Dieta ferrea
A pochi mesi dal debutto della Opel Astra, ecco arrivare nelle concessionarie (ad aprile, ma gli ordini sono già aperti) anche la sua versione wagon, la
Opel Astra Sports Tourer: tutta nuova rispetto al modello che sostituisce, è nettamente più leggera (da 110 a 190 kg in meno, in base a meccanica e allestimento) pur mantenendo invariata la lunghezza di 470 cm (abbondante per la categoria). Si tratta di una famigliare moderna ed elegante: al cofano motore corto e spiovente segue una fiancata segnata da profonde incavature, con i finestrini (che si assottigliano risalendo verso la parte posteriore) evidenziati da un profilo cromato superiore prolungato fino al lunotto. La coda, con i grandi fanali orizzontali, è nel complesso equilibrata; tuttavia, nella vista laterale, appare un po' massiccia. La Astra Sports Tourer costa 1.000 euro più della berlina, rispetto alla quale è disponibile con uguali allestimenti (“base”, Elective e Innovation) e motori: gli 1.0 e 1.6 a benzina vanno da 101 a 200 CV, mentre i diesel (tutti 1.6) hanno da 95 a 160 cavalli. Freschi di debutto sono proprio i quattro cilindri più potenti, abbinati al solo cambio manuale a sei marce: il 1.6 Turbo a benzina e il BiTurbo a gasolio, che abbiamo potuto valutare in questa occasione.
Qualche dettaglio non è il massimo
L'abitacolo della Opel Astra Sports Tourer riprende quello della berlina: moderno ed elegante, dà un'immediata impressione di qualità. La plancia, snellita da un profilo satinato e con inserti in nero lucido, mostra un cruscotto classico, con quattro strumenti a lancetta e il ricco display del computer di bordo; al centro, nella consolle, lo schermo a sfioramento di 8” per radio, navigatore e Bluetooth (tutti di serie, come il “clima” bizona). I comandi sono complessivamente comodi e gradevolmente morbidi, e le plastiche senz'altro apprezzabili. Come nella berlina, però, stupisce che il cassetto di fronte al passeggero sia privo di luce e non climatizzato; avremmo apprezzato anche una bocchetta dell'aria per chi siede dietro, mentre gli attacchi sul soffitto per posizionare un'eventuale rete divisoria lasciano in vista le viti di fissaggio (sarebbero bastati dei coperchietti per dare al tutto un aspetto ancor più curato).
Sedili da limousine
L'abitacolo della Opel Astra Sports Tourer, comunque, è complessivamente ben fatto. A maggior ragione con gli interni in pelle: si pagano 1.800 euro, ma nel prezzo sono inclusi sedili dalla struttura speciale, particolarmente comoda, con riscaldamento incorporato (anche per il divano) e regolazione lombare, nonché due prese Usb per i passeggeri posteriori. L'auto che abbiamo guidato disponeva anche del sedile di guida Wellness (500 euro extra), dotato di ventilazione e di funzione massaggio nello schienale, oltre che di numerose ed estese regolazioni elettriche (inclusa la larghezza dei fianchetti). Al netto di tutte queste finezze, la posizione di guida offre comunque un'impostazione corretta, tendenzialmente bassa e sportiva, e adatta pure agli spilungoni. Bene il divano: rispetto alla berlina c'è ancora più “aria” sopra la testa e il divano è abbastanza ampio e ben imbottito: in quattro si viaggia comodissimi, in cinque ci si può stare.
Portello automatico
La Opel Astra Sports Tourer è più lunga di 23 cm rispetto alla berlina, e guadagna parecchio nella capacità di carico: si passa da 370/1210 litri a 540/1630. Si tratta di un valore buono (ma non eccezionale) per la categoria, anche se migliore rispetto a quello della vecchia wagon, che a pari lunghezza esterna si fermava a 500/1550 litri. Il vano, regolare e ben rifinito, è decisamente profondo (108 cm a divano su), ma non alto (43 cm tra piano e tendalino). Molto agevole l'accesso, sia per la soglia di carico a soli 61 cm da terra, sia per il portellone con apertura e chiusura elettrica, che si attivano passando un piede sotto il paraurti: un bel vantaggio, quando si hanno le mani occupate. Con gli interni in pelle (o nel pacchetto Versatility, a 250 euro) si ottengono anche l'utile divano in tre parti (invece che in due) reclinabili tramite due comode levette vicine al portellone. Peccato solo che l'ampio vano sotto il pianale sia in lamiera a vista, e quindi meno sfruttabile (si possono danneggiare sia gli oggetti deposti, sia la verniciatura).
