Dacia Duster: fuori strada con poca spesa

Come la più grande Bigster, che l’ha preceduta di poco, ora la crossover Dacia Duster è disponibile anche nella versione ibrida leggera, bifuel a Gpl; il vantaggio economico è evidente, dato che il gas costa meno della metà rispetto alla benzina. La Duster, però, è la prima a unire questa soluzione con la trazione integrale.

Al tre cilindri turbo 1.2 è abbinata un’unità elettrica da 14 CV; insieme erogano 140 CV e muovono le ruote anteriori. Alle ruote posteriori è invece collegato un motore a corrente da 31 CV. Nel complesso, si ha un picco di 154 CV. La batteria dell’ibrido è agli ioni di litio a 48 volt e ha una capacità di 0,84 kWh. Notevole l’autonomia: il serbatoio del Gpl da 50 litri affianca quello della benzina, di pari capacità. 

Nella Dacia Duster 1.2 Hybrid-G 4x4, il motore a benzina è associato a un cambio robotizzato a doppia frizione, con i sei rapporti inseribili anche con le palette al volante. Il motore elettrico posteriore è abbinato a una trasmissione automatica a due rapporti, in cui la prima è “corta” per accrescere la spinta fino a ai 70 orari, mentre la seconda permette all’unità a batteria di dare il suo contributo fino a 140 km/h.

La batteria agli ioni di litio si ricarica “gratis” nei rallentamenti, come in tutte le ibride (ma, se necessario, a fornire energia provvede il generatore mosso dal 1.2). In città, dove le variazioni di velocità sono continue, il motore elettrico posteriore permette di muoversi spesso in modalità elettrica. Su strada aperta, invece, l’unità al retrotreno si scollega dalle ruote (tramite una frizione), per ridurre gli attriti e abbassare i consumi; l’auto va con la sola trazione anteriore.

La Dacia Duster 1.2 Hybrid-G 4x4 è praticamente identica all’ibrida solo a benzina, sia fuori sia nell’abitacolo, dove mantiene i pregi (tra cui l’abbondante spazio e bagagli) e i difetti (come la levetta del freno a mano “nascosta” a sinistra del volante); il tasto per passare da un carburante all’altro è alla sinistra del volante.

Il bagagliaio risente della presenza del gruppo motore-cambio posteriore e della “ciambella” del Gpl, che in pratica occupano tutto il sottofondo; i 348 litri rimasti, comunque, non sono male per il tipo di veicolo. 

La Duster 1.2 Hybrid-G 4x4 si fa apprezzare per la fluidità di marcia e il buon comfort, con le sospensioni che attutiscono bene lo sconnesso. Riuscita l’integrazione dell’impianto a Gpl (realizzato dall’italiana BRC e montato in fabbrica dalla Dacia) nel sistema mild hybrid: la quantità di gas rimasta, il consumo istantaneo e l’autonomia a Gpl sono mostrati nel cruscotto. Inoltre, l’auto riprende fluidamente e anche a gas le prestazioni sono vivaci (“0-100” ufficiale in 10,2 secondi).

Piuttosto agile in città, dove spesso si riesce a guidare in relax a emissioni zero l’auto convince anche sui percorsi tortuosi, nei quali si mostra abbastanza confortevole e reattiva, nonostante lo sterzo poco diretto (ma sufficientemente preciso) e i fruscii aerodinamici generati dall’aria che scorre sulla carrozzeria dalle forme squadrate.

Grazie all’efficace sistema di trazione integrale, agli sbalzi ridotti della carrozzeria e alla generosa altezza minima a terra (21,7 cm), la Dacia Duster 1.2 Hybrid-G 4x4 può affrontare anche percorsi in fuori strada abbastanza impegnativi. A migliorare la trazione sui fondi difficili ci sono pure cinque modalità di guida selezionabili dal guidatore: Auto ed Eco, finalizzate a ridurre i consumi (la trazione posteriore si inserisce solo se l’avantreno perde aderenza), Snow (per la neve, con una gestione specifica del sistema elettronico antislittamento e con la trazione integrale sempre attiva nella seconda marcia, da 0 fino a 140 km/h), Mud/Sand (per la marcia su fondi a scarsa aderenza, come sabbia e fango, sempre in 4x4) e Lock (in cui il motore dietro funziona in prima fino ai 70 km/h, per la marcia a bassa velocità nei tratti più “difficili”). Utile nelle discese ripide il controllo di velocità Hill Descent Control, che frena automaticamente la vettura fra i 3 e i 30 km/h lasciando a chi guida il solo compito di gestirne la traiettoria.

La Dacia Duster 1.2 Hybrid-G 4x4, è la versione più costosa a listino: con prezzi da € 28.500 a 30.050, fa spendere € 6.650 più della 1.2 Eco-G a Gpl da 122 CV, € 5.350 più della 1.2 mild hybrid a benzina da 140 CV e ha un sovrapprezzo di € 1.850 rispetto alla 1.8 ibrida full da 158 CV). È l’unica, però, a trazione integrale, e quindi resta concorrenziale nel prezzo. La Extreme del test è la più ricca, assieme alla Journey (che punta più al comfort), e ha un aspetto più “avventuroso” e qualche soluzione pratica extra (come le barre sul tetto che possono ruotare di 90°, trasformandosi in un vero e proprio portapacchi. Di serie, ha il “clima” automatico, la chiave elettronica, i fendinebbia, la retrocamera. Fa pagare, però, il navigatore (€ 500) e il cruise control adattativo (€ 780 nel pacchetto Techno), di serie per la Journey.