FONTE ANONIMA - L’ultimo tassello del mosaico l’ha messo a posto il periodico tedesco Automobilwoche, che ha riportato le parole di un alto papavero della Volkswagen: “l’Alfa è un marchio riconosciuto a livello mondiale, con geni sportivi e una grande tradizione: se un tesoro del genere fosse in vendita, non dovremmo esitare”. Inoltre, ha aggiunto l’anonimo dirigente riferendosi alla lotta con Toyota per il primo posto fra i costruttori mondiali, “l’Alfa Romeo potrebbe aiutarci nella nostra strategia di crescita”.
HANNO FATTO LA SPESA - Non è da oggi che il gruppo tedesco dimostra interesse per i “gioielli” italiani. Nel tempo, infatti, sono passati sotto il suo controllo la Lamborghini e il 90,1% dell’Italdesign di Giugiaro (vedi qui); senza contare che a Wolfsburg (sede della Volkswagen) sono migrati negli anni scorsi anche Luca De Meo (vedi qui) e soprattutto Walter de’ Silva, famoso designer dell’Alfa Romeo 156, oggi responsabile dello stile dell’intero gruppo tedesco, dall’Audi alla Seat. Proprio il marchio spagnolo, secondo alcune indiscrezioni, farebbe le spese dell’acquisizione della casa italiana. Infatti, non è un mistero che la strategia per elevare la casa spagnola al rango di marchio sportivo “doc”, non abbia mai prodotto grandi risultati.
DA TORINO ARRIVA IL “NEIN” - Però, la Fiat ha smentito categoricamente ogni ipotesi di vendita del marchio del biscione. Anche se, è bene ricordarlo, con l’annuncio ufficiale dello stop in autunno alla produzione della Brera e della Spider e quello della 159 entro il 2012, la casa si ritroverebbe con due soli modelli in listino: MiTo e Giulietta. E niente trapela sulla futura berlina media, la Giulia: la speranza degli appassionati è che “il gran rifiuto” non sia solo una mossa strategica per far alzare la posta.