ERRORE CONSENTITO - Un minuto di scarto fra l’orario del verbale e quello del telelaser (la “pistola” che rileva la velocità dei veicoli) non invalida la multa: così hanno deciso prima un giudice di pace e il tribunale di Gorizia, e poi la Cassazione con l’ordinanza 1327 depositata il 30 gennaio 2012. Nulla da fare per un automobilista che, dopo essere stato “pizzicato” dal telelaser, aveva ricevuto a casa la contravvenzione (vedi qui) accorgendosi dell’errore (gli orari indicati verbale e dall’apparecchio non coincidevano): il suo triplo ricorso basato su questo “vizio di forma” è stato respinto.
LO STRUMENTO FUNZIONA - Secondo l’automobilista, la differenza di orario era la prova che il telelaser funzionasse male, non rilevando correttamente la velocità. Tesi respinta dalla Cassazione: un minuto di differenza è dovuto, semplicemente, alla “discrasia tra gli orologi dell’agente e del telelaser”. Insomma, le prove del passaggio dell’auto e dell’eccesso di velocità ci sono, e quindi la multa è valida.