TAVOLA ROTONDA - I rappresentanti delle scuderie, della Federazione dell’Automobilismo (FIA) e della Liberty Media, la società che detiene i diritti commerciali della Formula 1, si sono incontrati il 31 ottobre 2017 a Parigi per discutere sulle novità per i motori del prossimo futuro, con l’intento di rendere la disciplina più appassionante, economica e innovativa. All’incontro del 31 ottobre ne seguiranno altri nei quali si dovranno definire nel dettaglio gli elementi di natura tecnica ed economica. Le proposte della FIA sono frutto di una serie di consultazioni con le altre parti che sono andate avanti per tutti il 2017, ma l’esatto capitolato tecnico redatto dalla FIA non sarà reso noto alle squadre prima della fine del 2018, per evitare che inizino a lavorare già sui motori del 2021 e si concentrino su quelli attuali.
MOTORE SEMPLIFICATO - Cuore della power unit resterà il motore termico di 1.600 con architettura V6 alimentato a benzina, dotato di un singolo turbo, che dovrà raggiungere un regime di rotazione più elevato di 3.000 giri rispetto ad oggi per aumentare il rombo allo scarico e quindi gratificare maggiormente gli spettatori. Le modifiche più rilevanti sono per la parte elettrica, oggi costituita da due componenti: l’MGU-K è un motore elettrico montato sull’albero motore che fa da generatore per recuperare l’energia dispersa in frenata immagazzinata nelle batterie e restituirla dallo stesso MGU-K in accelerazione; l’MGU-H è un secondo motore elettrico montato sulla turbina che viene utilizzato, sia per limitare il cosiddetto turbo lag, il ritardo di risposta del turbo, migliorando così la reattività del motore, sia come generatore per recuperare l’energia in eccesso della turbina. Le novità proposte per il 2021 prevedono di eliminare l’MGU-H e di potenziare l’MGU-K per renderlo in grado di recuperare più energia e sopperire così alla mancanza della MGU-H. La capacità delle batterie e l’elettronica di controllo saranno uguali per tutte le scuderie, che avranno minori possibilità di scelta anche per i carburanti.
NO DI FERRARI E MERCEDES - Ferrari e Mercedes, fornitori di motori insieme a Renault e Honda, hanno già messo le mani avanti e si sono dichiarate contrarie alle proposte della FIA e sono pronte a dare battaglia. Addirittura il presidente della Ferrari, Sergio Marchionne, avrebbe dichiarato che se le nuove regole verranno approvate la Ferrari potrebbe valutare l'uscita dalla Formula 1, riferendosi principalmente al livellamento al ribasso delle power unit che si avrebbe con le nuove regole.