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Utili Fiat in leggera crescita nel secondo trimestre 2009

23 luglio 2009

In una congiuntura del tutto sfavorevole il gruppo Fiat chiude il secondo trimestre 2009 con un utile di 310 milioni di euro, in calo ma sempre caratterizzato dal segno più. Male invece Maserati e Ferrari, tra i marchi più colpiti dalla crisi. Intatnto però il Lingotto pensa a Chrysler e ad espandersi in Cina

310 MILIONI DI EURO DI UTILI - In un mercato dell'auto e più in generale con una economia mondiale ampiamente in crisi, il gruppo Fiat ha chiuso il secondo trimestre 2009 con un utile di 310 milioni di euro. “Sono molto soddisfatto degli ultimi risultati di Fiat”, ha detto il presidente del Gruppo, Luca Cordero di Montezemolo (nella foto in alto), dopo l'approvazione, avvenuta oggi, della relazione trimestrale dell'azienda torinese.

Anche se in forte diminuzione rispetto al secondo trimestre del 2008, in cui l'utile era di 1.131 milioni di euro, la politica di contenimento dei costi voluta dall'amministratore delegato Sergio Marchionne ha dato i suoi frutti, permettendo di chiudere il trimestre con un po' di utili. Ciononostante i ricavi sono scesi del 22,5% a 13,2 miliardi di euro (nello stesso periodo del 2008 i ricavi ammontavano a 17 miliardi) con volumi in calo in tutti i campi in cui opera il Gruppo.

CONFERMATI GLI OBBIETTIVI PER TUTTO IL 2009 - Anche se con risultati in calo, ma pur sempre caratterizzati dal segno più, il gruppo Fiat conferma gli obbiettivi per l'anno 2009 con un utile della gestione ordinaria superiore a un miliardo di euro e un indebitamento industriale netto al di sotto dei 5 miliardi di euro.

UNA POLITICA ECOLOGICA AZZECCATA - Alla base dei risultati positivi del trimestre, la scelta di Fiat di commercializzare veicoli a basso impatto ambientale, mezzi che in diversi Paesi sono stati supportati da una forte politica di eco-incentivi. Negli ultimi tre mesi, in Europa Occidentale Fiat ha aumentato la sua presenza sul mercato dello 0,9% arrivando a quota 9,2%. Bene anche in Italia con una quota in aumento dal 32,9 al 34,5%, in Germania dal 3,4 al 5,4% e in Francia dal 4,3 al 4,6%.

MALE MASERATI E FERRARI - Danno qualche segno di cedimento in più i marchi di lusso del Lingotto. Maserati ha chiuso il secondo trimestre con ricavi pari a 111 milioni, in calo del 45,9%, con consegne alla rete di 1.169 vetture, il 48,3% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ferrari ha chiuso il periodo con ricavi per 450 milioni, in calo del 12,3%.  Il calo, fa sapere la società, è “dovuto alla flessione delle vendite nonchè all'effetto negativo dei cambi”. Nel periodo, sono state consegnate alla rete di vendita 1.574 vetture di Maranello, con una flessione dell'11%.

SI GUARDA ALL'ESTERO - Nonstannte i risultati altalenanti dei vari marchi del Gruppo, Fiat sottolinea che i principali sviluppi strategici del trimestre includono “il perfezionamento dell’alleanza con Chrysler e la firma di un accordo quadro per costituire una joint venture paritetica con GAC in Cina”.
 



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