Ha sospensioni ben tarate che la rendono molto piacevole su strada e grazie alla trazione 4x4 può affrontare senza problemi il fuori strada non impegnativo. Vivace il 1.8 turbo da 160 CV, abbinato, però, a un cambio dagli innesti troppo contrastati.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Il frontale con i fari sdoppiati, le fiancate muscolose e il profilo squadrato la rendono ben distinguibile dalle rivali: lunga grossomodo come una Golf, è una Suv che si adatta anche alla città, ma che pure offre un abitacolo spazioso e pratico quasi quanto quello di una monovolume (non manca neppure il divano scorrevole). È spinta da un 1.8 turbo a benzina molto silenzioso e fluido nell’erogazione, che grazie ai suoi 160 CV garantisce prestazioni sportive, peraltro bene assecondate dalla “solida” taratura delle sospensioni. Sterzo e cambio, però, sono migliorabili. La trazione integrale permanente favorisce la mobilità sui terreni a bassa aderenza; non ci sono le marce ridotte, ma si riescono ad affrontare senza problemi fango, neve e percorsi fuoristradistici poco impegnativi. L’Experience è l’allestimento al top della gamma e ha una dotazione ricca, che include anche i fari allo xeno.
Suv dalle dimensioni non esagerate (è lunga 420 cm, come una berlina compatta) e dalla linea piuttosto squadrata e personale, la Skoda Yeti è pensata per offrire il massimo della versatilità ed è l’ideale per le esigenze di una famiglia: l’abitacolo è ampio, e il divano posteriore scorrevole permette di scegliere se privilegiare lo spazio per i bagagli o quello per i passeggeri posteriori. Apprezzabile la qualità costruttiva: plastiche e finiture sono di livello elevato.
La Skoda Yeti è spinta da un 1.8 turbo a iniezione diretta di benzina, che eroga, peraltro fluidamente, ben 160 CV: su strada assicura prestazioni decisamente brillanti, sebbene la manovrabilità del cambio non sia ottimale. Grazie alla rigida taratura delle sospensioni (che comunque non pregiudica il comfort) la guidabilità è notevole, e fra le curve la vettura risulta sicura e divertente; chi ama la guida sportiva sarà, però, deluso dallo sterzo, che in velocità perde precisione.
La trazione, di tipo integrale permanente, in condizioni normali invia il 96% della coppia all’assale anteriore e il 4% a quello posteriore, ma se una delle ruote slitta la ripartizione – grazie a una frizione Haldex a controllo elettronico – viene modificata sino a raggiungere il rapporto 50/50 tra avantreno e retrotreno. Mancano le ridotte, ma per affrontare gli sterrati c’è il tasto Off Road nella consolle (che adatta Abs ed Esp ai fondi a scarsa aderenza) e il limitatore di velocità in discesa.
La Skoda Yeti è una vettura di progettazione moderna e provvista di tutto quel che occorre per la sicurezza attiva e passiva, compreso l’airbag per le ginocchia del guidatore. La versione Experience è quella più costosa e riccamente dotata: offre di serie, fra l’altro, i fari allo xeno e il cruise control. Volendo risparmiare c’è la Adventure, che, però, costringe a rinunciare al “clima” automatico bizona e ai vetri posteriori scuri.
I grandi vetri e il tetto alto rendono l’abitacolo piacevolmente luminoso, e lo spazio non manca: le poltrone anteriori sono comode e accoglienti e grazie al divano scorrevole neppure i passeggeri posteriori hanno di che lamentarsi (a patto, però, di essere in due: l’eventuale occupante del posto centrale si trova il tunnel fra i piedi). Oltre alla qualità dei materiali e delle finiture, si apprezza l’attenzione alla praticità: i portaoggetti abbondano, il baule è ben sfruttabile (malgrado non abbia la soglia a filo) e la possibilità di abbattere o rimuovere separatamente i posti dietro permette di soddisfare le più svariate esigenze di carico. Togliendo il sedile posteriore centrale si possono avvicinare gli altri due, così i passeggeri hanno più spazio per i gomiti.
