UNA STORIA DEL 900 - Quando pensiano a un’auto extra lusso ci vengono in mente nomi come Rolls Royce o Bentley, ma un secolo fa nella lista ci sarebbe stata Isotta Fraschini. Il marchio milanese nato nel 1900 si mise presto in luce nelle più importanti corse dell’epoca, come la Coppa Florio, e i suoi modelli divennero i preferiti di personaggi in vista come Gabriele D’Annunzio o Rodolfo Valentino. Tuttavia, il marchio non sopravvisse alla fine della Seconda Guerra Mondiale rimanendo, però nell’immaginario collettivo come sinonimo di eccellenza tecnica e lusso.
LA RINASCITA - Oggi il marchio Isotta Fraschini rinasce grazie all’iniziativa di una cordata di azionisti capeggiati da Alessandro Fassina, ex pilota di rally e già a capo del Gruppo Fassina attivo nella vendita di automobili (con 14 brand rappresentati) nel nostro Paese. Primo modello del marchio italiano, la Tipo 6 (nelle foto) progettata per correre nel World Endurance Championship (WEC), secondo il regolamento della categoria regina LMH per i prototipi ibridi. Realizzata dal reparto sportivo della casa diretto dall’ex ferrarista Claudio Berro con la collaborazione dello specialista di auto da competizione Michelotto Engineering, la Tipo 6 è a trazione integrale e dotata di un 3.0 V6 da oltre 700 CV (appositamente progettato per l’Isotta Fraschini) e di un motore elettrico con circa 270 CV.
LA FAMIGLIA SI ALLARGA - Dalla Isotta Fraschini Tipo 6 da corsa deriverà un modello da track day, per i fortunati che possono permettersi di divertirsi in pista. Isotta Fraschini fornirà loro un pacchetto completo: vendita dell’auto, a pertire da 2.750.000 di euro (tasse escluse), e assistenza in pista (con meccanici e ingegneri). Per il 2026 è previsto il debutto della versione per uso stradale che, con un rapporto peso/potenza da record (si parla di 1000 CV per 1000 kg), diventerebbe una delle supercar più estreme in circolazione. Secondo i piani industriali dell’Isotta Fraschini, a regime la produzione della Tipo 6 potrebbe attestarsi su 20 o 30 unità l’anno.
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