STRANEZZA ALL’ASTA - Avete mai sentito parlare della "The Beast” di John Dodd? Domanda retorica che, osservando le immagini di questa stravagantissima automobile, ne suggerisce un’altra: “Sogno o son desto?”, si chiederanno gli appassionati di fronte al cofano lungo tre metri di questa vettura unica al mondo e unica nel suo genere. Di “The Beast”, in realtà, in rete si sta parlando da qualche giorno, perché domani 9 marzo comincerà l’asta online di Car&Classic in cui sarà venduta al miglior offerente.
LA VERA SORPRESA È SOTTO IL COFANO - Sono più di uno, ripercorrendo la storia di “The Beast”, i motivi che rendono la creazione su ruote di John Dodd un pezzo come probabilmente non se ne sono mai visti nel mondo delle auto da collezione. La prima stranezza è anche la ragione per cui questa bassa e lunghissima giardinetta si è guadagnata il soprannome di “bestia”: sotto il cofano anteriore si nasconde un potentissimo motore di derivazione aeronautica. In particolare, si tratta di un V12 Rolls-Royce Merlin da ben 27 litri di cilindrata, lo stesso che equipaggiava - però in versione sovralimentata - il mitico aereo Spitfire.
UNA VITA INTENSA - In realtà, il telaio, realizzato dall’ingegnere Paul Jameson, era stato originariamente concepito per ospitare un motore Rolls-Royce Meteor da carro armato. Il trapianto di “cuore” che trasformò l’auto in “The Beast” fu opera di John Dodd, che era un mago dei cambi e, dopo averne costruito la trasmissione, nei primi anni ’70 acquistò da Jameson l’intero progetto per 400 sterline. Della carrozzeria, sulla quale fu incastonata una griglia Rolls-Royce con tanto di statuetta, si occupò un’azienda chiamata Fibre Glass Repairs. L’auto andò letteralmente in fumo in un incendio mentre Dodd la stava guidando in Svezia, ma il suo proprietario non si diede per vinto e la riportò in vita regalandole l’attuale motore Merlin, oltre alla calandra di una Rolls-Royce Silver Shadow.
POTREBBE AVERE 1.000 CV - La resurrezione “sotto mentite spoglie” di “The Beast” non fu accolta di buon grado dalla casa britannica, che tuttavia, pur avendo portato Dodd in tribunale, non riuscì mai a far cancellare la classificazione dell’auto come Rolls-Royce. Con una potenza, all’epoca, stimata tra i 750 e i 1.000 CV, questa “belva” nel 1977 entrò nel Guinness dei primati come "l'auto più potente del mondo”. La velocità massima? Fa fede il dato registrato nel 1973 dal RAC: 183 miglia orarie, pari a 295 km/h. Dodd, che si è spento nel dicembre del 2022 poco prima di compiere 90 anni, si è preso cura del suo bolide fino all’ultimo: aveva persino fatto montare un nuovo assale posteriore, deciso - a quanto pare - a stabilire nuovi record di velocità massima e sul quarto di miglio.