UNA VERA LEGGENDA - Pikes Peak, Colorado, Stati Uniti. Estate 1987. Tornante dopo tornante, con il baratro oltre il ciglio della strada, Walter Röhrl divora le 156 curve della cronoscalata più celebre al mondo senza quasi mai alzare il piede dall’acceleratore. Con uno straordinario tempo di 10’47”850, il due volte campione del mondo di rally è il primo a scendere sotto il limite degli 11 minuti, entrando nella storia insieme alla sua Audi Sport quattro S1. È solo un episodio, ancorché il più celebre e venerato dagli appassionati, di una saga lunga 45 anni che racconta un’eccellenza assoluta nella produzione motoristica della casa di Ingolstadt: il motore a cinque cilindri in linea. Famoso per il suo inconfondibile rombo, un suono pieno e potente determinato dalla caratteristica sequenza di accensione irregolare dei cilindri (1-2-4-5-3), questo propulsore segna un prima e un dopo nella storia del colosso dei quattro anelli.
DEBUTTA SULLE STRADE DI TUTTI I GIORNI - Il lancio del primo motore Audi a cinque cilindri, un 2.1 a benzina con iniezione meccanica K-Jetronic (nella foto qui sopra), risale al 1977. A montarlo, prima vettura di normale produzione al mondo, è l’Audi 100 di seconda generazione, identificata dalla sigla di progetto C2: una grande berlina che, con più di 700.000 esemplari usciti dalla catena di montaggio tra il 1976 e il 1982, riscuote un corposo successo commerciale. La nuova unità va ad affiancarsi alla tradizionale gamma a quattro cilindri con motori 1.6 da 85 CV e 2.0 da 100 CV, rispetto ai quali è più potente (136 CV), a fronte di un ingombro praticamente identico.
DOMINA NELLE COMPETIZIONI - Da subito il nuovo motore a cinque cilindri in linea dimostra una buona propensione alle elaborazioni sportive. E accoppiato al turbo e alla trazione integrale quattro regalerà all’Audi una lunga e avvincente stagione di successi in svariate competizioni, dai rally (con la quattro e tutte le sue derivate del Gruppo B, dalla Sport quattro alla mostruosa S1 da quasi 550 CV) al campionato americano IMSA-GTO (con la 90 quattro IMSA GTO, un bolide a ruote coperte da 720 CV in grado di superare di slancio i 300 km/h).
DALLA STRADA ALLA PISTA E RITORNO - Il cinque cilindri Audi, che rimarrà per sempre negli annali del motorsport grazie alle imprese di autentiche leggende del volante come Walter Roehrl, Hannu Mikkola, Stig Blomqvist, Hans-Joachim Stuck, Michèle Mouton, dà l’ennesima prova della sua versatilità nel 1994, equipaggiando l’Audi RS2, la velocissima familiare ad alte prestazioni sviluppata in collaborazione con la Porsche sulla base della versione station wagon dell’Audi 80. È l’inizio di un nuovo avvincente capitolo, nella storia della casa dei quattro anelli, che dopo aver momentaneamente "messo da parte” il suo cinque cilindri con il lancio dell’Audi A4 (1994-2001) torna a riproporlo nel 2009 (completamente riprogettato) proprio su un modello della gamma RS.
DALLA TT RS ALLA RS3, PASSANDO PER LE “PICCOLE” SUV - Collocato trasversalmente nel cofano anteriore della nuova Audi TT RS, il 2.5 a cinque cilindri eroga una potenza di 340 CV (che salgono a 360 nel 2012). Questo motore, che nel corso degli anni ha beneficato di continue evoluzioni e vanta numerose raffinatezze tecniche, dal basamento in alluminio alla coppa dell’olio in magnesio al rivestimento al plasma delle camicie dei cilindri, oggi ha raggiunto la soglia dei 400 CV ed equipaggia, oltre alla TT RS, la RS3 e la suv RS Q3.