nella Suzuki Swift appena presentata, del tutto nuova. Questa volta, però, i designer hanno cercato un look più “muscoloso”, per dare l’idea di una vettura meglio “piantata per terra”: obiettivo che è stato raggiunto attraverso nuove proporzioni (l’auto è più corta, bassa e larga) e adottando un frontale con mascherina più ampia e posta più in basso, oltre a una parte posteriore un pizzico più spigolosa. Chi disegna una vettura deve tenere conto anche delle esigenze industriali e di mercato: come ci conferma Tetsuya Ozasa (foto qui sopra), il responsabile del centro stile italiano della Suzuki, dove la nuova Swift è nata. “Adesso non c’è più la versione a tre porte, molto meno richiesta di quella a cinque a causa della sua minore praticità, e quindi non più economicamente sostenibile. Noi abbiamo cercato di non perdere l’immagine sportiveggiante tipica delle auto con due soli sportelli laterali posizionando le maniglie posteriori dietro i finestrini, dove si vedono meno, e dissimulandole grazie a inserto nero. Non siamo certo i primi a farlo, ma abbiamo cercato anche una buona funzionalità. Le maniglie sono grandi e facili da impugnare.” E dopo averle provate, lo possiamo confermare anche noi di alVolante.

INFLUENZA TRICOLORE - Ozasa è arrivato a Robassomero, nella cintura torinese, nel 2013, dopo un’esperienza in Giappone; il centro stile italiano (attivo dal 2009, si confronta quotidianamente con i due del Sol Levante e con quello indiano) è nato per recepire in anticipo e “in diretta” le tendenze dello stile europeo, dato che il Vecchio Continente è un riferimento per il design (oltre a essere un mercato sul quale la Suzuki punta molto). I bozzetti prescelti per realizzare la nuova Swift arrivavano proprio da Torino. Ciò non toglie che l’approccio allo sviluppo di una vettura sia ancora “alla giapponese”: lo stile è importante, ma le esigenze tecniche vengono prima di tutto. A questo proposito, il designer giapponese fa un paio di esempi.

MAXI-RUOTE? NON CI SERVONO! - Mentre nelle utilitarie europee si possono montare gomme fino a 18 pollici di diametro e con larghezze superiori ai 20 cm, con un impatto scenico notevole, la Suzuki Swift poggia su ruote relativamente piccole (16 pollici e 185 millimetri di larghezza al massimo). La motivazione è puramente tecnica: dato anche il peso molto contenuto della piccola Suzuki, questa scelta dà il miglior compromesso fra guida, comfort, prestazioni, consumi ed emissioni. Le ruote grandi, infatti, pesano di più e sono origine di maggiori attriti. Un discorso simile può essere fatto per i fari full led, ancora una rarità per vetture di queste dimensioni, e che invece sono di serie nelle Swift meglio equipaggiate. “Chiedevo un giorno sì e uno no la possibilità di avere i fari e le luci posteriori a led”, dice Ozasa, “perché contribuiscono non poco a dare un’immagine moderna e tecnologica a tutto il veicolo. Ma sono costosi! E infatti l’ok è arrivato soltanto tenendo conto dei vantaggi in termini di visibilità e sicurezza.”

IN ARRIVO LA SPORTIVA - Resta da vedere come verrà risolto l’equilibrio tra esigenze tecniche e di stile (l’adozione di spoiler, estrattori aerodinamici, e anche ruote un po’ più grandi) con la prossima versione sportiva della Swift. Dovrebbe vedersi entro l’anno, sarà spinta dal 1.4 turbo da 140 cavalli già montato sulla Vitara e sulla S-Cross; se la Swift confermerà, anche in questo caso, l’ottima maneggevolezza che abbiamo riscontrato nelle versioni meno potenti, diventerà sicuramente un modello di riferimento nella categoria delle sportive “mignon”.

Suzuki Swift
TI PIACE QUEST'AUTO?
I VOTI DEGLI UTENTI
126
77
57
30
49
VOTO MEDIO
3,6
3.59292
339


Aggiungi un commento
Ritratto di Fr4ncesco
3 aprile 2017 - 13:23
2
Mi sembra davvero ottima questa Swift, è tecnologica, ha un design sbarazzino e personale e solitamente le Suzuki sono auto affidabili.
Ritratto di MAXTONE
3 aprile 2017 - 14:15
Finalmente qui si toglie qualcosa di davvero inutile su una segmento B invece di aggiungere: I cerchi da 17/18 servono solo a far spendere una barca di soldi dal gommista (460€ il preventivo per 4 Hancook 215/45/17 per la mia Lexus) figurarsi poi se uno va su Yokohama, Bridgestone,Michelin o Pirelli. E ottima anche l'idea di togliere cm in lunghezza anziché aggiungerli, una tendenza seguita anche da Opel per nuova Astra.