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Formula 1: la Honda “silura” il capo dei motori

23 febbraio 2016

Yasuhisa Arai paga per le scarse prestazioni della power unit ibrida della McLaren.

Formula 1: la Honda “silura” il capo dei motori
PROMOSSO AD ALTRO INCARICO - La decisione era nell’aria, ma arriva con un ritardo che fa pensare: Yasuhisa Arai (nella foto), responsabile Honda per la power unit ibrida di Formula 1 che ha equipaggiato la McLaren nel 2015, è stato sollevato dall’incarico. Al suo posto, a partire dal 1 marzo prossimo, un’accoppiata: Yusake Hasegawa lo sostituirà in qualità di responsabile del progetto Honda legato alla Formula 1, mentre Yoshiyuki Matsumoto avrà un ruolo di raccordo tra la casa madre in Giappone e la struttura diretta da Hasegawa, capo ingegnere. Secondo il comunicato ufficiale della Honda, “si tratta di una più ampia ristrutturazione”, vale a dire “dei cambi organizzativi annuali della casa”. La versione è sostenibile, certo, ma l’impressione è che Arai - destinato alla pensione il prossimo anno - sia stato accantonato, facendogli concludere la carriera come dirigente nel reparto di ricerca e sviluppo: più un premio alla fedeltà (non va dimenticato che l’appartenenza all’azienda è un valore ben più radicato in Giappone che dalle nostre parti) che un riconoscimento in sé.
 
UN 2015 DISASTROSO - Quasi inutile ricordare che il 2015 della McLaren-Honda, contraddistinto dal ritorno come fornitore di motori della Honda dopo sette anni di assenza, è stato più disastroso che mai: lo stesso Arai, con franchezza, sul finire dello scorso anno aveva ammesso un approccio sbagliato allo sviluppo di un’unità ibrida, promettendo un 2016 ben diverso. L’impressione è che abbia pesato il ruolo della McLaren sulla decisione: non più tardi di ieri Eric Boullier si era detto soddisfatto del primo giorno di test, aggiungendo sibillino: “Per i motori chiedete alla Honda”. Detto da un’altra illustre testa caduta (o quasi: quest’anno il plenipotenziario al muretto è Jost Capito), è sembrato il preludio a quanto oggi puntualmente verificatosi. Se fosse stata una decisione esclusivamente afferente alla Honda, quella relativa ad Arai, conoscendo la proverbiale capacità di pianificazione della casa nipponica, probabilmente sarebbe avvenuta ben prima di un inizio stagione ormai alle porte.


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Ritratto di freaklondon
24 febbraio 2016 - 12:09
Strana la tempistica di quest'allontanamento camuffato da promozione. Sembra che ai test stia girando, forse per decisione dell'ultimissimo periodo, un motore non completamente nuovo, al fine di evitare un ennesimo dannoso, soprattutto alla già deteriorata immagine di Honda, barbeque! Non credo che questa decisione abbia fatto fare capriole di gioia a McLaren e dirigenti Honda... un altro anno a remare nelle retrovie o quasi per Nandone??
Ritratto di RIOC
25 febbraio 2016 - 07:45
Questo sistema, che ho apprezzato nei 16 anni di vita in cui ho lavorato per questo colosso motoristico, è parte integrante della filosofia dettata dal fondatore della Honda stessa. Rispetto per il lavoratore a prescindere dall'incarico, e ricerca continua durante l'esperienza lavorativa della massima espressione della qualità. E cambio di ruoli sempre dentro il progetto, fino alla ricerca di quello ottimale. Magari le aziende italiane avessero la stessa filosofia. Mai visto i 40 anni di lavoro una azienda preoccuparsi del livello di stress del lavoratore. In Honda si.

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