RITIRI PER MANCANZA DI RISULTATI - Soltanto dodici mesi fa erano ben sei, su dieci team iscritti, i costruttori presenti nel mondiale F1. Oggi ne sono rimasti tre. Nell'ordine, sono "fuggiti" Honda, BMW e Toyota. I motivi? La crisi mondiale dell'auto, le vendite in ribasso e le conseguenti perdite economiche che non consentono investimenti mirati per il mondo dello sport automobilistico.
Ma è giusto aggiungere che se questi grandi costruttori avessero lottato fino all'ultimo per la conquista del titolo mondiale, non avremmo mai sentito parlare di un loro abbandono dalla F1. Quindi, i pessimi risultati agonistici con conseguente cattivo ritorno di immagine, sommati alla crisi economica hanno convinto i consigli di amministrazione di Honda, BMW e Toyota a risparmiare cifre che si aggiravano tra i 350 e i 400 milioni di euro l'anno.
MERCEDES VUOLE BRAWN - Sono quindi tre le Case automobilistiche rimaste in F1: Ferrari, Renault e Mercedes. Quest'ultima si appresta, dopo oltre un decennio, a lasciare la McLaren, della quale deteneva il 40 per cento, per buttarsi "anima ed euro" sulla Brawn campione del mondo. Si dice che Mercedes sia intenzionata a rilevare il 75 per cento delle azioni del team di Ross Brawn. Ora ci si chiede se anche la Renault seguirà la via della Toyota.

RENAULT CERCA VITTORIE - Proprio in queste ore si è tenuto il Consiglio di amministrazione della Casa francese che ha deliberato il budget per permettere al team con sede a Enstone (Gran Bretagna) di affrontare con serenità la stagione 2010. Lo stesso presidente della Renault, Carlos Ghosn, ha dichiarato al quotidiano sportivo francese L'Equipe che non ci sono problemi per la prossima stagione, che il team sta lavorando sulla nuova macchina e i contratti con i piloti (Robert Kubica, ma sugli altri ancora c'è mistero) sono stati stipulati.
Ma attenzione, il Consiglio di amministrazione della Renault ha fatto sapere che, a fine 2010, tutto potrà essere rivisto. Dipenderà dai risultati, un altro campionato lontano dal podio non sarà ammesso. Proprio come avevano dichiarato all'inizio di questa stagione i vertici dellaToyota. Poi, abbiamo visto come è andata a finire: Jarno Trulli e Timo Glock non hanno vinto neanche una gara e i giapponesi hanno deciso di mollare la compagnia.
FERRARI NERVOSA - La F1 così come la conosciamo per il momento è salva, ma la tendenza sembra quella di un ritorno all'antico quando a dominare la scena erano i cosiddetti "garagisti", come li chiamava con un certo disprezzo Enzo Ferrari perché si limitavano a costruire solo vetture per le corse in pista e non auto stradali.
La Ferrari ha diramato ieri sera una strana nota polemica nella quale accusa Mosley e Bernie Ecclestone di avere creato un clima di intimidazione nei confronti dei costruttori che hanno lasciato. Forse alla Ferrari stanno realizzando che la FOTA, l'associazione dei team tanto sostenuta dalla Casa di Maranello per controbilanciare il potere della Fia, si sta svuotando e quindi sta perdendo di peso e potere.



