STRATEGIA DI BASSO PROFILO - Il Governo francese si è opposto all’aumento di stipendio deliberato a favore di Carlos Tavares, amministratore delegato della PSA Peugeot Citroën, società tornata all’utile nel 2015 dopo quattro anni consecutivi di bilanci in rosso. La notizia è riportata dal quotidiano d’oltralpe Les Echos, secondo cui i due rappresentanti del Governo inseriti nel consiglio di amministrazione hanno votato contro l’aumento di stipendio, fissando come limite la cifra di 3,7 milioni. Lo stato francese detiene il 14% della quota azionaria della PSA Peugeot Citroën e promuove da tempo una strategia volta a diminuire gli emolumenti dei manager nelle società partecipate, anche in misura molto significativa: alle aziende è stato chiesto di tagliare i salari anche del 30%. L’aumento di stipendio è stato criticato anche dai sindacati.
PARLANO I RISULTATI - Tavares avrebbe dovuto percepire uno stipendio di 5,24 milioni di euro, con una parte fissa (1,3 milioni), una parte variabile (1,93 milioni) e di una parte legata alla riscossione di stock option (2 milioni), ovvero azioni della società che un manager può riscuotere in determinate circostanze. Il salario del 2015 risulta quasi doppio rispetto alla paga del 2014, che invece ammontava a 2,75 milioni di euro. Il dirigente 57enne ha assunto la carica di amministratore delegato della PSA Peugeot Citroën nel 2014 ed ha promosso un’aggressiva politica volta alla riduzione dei costi, destinando maggiori risorse al ricco mercato cinese. La sua visione è stata premiata dal mercato ed ha fornito risultati di spessore anche in termini di bilancio, tornato in attivo dopo anni bui. Martedì 5 aprile l’azienda presenterà il suo nuovo piano di sviluppo, che fornirà indicazioni sulla strategia in vigore nei prossimi anni.