GAMBERI INGLESI - Sono arrivati a Budapest primi in tutto. Nella classifica piloti e in quella costruttori. Hanno lasciato l’Ungheria con mille dubbi ed hanno perso la "leadership" in entrambe le classifiche. La McLaren ha forse vissuto uno dei fine settimana più difficili del 2010. Lewis Hamilton poteva concludere al quarto posto, la posizione che occupava quando si è dovuto ritirare per la rottura del cambio. Un guasto inatteso e che ha gettato nello sconforto il pilota inglese che ha dovuto cedere a Mark Webber la prima posizione nel campionato. È invece arrivato in fondo al GP, ma anche in fondo tra coloro che prendono punti, Jenson Button, solo ottavo. Il suo passo falso lo ha compiuto in qualifica quando non è riuscito ad entrare nel Q3, risultando undicesimo.
SCARICHI INFELICI - Dalla sesta fila era partito bene, ma alla prima curva, nella traiettoria esterna, Button è rimasto bloccato perdendo cinque posizioni. Da quindicesimo ha allora concluso ottavo, ma questa volta le sue proverbiali rimonte non lo hanno portato troppo avanti. E dal secondo posto in campionato è scivolato al quarto. Un bel passo indietro. Come quello della MP4/25 che sembra soffrire notevolmente l’introduzione degli scarichi che soffiano verso il basso, in direzione del diffusore. Se questa è stata l’arma vincente per la rinascita della Ferrari, al contrario il “soffione” fa girare la testa agli ingegneri McLaren. Martin Whitmarsh continua a sottolineare che Red Bull e Ferrari hanno ali anteriori flessibili. Ma è solo questo il motivo del divario tra la McLaren e le sue rivali per la conquista del titolo mondiale?