UN’ATTESA MOTIVATA - Parlando della Tesla Model S un anno e mezzo fa (qui la news), avevamo scritto che i primi esemplari di questa berlina elettrica sarebbero stati consegnati a metà 2012. In realtà, i tempi si sono dilatati: la produzione (nello stabilimento californiano acquisito dalla Toyota) dovrebbe arrivare al regime previsto di 500 vetture alla settimana entro fine dicembre, mentre per le prime consegne in Europa si parla della primavera del prossimo anno. Alla Tesla serviranno parecchi mesi prima di riuscire a soddisfare le 14.000 prenotazioni arrivate fino a oggi (ognuna accompagnata da un anticipo di 5.000 dollari “sulla fiducia”). Il ritardo è consistente, ma lo si può giustificare tenendo conto che si tratta della prima grande berlina elettrica prodotta in serie. Insomma, è una vettura completamente diversa da tutte le altre, e di particolare interesse tecnico. Per questo, non ci siamo fatti scappare la possibilità di dare un’occhiata da vicino a uno dei primissimi esemplari prodotti, che è stato esposto per pochi giorni nel punto vendita della Tesla situato nel centro di Milano (l’unico nel nostro paese, ma entro un anno e mezzo dovrebbe aprirne uno anche a Roma).
LA CLASSE NON LE MANCA - Dal vivo, la Tesla Model S fa un’ottima impressione. Le linee sono fluide ed eleganti, le proporzioni quasi sportive: molto lunga (498 cm) e bassa (144 cm), questa cinque porte ricorda parecchio una Jaguar XF, soprattutto nella parte posteriore e nella fiancata. L’assenza di organi meccanici nel cofano anteriore (il motore elettrico è tra le due ruote posteriori e le batterie sono sotto il pavimento) ha consentito agli stilisti di disegnare un frontale molto “affilato”, che ospita un ampio pozzetto di 229 litri. Aggiungendo poi l’enorme bagagliaio posteriore, si ottiene una capacità di carico da record per una berlina: 750 litri, con cinque persone a bordo.
UNO SCHERMO COMANDA (QUASI) TUTTO - Anche l’abitacolo è molto spazioso: ci sono cinque posti veri, e tutti comodi. Apprezzabili le finiture, con accoppiamenti accurati; l’esemplare in esposizione presentava raffinati rivestimenti in pelle e in legno lucido. Tuttavia, l’elemento di spicco degli interni è sicuramente l’elettronica: il cruscotto è interamente digitale e la consolle è costituita da un maxi-schermo touch screen ad alta risoluzione di 17 pollici, dal quale si comanda praticamente tutto. Per dire, anche i comandi del climatizzatore sono “virtuali”. Non manca la connessione a internet, che consentirà anche di modificare e mettere a punto la vettura scaricando aggiornamenti gratuiti. Per esempio, qualche settimana fa la Tesla ha deciso di aggiungere una terza taratura del servosterzo elettrico alle due già disponibili; la vettura in esposizione è stata aggiornata senza dover passare in officina, semplicemente “ripassando” in pochi minuti il software “da casa”.
PROMETTE SCATTI BRUCIANTI - Fra le altre caratteristiche tecniche della Tesla Model S, citiamo la scocca completamente in lega leggera di alluminio e la disponibilità di più modelli, distinti per prestazioni e autonomia. In Italia, inizialmente dovrebbero arrivare la versione con batterie agli ioni di litio da 60 kWh di capacità (dati dichiarati: autonomia di 370 km alla velocità costante di 90 km/h, 0-100 km/h in circa 6,1 secondi e 193 km/h di velocità massima) e due modelli da 85 kWh (potenza massima del motore 362 cavalli, durata della carica 480 km, “0-100” in 5,7 secondi e 200 orari di punta, oppure 416 cavalli e “0-100” in soli 4,4 secondi). In seguito, è previsto (ma non certo) l’arrivo di una versione più economica: con batterie da 40 kWh di capacità, secondo la casa avrà 255 km di autonomia e toccherà i 175 km/h. I prezzi e le dotazioni per l’Europa non sono ancora stati definiti. Tuttavia, si può ipotizzare che la versione della Tesla Model S con batteria da 60 kWh verrà a costare circa 55.000 euro, per arrivare attorno agli 80-85.000 per la versione più potente (che si chiamerà Performance).
IL PIENO COSTA POCO - Infine, qualche considerazione di carattere pratico. Basandoci sui dati dichiarati di capacità e di autonomia, possiamo fare una stima dei consumi della Tesla Model S: a 90 orari costanti, serve un kWh per percorrere circa 6 km. Tenendo conto di un prezzo di 0,2 euro per ogni kWh, si spenderebbero poco più di 3 euro per fare 100 km. Per quanto possa trattarsi di un dato “ottimistico” (da verificare nel corso di una prova su alVolante), è facile prevedere un netto risparmio economico rispetto a qualunque berlina a benzina o anche a gasolio; dal punto di vista della convenienza, va sommata anche la minore necessità di manutenzione (i tagliandi vanno fatti ogni 20.000 km circa, ma spesso si risolvono in un rapido controllo, perché non ci sono filtri e olio da cambiare) e il fatto che le vetture elettriche sono esentate dal pagamento della tassa di circolazione (oltre ad avere accesso a gran parte delle zone a traffico limitato). Quanto ai timori per la durata della batteria, la Tesla fornisce una tranquillizzante garanzia di 8 anni.
NON PER TROPPI CHILOMETRI - Tutto bene, dunque? Quasi: l’autonomia dichiarata è notevole per un’elettrica, ma comunque scarsa in assoluto. In pratica, volendo fare un viaggio un po’ lungo in autostrada (dove, andando a 130 km/h, l’autonomia dovrebbe calare parecchio rispetto a quella dichiarata) occorre fermarsi almeno un paio d’ore per caricare un po’ le batterie (al proposito, è possibile allacciarsi a qualunque presa di corrente a 220 volt, oppure sfruttare una centralina “rapida” montata nel proprio garage, con tempi per fare il “pieno” decisamente variabili). Insomma, la bontà della Tesla Model S passa innanzitutto dal tipo di utilizzo che se ne deve fare, oltre che dalla fonte di ricarica di cui si dispone. Aspettiamo solo di poterla guidare…