Plancia e comandi
L’interno della Skoda Yeti ha un design classico, con plancia e consolle che trasmettono solidità: i materiali utilizzati sono gradevoli al tatto e alla vista, e le finiture curate nei minimi dettagli. Corretta anche la dislocazione dei comandi, se si escludono quelli del climatizzatore, posizionati troppo in basso (per azionarli si deve distogliere lo sguardo dalla strada). Sobrio e ben leggibile il cruscotto, con il tachimetro e il contagiri a lancette separati dal display del computer di bordo; nel caso si acquisti il navigatore (optional) quest’ultimo visualizza anche la bussola.
Abitabilità
Arioso grazie al tetto alto, l’abitacolo della Skoda Yeti offre spazio per cinque, ma, dietro, si sta meglio in due che in tre a causa dello sporgente tunnel della trasmissione. Ben profilate le poltrone anteriori (dotate di regolazione del supporto lombare), che trattengono bene in curva e non affaticano nei lunghi viaggi. Il divano è suddiviso in tre sezioni, che si possono anche ripiegare o togliere per fare spazio ai bagagli; i due sedili esterni sono scorrevoli e provvisti di schienale regolabile, mentre quello centrale si può abbattere per formare un comodo bracciolo. Il cassetto davanti al passeggero è refrigerato all’aria del “clima”, e i portaoggetti abbondano: c’è anche un portaocchiali nel soffitto.
Bagagliaio
Trattandosi di una Suv, la soglia è distante da terra (76 cm) e purtroppo neppure a filo del piano di carico (c’è un gradino di 18 cm); in compenso, l’imboccatura ampia e regolare facilita l’accesso a un vano decisamente capiente, oltre che ben sfruttabile grazie al divano scorrevole (in posizione “tutto avanti” garantisce una capacità al top della categoria). I passaruota sporgenti rubano un po’ di spazio ma il volume si sfrutta bene soprattutto in altezza: facile stivare tutto ciò che serve per una vacanza con la famiglia. Ai bordi del baule ci sono ganci scorrevoli utili per fissare i sacchetti della spesa. Funzionalità elevata anche in caso di carichi speciali: ribaltando i sedili posteriori non si formano dislivelli nel pavimento.
Le dimensioni tutt’altro che esagerate in città sono risolutive, come pure è favorevole la posizione di guida rialzata: nel traffico la Skoda Yeti è scattante e agile, e non affatica grazie alla dolcezza dello sterzo e della frizione, tutt’altro che pesante da azionare. In manovra, però, meglio avere i sensori (optional): dal lunotto si vede poco. Le sospensioni rigide rendono la Suv cèca efficace sul misto: chi ama la guida sportiva, con il supporto della generosa spinta del 1.8 turbo può togliersi qualche soddisfazione, anche se in velocità lo sterzo dovrebbe essere più solido. Silenziosa (a parte qualche fruscio aerodinamico) e confortevole anche in autostrada, non si tira indietro quando si tratta di abbandonare l’asfalto: anche senza essere una vera fuoristrada (non dispone delle marce ridotte), grazie all’efficace trazione integrale e al limitatore di velocità in discesa permette di muoversi con facilità su fango, neve e percorsi sterrati.
In città
L’unico neo è rappresentato dalla visibilità posteriore, limitata dai montanti (consigliabili i sensori di parcheggio, optional), ma per il resto, essendo una Suv compatta, in città la Skoda Yeti si muove bene: la leggerezza dello sterzo e della frizione la rendono poco affaticante, e la posizione di guida rialzata permette di “dominare la situazione” e trasmette sicurezza. Il motore turbo a benzina garantisce anche gratificanti sprint al semaforo, ma nel traffico i consumi sono proporzionati alle prestazioni e alla stazza della vettura (abbiamo rilevato 9,1 km/l).
Fuori città
Fluido, potente e bene insonorizzato, il 1.8 TSI ha un carattere sportivo che si apprezza sui percorsi misti, grazie anche alle positive qualità dell’assetto e delle sospensioni: al rollìo piuttosto ridotto (malgrado l’altezza della carrozzeria) si uniscono una tenuta di strada e una stabilità in grado di assecondare qualche velleità sportiva. Restano, però, migliorabili la manovrabilità del cambio, che ha innesti “contrastati” soprattutto nell’uso concitato, e lo sterzo, dalla risposta meno diretta di quanto si vorrebbe.
