CAMPAGNA ACQUISTI PER CAMBIARE - Come immaginabile, la vicenda del “
Dieselgate” sta assumendo aspetti diversi. Dalle cancellerie dei tribunali sono arrivate le prime notizie di cause intentate da clienti che chiedono di essere indennizzati perché - sostengono loro - le auto da loro acquistate hanno caratteristiche non corrispondenti alle informazioni pubblicizzate dalla casa. In pochi giorni la Volkswagen ha assunto due top manager, provenienti rispettivamente dal gruppo Daimler-Mercedes (Christine Hohmann-Dennhardt, per gli affari legali), l’altro dalla Opel (l'ex ceo Thomas Sedran), segno della volontà di dare uno scossone alle modalità di guida e gestione della società.
NUOVA POLITICA DI GESTIONE - Sotto il profilo del modo di dirigere la società, ci sono da rilevare diverse novità introdotte dal nuovo amministratore delegato Matthias Müller (al centro nella foto). Per esempio, la Volkswagen, intesa come marca, ha elaborato e presentato i suoi piani programmatici in maniera autonoma, in ossequio appunto alla nuova politica che vuole i marchi più indipendenti, al fine di avere una gestione più snella e veloce, senza i frequenti “colli di bottiglia” che si verificano nelle grandi strutture.
NUOVO STILE MANAGERIALE - Oltre a ciò è stato notato che Müller affronta i temi finanziari di persona, anche di fronte a domande rivolte da specialisti della materia non delega al responsabile finanziario del gruppo, come aveva sempre fatto il suo predecessore Winterkorn. Come si dice: “ci mette la faccia” e guadagna in carisma.
LO SHOCK DELLE PERDITE - Ma ci sono altre questioni d’attualità per il gruppo Volkswagen, senz’altro più rilevanti e significativi. Secondo alcune anticipazioni diffuse dalle agenzie di stampa, i conti terzo trimestre dell’anno, che verranno annunciati domani, sono negativi. Il risultato operativo registra perdite per 3,48 miliardi di euro, contro i 3,23 miliardi di profitto registrato nello stesso periodo dell’anno scorso. Ed era da 15 anni che il gruppo Volkswagen non lamentava un risultato trimestrale in perdita.
SI PROSPETTANO IMPEGNI ENORMI - Questo quadro assume tinte fosche nel momento che le previsioni diffuse indicano in almeno una ventina di miliardi di euro i costi del “Dieselgate” per il gruppo (e ci sono autorevoli analisti economici che arrivano a moltiplicare quasi per quattro tale previsione). Ciò mentre i vertici della società hanno comunicato che finora hanno accantonato 6,7 miliardi per far fronte alle necessità che deriveranno dallo scandalo (sanzioni, costi delle modifiche alle auto per metterle in regola, indennizzi sanciti dalle varie magistrature in processi intentati da clienti e investitori). E se è vero che le casse del gruppo hanno una buona liquidità (21,7 miliardi di euro alla fine di settembre di quest’anno, oltre a circa 10,9 miliardi di euro in titoli agevolmente commerciabili, è anche vero che in termini di capitalizzazione borsistica le azioni del gruppo hanno perso 21 miliardi solo dal 18 settembre quando è scoppiato lo scandalo.
PIOGGIA DI CAUSE - A proposito di processi, l’ultima notizia è arrivata proprio dall’Italia. A Cuneo, i proprietari di un’Audi che avevano chiesto un indennizzo all'Audi Italia, hanno ricevuto un rifiuto motivato con l’intenzione di voler attendere gli sviluppi della vicenda in Germania. Di fronte al diniego i legali del proprietari della vettura hanno preannunciato l’avvio della causa davanti alla magistratura. Situazioni del genere se ne segnalano altre nel nostro paese, e gli studi legali che patrocinano i citati proprietari dell’Audi, hanno aperto un sito internet dove è possibile trovare il testo della lettera da inviare alla Audi Italia per aprire il contenzioso. E oltre a quello di Cuneo sono segnalati altri numerosi casi di analoghe iniziative legali un po’ in tutti i paesi, Italia compresa.
LEADERSHIP - Contemporaneamente, proprio in questi giorni sono stati diffusi i dati globali del settore auto, di cui risulta che la Toyota ha riguadagnato la posizione di leader assoluto mondiale (
qui per saperne di più), la posizione che fino a poco tempo fa era l’obiettivo dichiarato del gruppo Volkswagen.