UN GRANDE RITORNO - La notizia è di quelle che lasciano di stucco gli appassionati, ma è tutto vero: il prossimo giugno, a Monza, le luci della ribalta del WEC, il campionato del mondo endurance, illumineranno la Isotta Fraschini Tipo 6 (qui la news).
LE CORSE, UNA TRADIZIONE ANTICA - Lo storico marchio milanese, fondato nel 1900 da Cesare Isotta e dai fratelli Oreste, Antonio e Vincenzo Fraschini e divenuto famoso negli anni ’20 per le sue auto di super lusso (amatissime dai vip dell’epoca, come il poeta Gabriele D’Annunzio e il divo del cinema Rodolfo Valentino), si è anche distinto per i successi che ha saputo raccogliere nelle corse. Inizialmente specializzata nell’assemblaggio di parti di veicoli provenienti dall’estero e nel montaggio e nella vendita di telai di propria progettazione e costruzione, la Isotta Fraschini cominciò ben presto a farsi conoscere anche sui campi di gara. Il prestigio della casa milanese, alimentato dai primi trionfi sportivi, varcò i confini italiani nel 1908, quando un suo modello stabilì negli Stati Uniti un importante record con una velocità media di 105 km/h. Sempre in quell’anno vide la luce la Tipo FE: mossa da un innovativo 1.2 a quattro cilindri, raggiungeva i 100 km/h e ottenne diversi successi nei Gran Premi dell’epoca. Non meno scalpore destò la Tipo KM, un bolide prodotto tra il 1911 e il 1914, spinto da un gigantesco motore dal oltre dieci litri di cilindrata.
MOTORI DIESEL, TORPEDO DI LUSSO E TANTI PRIMATI - Dopo il fallimento del 1949, la Isotta Fraschini resuscitò nel 1955 grazie a una fusione con la Breda Motori di Milano. Nuovi siti produttivi sorsero a Saronno, Trieste e Bari. In Puglia, dove negli anni ’60 fu avviata con successo la produzione di motori diesel, oggi si assemblano motori industriali e gruppi elettrogeni, anche per applicazioni speciali. Ma nel mondo dei motori l’azienda milanese continua a essere ricordata soprattutto per le automobili che ha costruito in passato, autentici gioielli su ruote rimasti famosi per la loro eleganza senza eguali (all’epoca non temevano confronti con le più lussuose Bentley e Rolls-Royce) e le loro innovazioni tecnologiche. Alcune di esse rappresentano dei primati assoluti e hanno cambiato per sempre l’industria automobilistica, come l’adozione su tutti i modelli, a partire dal 1910, dei freni sulle ruote anteriori. E a proposito d’innovazione, che dire della Tipo 8? Nel 1919, questa raffinatissima torpedo fu la prima automobile di serie al mondo mossa da un motore a otto cilindri in linea.
LA PREFERITA DEI VIP - Al fascino delle Isotta Fraschini non seppe resistere neppure Benito Mussolini: nel 1927 se ne regalò una, affidando il telaio alla carrozzeria Garavini di Torino che, per il Duce, confezionò una pregevole limousine. Le automobili con la vittoria alata sulla calandra erano amatissime anche dal Principe di Piemonte, Umberto II di Savoia, che acquistò una fiammante coupé de ville carrozzata dagli Stabilimenti Farina. Su un’Isotta Fraschini viaggiò, in quel periodo, anche papa Pio XI, che la ricevette in dono dal Reale Automobile Club d'Italia di Milano.