NON SOLO PISTA - Ai box e nei paddock del circuito di Sepang, in Malesia, sede del secondo gran premio della stagione, non si parla soltanto di tempi sul giro, anche se le monoposte hanno già cominciato le prove libere. Certo ha i suoi commenti il miglior tempo di Hamilton su Mercedes nella prima sessione; così come il buon secondo tempo di Raikkonen su Ferrari (tra l’altro il finlandese si è fatto notare per le dichiarazioni molto positive e costruttive; lui considerato il top dei glaciali. Qualche commento lo strappa anche Alonso, con la prestazione non brillante per un errore e con dichiarazioni meno serene di quelle di Raikkonen: “c’è tanto da migliorare…”
TORO SCATENATO - Si parla di tutto ciò ma soprattiutto al centro delle riflessioni e delle chiacchiere ci sono le parole pesanti pronunciate da Dietrich Mateschitz, proprietario della Red Bull (a destra nella foto insieme al responsabile della squadra Horner), in una intervista rilasciata al giornale austriaco Kurier. Al centro delle critiche di Mateschitz c’è come prevedibile la squalifica del suo pilota Ricciardo dalla classifica del Gran Premio d’Australia, considerato ingiusto. Ma non solo. Molto duro è il giudizio sull’insieme delle nuove regole introdotte in Formula 1 quest’anno. Tanti cambiamenti che hanno fatto scendere la Red Bull, il team di Mateschitz, dal piedistallo su cui era incontrastata da quattro anni.
MINACCIA DI RITIRO - L’insoddisfazione è tanta che il patron della Red Bull non esita a paventare l’ipotesi di abbandonare la Formula 1, anche se non entra nel dettaglio di una simile minaccia. Il concetto espresso è che “tutto ha un limite” e i problemi non sono di carattere finanziario ma di gestione sportiva e di politica. Qualche battuta dà l’idea delle opinioni di Mateschitz: “La Formula 1 non è una gara di consumo”; “è assurdo che le macchine siano un secondo più lente dell’anno scorso”; “le monoposto della GP2 offrono gare più combattute ed emozionanti, con tempi sul giro quasi uguali, e costano molto meno”. Infine, una critica va anche alla diversa “voce” dei Gran Premi: “la Formula 1 deve essere quella che è sempre stata: il top delle gare automobilistiche, non uno spettacolo che consente di chiacchierare a mezza voce…”.
QUESTIONE CONSUMI - Il pretesto comunque è l’esclusione di Ricciardo (foto qui sopra), basata su un presunto maggior consumo di benzina rispetto a quanto consentito dai regolamenti. E in proposito Mateschitz obietta che l’accusa è infondata: “i nostri strumenti testimoniano che siamo stati nelle regole”. In effetti le monoposto montano due sistemi di misurazione: uno fornito dalla Fia, uguale per tutti, e uno adottato dai team. Ma secondo il regolamento soltanto in caso di non funzionamento del dispositivo ufficiale le scuderie possono far riferimento a quello “privato”, e in Australia non c’è stata alcuna autorizzazione in proposito.
GRANDE POTERE - Dunque la questione è di approccio generale, in cui pesa lo sforzo della Formula 1 per sviluppare tecnologie che consentano di bruciare meno benzina. Uno sforzo che evidentemente può trovare diverse valutazioni da parte di costruttori automobilistici rispetto agli sponsor extrasettore, come appunto è la Red Bull. Ma c’è un però: la Red Bull è proprietaria di due team di Formula 1(Red Bull e Toro Rosso), quest’anno il “circus” della Formula 1 farà tappa anche nel circuito austriaco intitolato appunto alla Red Bull; poi partecipa attivamente al campionato del mondo rally e… Insomma, è chiaro che le parole di Mateschitz hanno molte ragioni per trovare audience negli ambiti della Fia..
GP MALESIA F1 2014: CLASSIFICA TEMPI PROVE LIBERE 1
1. HAMILTON (Mercedes) 1:40.691
2. RAIKKONEN (Ferrari) 1:40.843
3. ROSBERG (Mercedes) 1:41.028
4. BUTTON (McLaren) 1:41.111
5. MAGNUSSEN (McLaren) 1:41.274
6. VERGNE (Toro Rosso) 1:41.402 1
7. VETTEL (Red Bull) 1:41.523
8. HULKENBERG (Force India) 1:41.642
9. MASSA (Williams) 1:41.686
10. BOTTAS (Williams) 1:41.830
11. ALONSO (Ferrari) 1:41.923
12. RICCIARDO (Red Bull) 1:42.117