Mercedes E: è sempre elegante, ma ha più grinta

Un leggero aggiornamento al frontale (cambiano i fendinebbia e la parte bassa del paraurti, che ora dà più spazio alla presa d’aria centrale) per la Mercedes Classe E, che mantiene la sua classica eleganza ma acquista un tocco più aggressivo. Del resto, devono aver pensato a Stoccarda, perché cambiare una linea che piace? Ogni anno questo modello conquista il maggior numero di clienti tra le berline di lusso in tutto il mondo: più di quanti ne raccolgano le rivali Audi A6 e BMW Serie 5.

Anche dentro la Mercedes Classe E cambia poco. La plancia è quella di sempre: essenziale nelle forme e ben studiata, con finiture, materiali e assemblaggio impeccabili. È migliorato, invece, il display di 7” a cristalli liquidi del navigatore satellitare, che ora è del tipo TFT; una tecnologia in grado di offrire un’elevata qualità d’immagine.

Tra le novità del modello 2012 della Mercedes Classe E c’è anche il cambio automatico 7G-Tronic Plus abbinato alla leva Direct-Select sul piantone dello sterzo e alle palette dietro le razze: di serie nelle versioni più potenti, è ora disponibile a pagamento anche per quelle a quattro cilindri, 200 a benzina, 200 CDI e 220 CDI a gasolio. Una soluzione apprezzabile, perché libera spazio tra i due sedili anteriori e rende più intuitiva la selezione delle marce in modalità manuale. Le palette al volante, infatti, sono molto più immediate da azionare rispetto alla vecchia leva del cambio automatico a cinque marce, che doveva essere spostata a destra e a sinistra, per salire di rapporto e per scalare: un’operazione poco naturale. Peccato che a fronte di un’elevata morbidezza degli innesti non corrisponda una sufficiente prontezza di risposta nelle accelerate più brusche e nell’uso in manuale, mortificando la guida sportiva.

Ma la Classe E è fatta per viaggiare nel comfort. E, infatti, è a suo agio nei lunghi viaggi autostradali, nei quali si dimostra comoda e ben isolata dai rumori e dalle imperfezioni del manto stradale. Tuttavia, la Mercedes E 220 CDI del nostro test ci è sembrata adatta anche ai percorsi urbani, nonostante le dimensioni generose della carrozzeria (lunga ben 487 centimetri). Il 2.2 turbodiesel, nella versione da 170 cavalli è pronto e vigoroso fin dai 1500 giri e non è mai brusco. E assieme al cambio automatico a sette marce (2.249 euro) e allo sterzo leggerissimo alle basse velocità, fa sembrare la berlinona tedesca meno ingombrante di quanto sia. La E 220 CDI, comunque, resta un’auto da usare senza fretta, per apprezzare al meglio le sue indubbie doti di stradista (a 130 orari in settima il 2.2 lavora ad appena 2000 giri). Se si vuole guidare in modo più sportivo, infatti, magari su percorsi tortuosi, emergono alcuni difetti: oltre alla lentezza del cambio automatico (specie nell’uso in manuale) si segnalano la mancanza di precisione dello sterzo e un marcato rollio in curva. Le prestazioni ufficiali (scatto “0 a 100” in 9,2 secondi, velocità massima 231 km/h) sono alla portata dell’auto. Quanto al consumo medio, i 20 km/l ufficiali, francamente, ci sembrano difficili da raggiungere.

Con il modello 2012 la Mercedes Classe E ha ricevuto anche alcuni ritocchi a livello di equipaggiamento, con un arricchimento dell’allestimento base (Executive), che ora ha di serie i fari bixeno con le luci diurne a led, i cerchi in lega di 17” e lo schemo multimediale a colori ad alta definizione. Si passa poi alla Elegance, con finiture più ricercate, e alla Avantgarde, che ha l’assetto ribassato di 15 mm, i cerchi in lega di 18” e il kit aerodinamico AMG.

PREGI
> Finiture. Sono curate, con materiali raffinati e montaggi precisi, com’è consuetudine per le macchine della Mercedes.
> Sicurezza. Di serie troviamo sette airbag (compresi quelli a tendina anteriori e posteriori e quello per le ginocchia del guidatore), il sistema anti-colpo di sonno, il cofano proteggi-pedone e i fari orientabili. E molti altri accessori tecnologici a pagamento.

DIFETTI
> Cambio automatico. È dolce e vellutato, ma ha una risposta lenta, in particolare nella modalità manuale, quando si vuole guidare “sportivamente” selezionando i rapporti con le levette al volante.
> Sterzo. Ad andatura sostenuta non è abbastanza diretto e ha un’elevata demoltiplicazione, che costringe a girare parecchio il volante.