INTERVENTI DRASTICI - Solo qualche giorno fa riportavamo la notizia di come i tagli preventivati per la marca Volkswagen non stessero funzionando (qui la news). Ora arrivano nuovi dettagli sulla vicenda: secondo quanto riportano le fonti sindacali, il consiglio di amministrazione avrebbe proposto un piano di ristrutturazione drastico per la marca Volkswagen che prevede licenziamenti e chiusure di impianti in Germania, una cosa quest’ultima del tutto inedita negli 87 anni di storia dell’azienda. L’obiettivo della Volkswagen è quello di risparmiare 110 miliardi di euro entro il 2026, necessari per poter continuare negli investimenti in mobilità elettrica e digitale.
I SINDACATI DICONO NO - Inutile dire che i rappresentati del potente sindacato IG Metal si sono subito detti contrari, anche in virtù di un precedente accordo che escludeva i licenziamenti forzati fino al 2029. Secondo il capo del consiglio di fabbrica, Daniella Cavallo, la dirigenza ha preso diverse decisioni strategiche sbagliate negli ultimi anni, tra cui quella di non investire nell'ibrido o di essere più veloce nello sviluppo di auto elettriche a batteria a prezzi accessibili.
SARÀ UNA LOTTA - Attualmente la Volkswagen impiega circa 650.000 lavoratori a livello globale, di cui quasi 300.000 in Germania. Metà dei seggi del consiglio di vigilanza dell'azienda sono occupati da rappresentanti dei lavoratori, con lo Stato tedesco della Bassa Sassonia che detiene una partecipazione del 20% nella casa automobilistica. Il consiglio di amministrazione, come alternativa alla chiusura degli stabilimenti, potrebbe proporre una riduzione della complessità, massimizzando le sinergie tra gli stabilimenti del gruppo.