In autostrada
Stabile, sicura e con un impianto frenante in grado di rispondere a dovere in caso di rallentamenti improvvisi, la Skoda Yeti è una Suv che non teme i viaggi, tanto più che il motore garantisce una riserva di potenza che permette riprese vigorose anche in salita o a pieno carico. Ad andatura autostradale, inoltre, è silenzioso e non esagera nei consumi (si sfiorano i 10 km/l) malgrado l’aerodinamica non sia propriamente favorevole. Il comfort è più che soddisfacente, anche se si è disturbati da qualche sibilo generato dalle barre sul tetto e dagli specchi retrovisori.
Nel fuori strada
La Skoda Yeti non ha né le marce ridotte, né un’altezza da terra tale da permettere di affrontare senza pensieri i fondi con insidiose pietre affioranti. Tuttavia, la trazione integrale con giunto Haldex è molto efficace, giacché gestisce automaticamente la ripartizione della coppia fra gli assali e al “pilota” non resta che concentrarsi sulla guida. Con il tasto Off Road si può adattare la taratura dell’ESP e dell’ABS ai fondi a bassa aderenza, oltre che utilizzare il limitatore di velocità in discesa (regolabile fra i 2 e i 30 km/h): funziona in prima, seconda e terza marcia, oppure in folle, e frena automaticamente la vettura rendendola più facilmente controllabile sui fondi scivolosi.
Essendo di recente concezione, con una dotazione di airbag completa (anche se, stranamente, quelli laterali posteriori sono optional) e i poggiatesta attivi, la Yeti ha superato i crash test EuroNcap con il massimo punteggio (dimostrando una sicurezza superiore alla media e un basso indice di pericolosità nei confronti dei pedoni). La Experience ha di serie anche i fari allo xeno, oltre ai fendinebbia e al cruise control, e per il fuori strada c’è il limitatore di velocità che incrementa la sicurezza nelle ripide discese con fondo sdrucciolevole.
Un indice del 92% per la protezione degli occupanti, del 78% per i bambini su seggiolini Isofix, del 46% per la tutela dei pedoni in caso di investimento di un pedone e del 71% per quanto riguarda l’efficacia dei sistemi di assistenza alla guida corroborano le cinque stelle (il massimo) che la Yeti ha ottenuto nei crash test EuroNcap. La dotazione è completa e include l’Esp, che è di tipo escludibile e – assieme all’Abs – può essere adattato nella risposta ai terreni a bassa aderenza (tramite il tasto Off Road nella plancia, che agisce anche sulla modalità di intervento dell’Abs). Non mancano neppure gli antinebbia, il cruise control e i fari allo xeno, così come sono previsti gli airbag per la testa posteriori e quello per le ginocchia del guidatore; la sola aggiunta che si può fare a pagamento riguarda gli airbag laterali posteriori (l’equipaggiamento di serie comprende soltanto quelli davanti).
Ben costruita, molto sicura e riccamente equipaggiata, è una Suv compatta proposta al giusto prezzo. Il brillante motore turbo e l’assetto equilibrato la rendono gratificante fra le curve (anche se il cambio e lo sterzo restano migliorabili), ma neppure il comfort nei lunghi viaggi delude; inoltre, grazie all’efficiente sistema di trazione integrale ci si può concedere qualche digressione su sterrato in tutta sicurezza. Chi ha famiglia apprezzerà la funzionalità dell’abitacolo, eccezionalmente pratico e spazioso se si considera che le dimensioni della carrozzeria sono paragonabili a quelle di una berlina compatta.
Per lanciare il suo attacco nel segmento delle Suv di dimensioni compatte – quelle che oltre ad adattarsi alla città sono considerate “politicamente corrette” e quindi fuori dal mirino dei detrattori di questo tipo di veicoli – la Skoda ha scelto una strada originale: nella linea, che in effetti è fuori dal coro, ma anche nelle soluzioni funzionali, per molti versi (a partire dal divano scorrevole e suddiviso in tre sezioni indipendenti) ispirate alle monovolume. Il risultato è una vettura pratica, adatta ai viaggi con tutta la famiglia, ma che pure riesce a gratificare in numerose situazioni: ha un assetto e un motore che la rendono divertente su asfalto, e può anche avventurarsi con soddisfazione nel fuori strada leggero. Certo, la Skoda Yeti non costa pochissimo e chi fa parecchi chilometri probabilmente preferirà la 2.0 TDI turbodiesel (più cara, però) a questa vivace 1.8 TSI, ma se si tiene conto dei contenuti, del livello delle finiture e della dotazione, la cifra da sborsare resta sicuramente concorrenziale.
