Raggiunta la maturità, il pilota svizzero (ma con passaporto francese) ha limitato gli eccessi che hanno contraddistinto la prima fase della sua carriera in Formula 1 ed è stato scelto nel 2016 come prima guida del team statunitense Haas, che lo ha affiancato al più giovane e meno costante Esteban Gutierrez. Romain Grosjean non ha tradito le attese: i 29 punti ottenuti dalla scuderia sono stati tutti merito suo e hanno portato il team all’ottavo posto della classifica costruttori, davanti a realtà di maggior tradizione come la Renault e la Sauber. L’ex pilota della Lotus si è tolto anche lo sfizio di iniziare la stagione con il sesto posto nel Gp d’Australia e il quinto nel Gp del Bahrain. Grosjean ha riscattato in questo modo l’annata 2012, fitta di ritiri (7 in 19 gare) ma in cui mostro qualità superiori alla media: si qualificò in terza posizione nel Gp d’Australia e fece ancora meglio in quello del Bahrain, che terminò sul gradino più basso del podio, grazie a una Lotus in grande spolvero. Le prestazioni del team inglese sarebbero calate nel 2014 e 2015, relegando lo svizzero a posizioni di metà schieramento.