DA DESIGNER A COSTRUTTORE - È nata due anni fa da un foglio bianco e oggi, con un investimento di circa un milione e mezzo di euro e un’iniezione di capitale extra garantita dall’erogazione di contributi a fondo perduto da parte del Ministero dello sviluppo economico, è quasi pronta a entrare in produzione. Da maison di design a piccolo costruttore di automobili, per UP Design, il passo è stato breve. Il creativo indipendente e imprenditore Umberto Palermo, siciliano di nascita ma torinese d’adozione, è pronto a misurarsi con il mercato, e con il suo team ha rivisto a fondo la piccolissima Mole Urbana, microcar elettrica che, a fronte di dimensioni paragonabili a quelle della prima Smart ForTwo, offre tantissimo spazio a bordo.
UN CICLO DI VITA VIRTUOSO - “In realtà - spiega Palermo - così piccola la Mole Urbana non era. Questo, almeno, ci ha rivelato il riscontro del pubblico. Così, dopo aver ascoltato i nostri potenziali clienti, abbiamo ripreso in mano i disegni, accorciato i montanti e rimpicciolito un po’ tutto, ma senza sacrificare l’abitabilità, che non è cambiata”. Adesso la Mole Urbana è alta quanto una Fiat Panda, prima la superava di una ventina di centimetri abbondanti. “Modificarla - continua Palermo - non è stato complicato, perché la scocca non è ottenuta per stampaggio, ma per trafilatura, la stessa tecnica utilizzata per fare gli infissi delle finestre di casa”. Per fare una Mole Urbana occorre riciclare 9.534 lattine di alluminio: “L’obiettivo era abbattere le emissioni di CO2 alla radice, cosa impossibile nel caso di buona parte delle auto a pile tradizionali, le quali di solito mantengono praticamente inalterata l’architettura del modello con motore endotermico da cui derivano”. La Mole Urbana, invece, nasce elettrica. Fa un po’ il verso alla Citroën Ami, ma rispetto alla microcar alla spina transalpina è molto più elegante e curata nei dettagli.
PER PERSONE E MERCI - L’autonomia di percorrenza, a seconda del pacco batterie, varierà tra i 60 e i 200 km in città. “La versatilità della piattaforma ci ha consentito di disegnare una gamma ampia - sottolinea Palermo -: ci saranno versioni per il traporto persone, omologate come quadricicli sia leggeri sia pesanti e velocità da 45 a 60 km/h, e versioni per il trasporto merci. Non carichi enormi, pacchetti piccoli, di quelli che si ordinano su Amazon, per una capacità di carico massima di 80 kg”.
LA NANOFACTORY C’È GIÀ - L’idea è buona e con il supporto della Dekra, società tedesca specializzata in test, ispezioni e certificazione nel settore automobilistico, è arrivato il passo decisivo verso la produzione. “Prevediamo una capacità produttiva di 5-7.000 Mole Urbana entro i prossimi tre anni”, rivela Palermo. I primi prototipi circolano già e a fine anno saranno più o meno una cinquantina le vetture di prova già vendibili, mentre le luci del nuovo stabilimento si accenderanno nel 2023. “In tempi in cui si parla tanto di Gigafactory noi abbiamo deciso di costruirne una molto piccola”, scherza Palermo. Il sito produttivo esiste già: una fabbrica dismessa a Orbassano, nella prima cintura di Torino: 8500 metri quadrati in cui sarà allestita una catena di montaggio (per ora, la produzione pilota è a isole).
ANTEPRIMA IN REALTÀ VIRTUALE - Dal 16 al 19 giugno la Mole Urbana sarà esposta al Milano Monza Motor Show non nella sua veste definitiva, ma ancora camuffata. Il perchè? Spiega Palermo: “Abbiamo scommesso sugli NFT e sul Metaverso e metteremo in vendita nove Mole Urbana virtuali. Nell’attesa che l’auto entri in produzione, il pubblico potrà scoprirla indossando appositi visori VR. È una tecnologia ancora agli albori, ma ci crediamo, perché se usata bene può essere utile sul piano del marketing, ma anche della vendita di servizi. Mi piace dire che siamo i quarti a lanciarla per presentare un’auto, e che davanti abbiamo nomi come Lamborghini, Alfa Romeo e McLaren”. In realtà virtuale sarà presentata un’altra creazione di UP Design, la one-off Franca, una roadster a due posti con motore V8 completamente endotermico. Ma non è finita qui: “In cantiere - rivela Palermo - abbiamo anche Caina, una super crossover, pure lei in esemplare unico”. Insomma, in casa UP Design le idee spuntano come funghi. E ora che ci sono il know how, lo spazio e le risorse economiche per realizzarle, la mobilità del futuro ha un nuovo attore che potrà contribuire a trainare il cambiamento.