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L’intelligenza di Button

20 aprile 2010

Il campione del mondo in forza alla McLaren ricorda sempre più Alain Prost. Scopriamo perché.

IL PROFESSOR BUTTON - “Il mio idolo era Prost”. Jenson Button (in foto, sulla suo monoposto)  lo aveva detto la settimana scorsa, lo ha ripetuto domenica in gara. Non a parole, ma con i fatti. Con una condotta di gara assennata, anzi scaltra. Con la grande capacità di sfruttare al meglio l’ottima macchina che si trova, gestendo al meglio secondi e pneumatici, approfittando senza pietà degli errori altrui, non importa se commessi dal compagno di squadra o dagli avversari “esterni”.  Prost lo chiamavano “il professore”, per il rigore, la freddezza e la sapienza con cui si comportava in gara, ma i tifosi di Senna, il suo grande avversario, gli avevano appioppato anche un soprannome maligno, irridente: “o cauteloso”. Per la prudenza, quasi la pavidità secondo loro, con cui Alain si comportava sotto la pioggia, quando era necessario danzare sul filo del pericolo.

BRAVURA E CARATTERE - Era, sarebbe, sarà sempre sbagliato confondere però l’ intelligenza, la razionalità, con la codardia. Prost amava calcolare, ma quando c’era da combattere non si tirava indietro, e i suoi leggendari duelli con Senna stanno lì a documentarlo. Il modo in cui Button ha vinto in Australia, e ancora di più a Shanghai, fidandosi del proprio cervello e della sensibilità del proprio… fondo schiena per leggere al meglio i momenti della gara sono stati degno del suo maestro francese. Non si è risparmiato, non ha corso di conserva, copiando le tattiche altrui tanto per non sbagliare, anzi, ha rischiato; ma calcolando con astuzia i rischi che correva. In una delle gare più incasinate della storia non si è fatto prendere dal panico, non si è fatto coinvolgere nella bagarre.

HAMILTON LO SOFFRE - È rimasto in pista con le gomme da asciutto quando iniziava a piovere e tutti si precipitavano ai box per montare le coperture da bagnato. Ha approfittato, certo, della ingenuità di Alonso alla partenza che è costata la penalità allo spagnolo, si è piazzato in testa alla gara e lì è rimasto. La saggezza, l’esperienza di Aramis-Button di fronte alla guasconeria di D’Artagnan-Hamilton, talento favoloso ma ancora ineducato, che sbaglia, rimonta, sportella, zigzaga, insomma fa casino. Che entusiasma, ma che per ora subisce, a 11 punti distacco in campionato dal compagno di squadra. Alonso e Hamilton assomigliano più a Senna e Mansell, Jenson è più cartesiano, forse meno veloce, ma non difetta certo di classe e di personalità. Decide lui le strategie, anche azzardando. A Shanghai è arrivato in fondo con le gomme ridotte a pianelle da cucina per riuscire a staccare Hamilton, e alla fine ha rischiato anche il patatrac. Fuoripista a cinque giri dalla fine, ma il professore inglese se l’è cavata.



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Ritratto di Zack TS
20 aprile 2010 - 21:59
1
attenzione a fare questi paragoni improponibili.....quelli erano piloti d'altri tempi.... ;-))
Ritratto di corridore
21 aprile 2010 - 01:00
Ma possibile che ci sia qualcuno che rimpiange sempre il passato? Ai tempi di Prost e Senna c'era gente che rimpiangeva Fittipaldi e Lauda... Fra 10 anni rimpiageranno Hamilton e Alonso....
Ritratto di andrea lucangeli
21 aprile 2010 - 10:58
Paragone ridicolo, ne riparliamo tra qualche anno e .... 4 Mondiali vinti....
Ritratto di corridore
22 aprile 2010 - 00:15
Ma ragazzi, possibile che dobbiate essere così severi con i piloti di oggi che ci regalano gare incredibili? Ma vi ricordate le NOIOSISSIME gare degli anni Ottanta e Novanta? Memoria corta eh
Ritratto di Samovar84
22 aprile 2010 - 00:36
...duello Villenueve-Arnoux; IRRIPETIBILE!!!

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