Finiture
Sono lontani i tempi in cui le Skoda erano vetture economiche rifinite in modo approssimativo: l’attuale livello qualitativo compete con quello della migliore concorrenza, con materiali e finiture che non hanno nulla da invidiare a quelli impiegati nelle rivali tedesche.
Motore
Più che la potenza, che pure è notevole, ciò che convince del 1.8 turbo a iniezione diretta di benzina è l’omogeneità d’erogazione: la spinta è generosa dai 1500 giri sin oltre i 6000, e permette di scegliere se guidare rilassati oppure con grinta.
Sicurezza
Fa conto su una dotazione molto completa, sia per quanto riguarda i sistemi di sicurezza attiva, sia in fatto di “protezioni passive” (come gli airbag o i poggiatesta che riducono il rischio del colpo di frusta); ottimi i risultati conseguiti nei crash test EuroNcap.
Versatilità
In una carrozzeria dalle dimensioni nient’affatto esagerate racchiude un abitacolo spazioso, ricco di portaoggetti e facilmente modulabile: in fatto di praticità è al livello di una monovolume, e in più può affrontare senza problemi i fondi difficili.
Cambio
Un motore tanto brillante avrebbe meritato l’abbinamento con un cambio più rapido e manovrabile, in grado di assecondare la guida sportiva. Invece, il sei marce Skoda ha innesti “laboriosi” e contrastati, senza contare che la leva, posizionata troppo in basso, non è comoda da raggiungere.
Comandi
Le manopole con cui si imposta la temperatura del climatizzatore sono collocate alla base della consolle, dunque troppo in basso e fuori dal campo visivo: per azionarle si rischia di distrarsi dalla guida.
Facilità di carico
L’apertura del baule è ampia e regolare, ma con i bagagli ingombranti e pesanti si fa fatica a causa della notevole altezza da terra della soglia (76 cm), che per giunta non è nemmeno a filo del piano di carico.
Sterzo
A bassa velocità si fa apprezzare per quella leggerezza che, invece, al crescere dell’andatura diventa un difetto: quando si va veloci si desidererebbe una sensazione più “diretta” di quanto accade sotto le ruote, e una risposta più rapida del comando.
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 4300 giri | 198,6 km/h | 200 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 8,2 | 8,4 secondi | |
0-400 metri | 15,9 | 137,7 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 29,6 | 171,9 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 34,5 | 157,8 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 5a | 33,0 | 147,4 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 5a | 13,9 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 9,1 km/litro | 9,9 km/litro | |
Fuori città | 12,4 km/litro | 14,5 km/litro | |
In autostrada | 9,9 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 4,1 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 10,5 km/litro | 12,5 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 37,6 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 62,5 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 135 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 10,4 metri | 10,3 |
Cilindrata cm3 | 1798 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 118 (160)/4500 |
Coppia max Nm/giri | 250/1500-4500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 189 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 + retromarcia |
Trazione | integrale |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 422/179/169 |
Passo cm | 258 |
Peso in ordine di marcia kg | 1430 |
Capacità bagagliaio litri | 405-510/1580 |
Pneumatici (di serie) | 225/50 R 17 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 4300 giri | 198,6 km/h | 200 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 8,2 | 8,4 secondi | |
0-400 metri | 15,9 | 137,7 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 29,6 | 171,9 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 34,5 | 157,8 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 5a | 33,0 | 147,4 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 5a | 13,9 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 9,1 km/litro | 9,9 km/litro | |
Fuori città | 12,4 km/litro | 14,5 km/litro | |
In autostrada | 9,9 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 4,1 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 10,5 km/litro | 12,5 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 37,6 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 62,5 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 135 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 10,4 metri | 10,3 |
Cilindrata cm3 | 1798 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 118 (160)/4500 |
Coppia max Nm/giri | 250/1500-4500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 189 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 + retromarcia |
Trazione | integrale |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 422/179/169 |
Passo cm | 258 |
Peso in ordine di marcia kg | 1430 |
Capacità bagagliaio litri | 405-510/1580 |
Pneumatici (di serie) | 225/50 R 17 |