UN MILIARDO IN MENO NEL 2016 - Il consiglio di sorveglianza del gruppo Volkswagen ha cominciato a tratteggiare il piano di interventi volti ad attrezzare la società per far fronte ai costi conseguenti allo scandalo “
Dieselgate” (per sanzioni, studi e ricerche per trovare le soluzioni al problema, richiami e forse anche indennizzi ai clienti). Il dato più evidente è che mentre i programmi prevedevano investimenti per 13 miliardi nel 2016, se ne faranno non più di 12.
NAVIGAZIONE A VISTA - L’amministratore delegato del gruppo Matthias Müller, ha sintetizzato l’orientamento del consiglio di sorveglianza affermando che “Quello che non è strettamente necessario sarà cancellato o rinviato” aggiungendo già alcune misure concrete. La prima è il rinvio del progetto della Phaeton elettrica, che in molti avevano giudicato come sicura causa di notevoli perdite. Altra decisione abbastanza significativa è l’annullamento del progetto di un nuovo centro design a Wolfsburg. Müller ha poi anticipato che altre decisioni di questo tenore saranno prese nelle prossime settimane, per poi riassumere efficacemente la situazione dicendo che nei prossimi mesi la società “navigherà a vista”.
IBRIDO ED ELETTRICO - Nel dare le prime indicazioni su che cosa Volkswagen intende fare per far fronte alla situazione, Müller ha anche sottolineato come non saranno solo i tagli a caratterizzare i prossimi anni del gruppo. A testimonianza dell’affermazione l’amministratore delegato VW ha segnalato che sono stati aumentati i fondi per la ricerca in materia di tecnologie per le auto elettriche e ibride. “Non faremo l’errore di risparmiare sul nostro futuro” ha commentato Müller.
ALTRE DECISIONI IN CANTIERE - Altri provvedimenti saranno messi a punto nei prossimi giorni, in vista di una nuova riunione del consiglio di sorveglianza che si dovrebbe tenere il 9 dicembre. Gli interventi avranno l’obbligo di non toccare o toccare il meno possibile i posti di lavoro. In ciò influirà senz’altro il fatto che nel consiglio di sorveglianza la metà dei membri sono rappresentanti dei sindacati, quindi molto “mirati” alla difesa dell’occupazione.
TAGLI ANCHE IN CINA - Intanto dall’Asia è arrivata la notizia che la Volkswagen China ha deciso di rinviare l’acquisizione di azioni del gruppo automobilistico cinese FAW con cui è attiva una joint venture tra VW (40% della società) e FAW (60%). I piani prevedevano l’acquisizione dei un altro 10% di azioni, così da avere le due società al 105.
PRESERVARE IL LAVORO - Comunque, i piani finanziari del gruppo Volkswagen non sono fatti solo di risparmi ma anche di finanziamenti. È infatti stata diffusa la notizia secondo cui i vertici del gruppo stanno contrattando con un gruppo di banche per ottenere un prestito di 20 miliardi.
NOTIZIE DAL MONDO - Quanto agli sviluppi dell’indagine, dagli Usa sono arrivate diverse notizie a proposito dello scandalo. L’EPA, l’agenzia per la protezione dell’ambiente, ha comunicato che Volkswagen, Audi e Porsche hanno ammesso di aver utilizzato il software incriminato per il V6 turbodiesel per diversi anni, a partire dal 2009. Inoltre, sempre secondo la citata EPA, le vetture interessate, soltanto negli Usa sono oltre 85 mila, e non le 10 mila dette in un primo momento. In Germania invece un settimanale che segue il settore industriale, ha rivelato qualcosa circa la soluzione messa a punto della Volkswagen per rimediare al problema delle emissioni di NOx. Oltre a una modifica del software sarebbe compiuto un intervento sul motore, in particolare con l’installazione di un sensore nel filtro dell’aria.