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Formula 1 2019: presentata la Toro Rosso TR14

11 febbraio 2019

Il team di Faenza proverà a dimenticare il deludente 2018 con una monoposto rivisitata e due nuovi piloti.

Formula 1 2019: presentata la Toro Rosso TR14

PRONTO RISCATTO? - Il campionato di Formula 1 dello scorso anno è stato fra i peggiori di sempre per la Toro Rosso, tornata dopo sei stagioni al penultimo posto fra i costruttori. La scuderia di Faenza proverà a riscattarsi nel 2019 con la monoposto STR14, simile nella livrea alla STR13 dell’anno scorso ma aggiornata a livello tecnico: cambiano in particolare le “pance” laterali e le branchie sull’ala anteriore. Oltre a queste novità ci sono i cambiamenti dovuti al nuovo regolamento tecnico, che prevede un’ala anteriore più larga di 20 cm e più alta di 2 cm, un alettone posteriore più largo di 10 cm e più alto di 2 cm e appendici sulle “pance” laterali (più basse di 10 cm e avanzate di 15 cm). Queste novità dovrebbero ridurre la deportanza aerodinamica, la spinta dell'aria verso il terreno che rende le monoposto più stabili e precise all'aumentare della velocità, il tutto per facilitare i sorpassi. Il motore ibrido è ancora fornito dalla Honda, che spera di aver risolto i gravi problemi di affidabilità avuti la scorsa stagione.

TORNA KVYAT - Al volante della Toro Rosso SRT14 ci saranno due piloti diversi rispetto al 2018, quando la scuderia di Faenza schierava il neozelandese Brendon Hartley e il francese Pierre Gasly: sono il 22enne britannico Alexander Albon, debuttante in Formula 1, e il russo Daniil Kvyat, che torna nel circus dopo la parentesi proprio alla Toro Rosso nel 2017.



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Ritratto di mika69
12 febbraio 2019 - 15:42
Non i è ancora chiaro perchè le F1 non necessitino di cerchi ampi e pneumatici ribassati.
Ritratto di Mattia Bertero
12 febbraio 2019 - 15:55
3
Perchè non avrebbero nessuna stabilità e le sospensioni si romperebbero come niente. Pensa già solo alle vetture stradali: cerchio più grande con battistrada ribassato crea più vibrazioni sulle sconnessioni e meno assorbimento. Le Formula 1 sono sensibilissime alle variazioni di asfalto, se le gomme avessero poco battistrada ci sarebbe meno assorbimento e quindi più saltelli sulle minime asperità che l'asfalto delle piste comunque ha sempre. Ad ogni saltello l'aerodinamica cambierebbe e le vetture, specialmente in curva, risulterebbero instabili. Per non parlare delle sospensioni che dovrebbero lavorare ulteriormente di più con conseguente aumento delle rotture.
Ritratto di mika69
12 febbraio 2019 - 16:11
Grazie Mattia..fino a qui il mio ragionamento era comunque più o meno arrivato. Ma sono proprio un unicum nelle gare su pista. Le Indy, che non sono diversissime alla fine, utilizzano soluzioni più ribassate, anche se non estreme, per esempio. In più in curva a velocità elevatissime una spalla alta solitamente non è soluzione che garantisce precisione, esempio nelle micro correzioni. Forse è anche una questione di dissipazione del calore...Più che rotture di sospensioni probabilmente dovrebbero aumentarne l'escursione e renderle meno rigide, forse anche con problemi di maggior rollio. Sarà una questione di compromessi, ma sentire un parere tecnico qualificato e puntuale non mi dispiacerebbe. :-)
Ritratto di 365gtb4
13 febbraio 2019 - 14:45
cordoli?

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