Guida e motore: pieni voti
Tra le curve, la Opel Astra Sports Tourer è rapida, fluida e precisa: ha una notevole aderenza e si guida con grande facilità; progressivo e abbastanza diretto lo sterzo. Il nuovo 1.6 BiTurbo fa onore a un comportamento così valido: pronto fin dai regimi più bassi e in grado di spingere senza cali fino ai 4600, regala prestazioni vivaci (la casa dichiara 8,9 secondi per lo “0-100”) anche usando poco il cambio (che, dal canto suo, ha innesti morbidi e precisi). Il quattro cilindri emette un rombo sommesso, che non dà fastidio; a 130 orari, in sesta, l'ago del contagiri indica 2400, e il motore praticamente non si sente. Abbastanza buono anche l'assorbimento delle irregolarità della strada mentre, in attesa di una prossima prova strumentale su alVolante, possiamo dire che i consumi ci sono sembrati davvero bassi: abbiamo visto nel cruscotto 19 km/litro (invece dei 23,8 dichiarati) dopo aver guidato in modo regolare, ma non certo lento.
Proprio ricca
Già la Opel Astra Sports Tourer "base" (disponibile solo con il 1.4 a benzina da 101 cavalli, 18.600 euro) ha i retrovisori a regolazione elettrica e sbrinabili, le luci diurne a led, le barre sul tetto, sei airbag e il "clima" manuale; le Elective hanno in più la mascherina cromata, il cruise control, il "clima" bizona, il sistema multimediale di 7" Intellilink con vivavoce, gli alzavetro elettrici anche dietro, le luci e i tergi automatici. Per entrambi questi allestimenti sono poi disponibili pacchetti (Business e Business Premium), studiati apposta per i clienti professionali e per le flotte aziendali, che includono accessori specifici quali, per esempio, il navigatore e il ruotino di scorta. L'auto del test, invece, era in allestimento Innovation, il meglio equipaggiato; di serie anche i cerchi in lega (di 17", le altre li hanno in lamiera di 16”), i sensori di parcheggio anteriori e posteriori, i fendinebbia, gli specchi ripiegabili elettricamente, i fendinebbia, i sedili sportivi e la telecamera Opel Eye. Quest'ultima permette la visualizzazione dei cartelli stradali principali nel cruscotto, il mantenimento automatico nella corsia di marcia con avviso in caso di uscita involontaria, l’allarme in caso di scarsa distanza di sicurezza e la frenata automatica in caso di collisione imminente (fino a 60 km/h).
Fari intelligenti
La Opel Astra Sports Tourer Innovation ha anche il sistema OnStar: si tratta di un collegamento a distanza con una centrale operativa, utile sia per la sicurezza (in caso di incidente, la chiamata ai soccorsi scatta automaticamente all’apertura degli airbag, o premendo un tasto vicino allo specchietto) sia contro il furto (la posizione dell'auto viene seguita istante per istante). Inoltre, OnStar permette di richiedere informazioni e indirizzi (scaricabili direttamente dalla centrale nel navigatore) e di creare una rete wi-fi nell'abitacolo, alla quale si possono connettere fino a sette smartphone, tablet o computer. Il wi-fi, però, sarà disponibile solo da fine estate (anche se la vetture vendute sono già predisposte), a un canone da definire (la Opel si sta accordando con Vodafone). Tutti i servizi OnStar, invece, sono gratuiti per il primo anno dopo l'acquisto, e in seguito costano 99 euro l'anno.
Secondo noi
Pregi
> Comfort nei viaggi. L'auto è silenziosa, stabile e dotata di sedili che danno un ottimo sostegno.
> Dotazione. Ottima, in rapporto al prezzo e in generale.
> Guida. Tenuta di strada, sterzo, motore e cambio sono molto validi.
Difetti
> Lunghezza. L'auto misura 10-15 cm più di concorrenti non meno spaziose: nei parcheggi non aiuta.
> Portaoggetti. Sono complessivamente poco curati.
> Vano sottobaule. Non rivestito e “disordinato”, è poco sfuttabile.